COME DA PREVISIONI,NELLE ELEZIONI EUROPEE...
Trionfa la Lega, tracollano i Cinque Stelle, il PD respira
di Piero Bernocchi
Fenomenologia del “popolaccio” salviniano
Una premessa sull'Europa. Mi sa che aveva visto giusto Altan con la sua vignetta “L’Europa è come la mamma”: può essere cattiva, severa, ingrata, ingiusta, anaffettiva, ma si può sempre sperare che migliori, che ci tratti un po’ meglio ed in ogni caso è peggio non averla o essere orfani. E cioè, fuor di metafora: nonostante il malcontento e le critiche forti nei confronti della politica dell’Unione Europea, alla resa dei conti i partiti nazional-populisti e/o fascistoidi, che predicano la disgregazione della UE, non hanno sfondato né cambiato significativamente gli equilibri parlamentari europei perché la larga maggioranza dei cittadini/e, andati al voto molto più che in precedenza (tranne che in Italia, un paio di punti in meno), ha detto che vuole una Europa più democratica, giusta, solidale ed egualitaria ma non tornare alle sovranità nazionali, con il ripristino delle frontiere, delle cento monete, dei separatismi e dei conflitti - fino alle grandi tragedie belliche - tra Stati modellati come nell'Ottocento o nel Novecento. E in questo neanche la Francia e l’Italia costituiscono delle vere eccezioni: in Francia Le Pen ha dismesso il tema “uscire dall’Europa” da tempo e ha propagandato un nazionalismo à la carte che peraltro non è stato poi così premiato, perché il suo 23% è inferiore di due punti rispetto alle precedenti Europee ed è più giusto dire che ha perso Macron (al 22%) più che ha vinto lei. E neanche la Lega ha più battuto il tasto dell’uscita dalla UE e dall'euro che per la verità la maggioranza dei suoi elettori/trici (cosa che del resto vale per la maggioranza abbondante degli italiani/e) non desidera affatto.