CINEMA

mercoledì 7 gennaio 2015

CHARLIE HEBDO: ATTENTATO IN REDAZIONE, DODICI MORTI di Checchino Antonini





CHARLIE HEBDO: 
ATTENTATO IN REDAZIONE, DODICI MORTI
di Checchino Antonini



Gridavano di voler vendicare il Profeta, in tre hanno fatto irruzione nella sede di Charlie Hebdo con un kalashnikov. Tra i morti Wolinski e il direttore Charb





Charb – il direttore di Charlie Hebdo – aveva voluto farci una vignetta: «Ancora nessun attentato in Francia», si legge nel disegno, mentre un talebano armato risponde: «Aspettate. Abbiamo tempo fino a fine gennaio per farci gli auguri». Charb è uno degli undici morti nell’attacco di questa mattina alla sede del giornale satirico francese da parte di terroristi islamici, probabilmente. Ci sono anche il celebre vignettista Georges Wolinski, molto famoso anche in Italia, e il suo collega Tignous tra le vittime dell’attacco a Charlie Hebdo.

Anche se in queste ore è più difficile che mai, dobbiamo trovare la forza di dire che una risata seppellirà il potere, anche quello dei barbuti fascisti infami. Per trovare un precedente di fumettista ucciso bisogna risalire fino alla campagna di terrore scatenata dai militari argentini per conto della Cia e della loro borghesia nazionale e anche allora in nome della cristianità minacciata dal marxismo. Era la seconda metà degli anni ’70 e uno dei desaparecidos si chiamava Héctor Germán Oesterheld. Fu l’autore de “L’eternauta”. Scomparve il 21 aprile del 1977 a La Plata, prelevato da una squadra armata. Desaparecide anche le sue tre figlie. Per questo non ha alcuna credibilità chi ora, dopo aver alimentato il clima dentro cui sono cresciuti i rancori e l’oscurantismo islamico, grida all’unità nazionale in Francia e a quella europea-occidentale qui da noi contro un terrorismo speculare alle brutalità della guerra globale del liberismo.

Chi li ha visti ha raccontato di due-tre uomini incappucciati e armati che hanno fatto irruzione stamani nella sede della redazione aprendo il fuoco con dei kalashnikov gridando le stronzate tipiche di qualsiasi fanatico religioso convinto che un’entità superiore possa armare la sua mano contro un suo simile.

E’ l’attacco più grave della sua storia contro un settimanale satirico. Undici persone sono state uccise, tra cui due agenti di polizia, altre quattro sono rimaste gravemente ferite, stando al bilancio del presidente francese Francois Hollande, immediatamente giunto sul luogo della strage. Secondo alcune testimonianze, dopo l’attacco i due assalitori sarebbero riusciti a fuggire, aggredendo un automobilista e impossessandosi della sua auto.

«È stato un attentato terroristico, non c’è dubbio. La Francia è sotto shock», ha dichiarato Hollande, i cui servizi sociali e quelli polizieschi non sono stati in grado di fermare la crescita dell’odio integralista. «Diversi attentati – ha aggiunto il capo dell’Eliseo – sono stati sventati nelle ultime settimane». Posti di blocco sono stati organizzati in tutta Parigi e il governo ha deciso l’immediato aumento del livello di allerta attentati terroristici in tutta l’Ile-de-France, la regione di Parigi. Polizia e gendarmi sono stati schierati davanti a scuole, edifici pubblici e redazioni di giornali.

Il settimanale, già in passato nel mirino dei fondamentalisti islamici per vignette su Maometto, aveva pubblicato stamani in copertina una caricatura dello scrittore Michel Houellebecq, al centro di polemiche per il romanzo in uscita oggi «Sottomissione», che racconta l’arrivo al potere in Francia di un presidente islamico. Circa un’ora prima dell’attacco, sul profilo twitter del giornale è apparsa una vignetta caricaturale del leader dell’Isis Abu Bakr al Baghdadi con gli auguri per il nuovo anno.

«Parlavano perfettamente francese», «hanno rivendicato di essere di al Qaida». Questa la testimonianza della vignettista Coco, presente all’attacco contro Charlie Hebdo, al sito web de L’Humanitè. Gli uomini armati che hanno assaltato la sede di Charlie Hebdo a Parigi gridavano «vendicheremo il Profeta (Maometto, ndr)». Lo riferisce un testimone citato da France Info.

L’Npa – che sta animando le piazze in queste ore – ha parlato di indignazione e rabbia per una violenza indiscriminata e mortale contro giornalisti e lavoratorii: «Ma non ci sarà di unità nazionale con gli apprendiste stregoni che giocano con il razzismo, l’odio contro i musulmani, gli stranieri, o l’uso di questo casi per creare nuove leggi draconiane. Essi hanno una grande responsabilità per l’atmosfera xenofoba e velenosa che conosciamo oggi. L’uno e l’altro sono nemici della democrazia, della libertà, nemici dei lavoratori, la classe operaia, i nemici di un mondo di solidarietà».

Il settimanale era finito nel mirino dell’integralismo islamico dal 2006 dopo la decisione di ripubblicare le dodici caricature di Maometto che, l’anno prima, erano apparse su un giornale danese, Jyllands-Posten, e su un quotidiano, Politiken, vicino alla locale chiesa protestante. In una di esse, Maometto è raffigurato con una bomba al posto del turbante. Da allota Charb e i suoi erano sotto scorta e anche il disegnatore danese era scampato a un attentato.

«L’inquietante attentato alla sede del settimanale satirico francese va condannato senza esitazione. È un attentato perpetrato in nome di una visione del mondo e della società reazionaria e oscurantista, intollerante contro ogni libertà di stampa. – scrive l’esecutivo nazionale di Sinistra anticapitalista sulla scia di quanto dichiarato dall’organizzazione sorella francese, l’Npa (Noveau parti anticapitaliste) – Non può trattarsi qui di condividere o criticare articoli o vignette di Charlie Hebdo, ma di pronunciarsi in favore della più ampia libertà di espressione. Sono stati uccisi numerosi lavoratori e giornalisti. Sinistra Anticapitalista esprime la sua condanna più netta e la più piena solidarietà alla rivista e alle famiglie delle vittime.
L’attentato ha offerto su un piatto d’argento alla destra e alle forze xenofobe un’occasione straordinaria per rilanciare la loro campagne di odio e per invocare misure repressive e liberticide nei confronti di tutti i musulmani. Anche essi hanno una grave responsabilità nella creazione di un clima di crescente contrapposizione etnica e culturale. Gli integralisti islamici e gli xenofobi nostrani sono tutti colpevoli nemici della democrazia e solidarietà internazionale».

«Quello di stamane è un attacco diretto ai valori fondamentali della nostra società, a diritti umani universali. Bisogna dirlo a chiare lettere», ha commentato così Raffaele Carcano, segretario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti (Uaar), l’assalto al settimanale satirico francese Charlie Hebdo che è costato la vita ad almeno dodici persone e che è stato attribuito a terroristi islamici.

«I leader musulmani hanno il dovere di condannare quanto avvenuto», prosegue Carcano, invitando però «a non cadere nella trappola degli scontri di civiltà: quello che davvero è urgente e necessario è che le nostre società volino alto, che individuino nel principio di laicità lo strumento garante della coesione e della libertà di tutti e tutte: maggioranze, minoranze e ovviamente, come ci ricorda il triste caso di oggi, giornalisti».

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea, dichiara: «L’attentato terroristico contro il settimanale satirico Charlie Hebdo é un atto barbaro e vigliacco che condanniamo nel modo più assoluto. Nell’esprimere il nostro cordoglio per i giornalisti uccisi e la nostra solidarietà a chi ogni giorno pratica e difende la libertà di stampa, di parola e di satira, diciamo con forza che la barbarie integralista dell’Isis va fermata e se questo non è stato fatto è a causa dei gravi e pesanti appoggi di cui l’Isis gode tra vari alleati dell’occidente, come Arabia Saudita e Qatar. Si colpiscano i centri di reclutamento e le centrali di finanziamento e l’Isis si sgonfierà rapidamente. Parallelamente è assolutamente necessario che il Pkk Kurdo, che fronteggia gli integralisti con le armi in mano, combattendo l’Isis a Kobane, sia tolto dalla lista delle organizzazioni terroristiche. L’Isis è forte perchè gli amici degli occidentali la finanziano e perchè chi combatte l’Isis – come il Pkk – viene considerato dagli occidentali una organizzazione terroristica. Questa politica va rovesciata per sconfiggere l’Isis e la barbarie che rappresenta».






dal sito http://popoffquotidiano.it/





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