CINEMA
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giovedì 15 dicembre 2011
GLI ORFANI E I NOBILI di Miguel Martinez
GLI ORFANI E I NOBILI
di Miguel Martinez
La prima cosa che mi viene in mente riguardo alla strage di Firenze, è una sera di qualche anno fa, su uno di quei treni locali che fanno fluire e defluire le correnti più povere dell’incessante moto globale.
I viaggiatori che non si conoscono si chiudono in quello strano stato di incoscienza che è la norma di vita dell’occidentale.
I pendolari che si conoscono si raccontano storie di ufficio o di fabbrica, poi passano al grande Luogo Comune ipnoticamente generato dal videomondo condiviso, la fantasia industrialmente prodotta che ha sostituito volti, pane, aria e vita.
Calcio, Berlusconi, telefilm e tutto il teleresto, e avresti voglia di spruzzare loro un po’ d’acqua in faccia per risvegliarli, poi sai che è inutile: solo un’occasionale ferocia di tanto in tanto spezza quello stato incantato.
In fondo, mi aveva spiegato tutto la mia amica, che ogni mattina si alzava al buio a Casalpusterlengo, per andare a Milano: che quando i pendolari muoiono, mettono le loro ceneri in un piccolo trenino che segue per l’eternità gli stessi binari che percorrevano da vivi.
Stanchi, sudati, alcuni venditori ambulanti senegalesi salgono, carichi dei loro enormi borsoni. E’ un giorno qualunque di un mese qualunque per i pendolari, è Ramadan invece per loro.
Si siedono sui sedili liberi, in silenzio, e tirano fuori, ognuno, dei libretti stracciati.
E mentre i pendolari attorno a loro fanno finta di non vederli, o parlano di calcio e di lavoro, loro leggono.
Silenzioso come i pendolari e come loro, alle loro spalle, cerco di decifrare i libretti. Sono scritti in lettere arabe, ma sembrano scritte a mano, con ampi caratteri maghrebini.
“Dei fratelli con un unico scopo, decisi, fedeli e sinceri nella fratellanza, servitori dei compagni di strada.
Ciascuno di questi nobili appartiene a un alto rango, capace di proteggere l’aspirante contro il male di un ribelle perverso.
Ciascuno di loro è un grande direttore spirituale, un erudito e un probo. Certi di loro educano con versi e stati mistici.
Tra di loro, ce ne sono alcuni che elevano i loro discepoli, tutto il tempo, di un solo stato, ma altri educano e innalzano con segni efficaci.
Ciascuno di loro è un conoscitore sapiente, che conosce l’insieme delle malattie spirituali, preservando l’aspirante da diverse forme di male
Ciascuno di loro è nobile, generoso, devoto e saggio, e prodigo dei più preziosi consigli per tutti gli esseri umani
Guariscono l’anima da tutti i suoi vizi, con il loro fervore, avendo ricevuto dal Signore scienze altissime.
Rendendo disponibile le conoscenze della via degli “uomini di Allah” per tutti coloro che vi si vogliano sottomettere, per ispirazioni divine
Ciascuno di loro ha una cura molto elevata per ciò che si innalza, tutto il tempo verso l’Onnipotente che conferisce forza e illuminazione
Vedendo chiaramente ciò che è nascosto, tramite l’occhio del cuore, proprio come scruta e discerne ciò che è dissimulato nelle tenebre”. [1]
Gianluca Casseri ha ucciso per invidia.
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Nota:
[1] Da Huqqal Bukka-u (“Esiste un motivo per piangere [i saggi defunti]?”) dello sheykh Ahmadou Bamba
14 dic. 2011
dal sito http://kelebeklerblog.com/
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