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martedì 20 gennaio 2015

GRECIA: LE ELEZIONI E UN POSSIBILE GOVERNO DI SINISTRA






GRECIA: LE ELEZIONI E UN POSSIBILE GOVERNO DI SINISTRA.
QUALE DINAMICA?

Intervista a Sotiris Martalis


Il 25 gennaio si terranno in Grecia le elezioni generali. La campagna mediatica contro Syriza è molto forte, anche se alcuni media concedono qualche apertura. Il Financial Times del 15 Gennaio 2015 riportava una dichiarazione dell’ambasciata americana – resa pubblica da Wikileaks - che affermava: “I media privati greci sono di proprietà di un piccolo gruppo di persone che hanno ereditato o fatto fortuna [...] e che sono uniti da legami di sangue, matrimoni e hanno rapporti molto stretti con gli ambienti ufficiali del governo o di altri oligarchi e uomini d’affari del mondo dei media”. Tra questi si sono possono citare: Vardis Vardinoyannis, che controlla Motor Oil Hellas e il canale televisivo Star, pur avendo una partecipazione in Mega Channel; George Bobolas, attivo nel settore edilizio e nella rete stradale privata. È pure presente in Mega Channel e nel quotidiano Ethnos. La lista potrebbe essere ampliata con i nomi di Dimitrios Capelouzos, Spiro Latsis, Michalis Sallas ...
E veniamo ai risultati degli ultimi sondaggi. L'Istituto Kapa ne ha realizzato uno per il quotidiano To Vima e indica le seguenti intenzioni di voto: Syriza 31,2%; Nuova Democrazia 28,1%; To Potami, 5,4%; PASOK, 5%; KKE, 4,9%; Alba Dorata, 4,7%; Greci Indipendenti, 2,7%. Gli indecisi rappresentano il 9,6%. Il quotidiano di Syriza, Avgi, pubblica i risultati di un sondaggio condotto dall'istituto Public Issue: SYRIZA, 35,5%; Nuova Democrazia 30,5%; To Potami, 7%; KKE, 7%; Alba Dorata, 6,5%; PASOK, 5%; Greci Indipendenti, 3%. L'istituto ha realizzato, il 15 gennaio, la seguente proiezione in termini di seggi al Vouli (parlamento): SYRIZA, 142; Nuova Democrazia, 82; To Potami, 18; PASOK, 17; KKE, 14; Alba Dorata, 17.

Per comprendere gli aspetti fondamentali di questa campagna elettorale, abbiamo parlato con Sotiris Martalis, membro della direzione di DEA (Sinistra Operaia Internazionalista), membro del Comitato Centrale di SYRIZA e dirigente sindacale del settore pubblico ADEDY. (Introduzione a cura della redazione di A l’Encontre).



Puoi descrivere l'atmosfera attuale in Grecia? Continua a dominare l'impressione di una popolazione costantemente confrontata con l’austerità?

Possiamo affermare che domina un’atmosfera di attesa e di preparazione a un cambiamento. I salariati nel corso di questi ultimi quattro anni – cioè dall’inizio dell’applicazione dei piani di austerità nel 2010 – hanno condotto numerose battaglie: più di 30 giorni di mobilitazione nazionale, l'occupazione di edifici pubblici (ministeri delle finanze, della Sanità, dell’Educazione,etc.), diversi accerchiamenti del Parlamento con relativi scontri con la polizia, un movimento degli Indignati (2011) che hanno occupato a lungo diverse piazze, un ampio rifiuto di pagare i pedaggi di fronte ai continui aumenti delle tariffe e alla privatizzazione delle strade, etc. Tuttavia, tutti questi sforzi non sono riusciti a rovesciare il governo e a porre fine alle sue brutali politiche di austerità. Così, il desiderio di cambiamento si è manifesto sul piano elettorale: è questo che spiega l'importanza della crescita delle intenzioni di voto a favore di SYRIZA (Coalizione della sinistra radicale). Va ricordato che, nel 2009, nelle elezioni legislative anticipate, SYRIZA aveva raccolto il 4,6% dei voti; alle elezioni legislative del giugno 2012, 26,89% dei voti e poi il 26,5% alle elezioni europee del maggio 2014. Attualmente, i sondaggi indicano una differenza tra la Nuova Democrazia (ND) e SYRIZA di circa 5 punti (rispettivamente il 30,5% contro il 35,5%). La politica delle classi dominanti consiste nel diffondere un messaggio di panico, quasi di terrore, legato ad una possibile vittoria di Syriza. L'economia greca crollerebbe e la situazione diventerebbe assai peggiore, tanto più che viene diffusa l’idea di una presunta ripresa. L'attacco principale verte su pericolo rappresentata dall’uscita della Grecia dalla zona euro (la "Grexit"). Tre giorni fa, i più influenti media hanno sostenuto che SYRIZA avrebbe messo le mani sui risparmi depositati nelle banche. Ieri, vi è stato un tentativo di creare una situazione di panico quando due delle quattro maggiori banche hanno richiesto un sostegno straordinario alla liquidità bancaria, meccanismo previsto dalla Banca centrale europea (BCE). Simili richieste erano già state avanzate in precedenza per importi ben maggiori. E non è certo casuale il momento scelto dai due istituti bancari, Eurobank Ergasias SA (EUROB) e Alpha Bank (Alpha), per la loro richiesta alla BCE: una settimana prima delle elezioni del 25 gennaio.

Ma a queste minacce, utilizzate in abbondanza e a lungo in passato, in particolare dopo le elezioni del 2012, la gente crede sempre di meno. Dobbiamo insistere sulla dimensione sociale che rivelano le intenzioni di voto: nei quartieri popolari di Atene e del Pireo, la differenza tra Nuova Democrazia e Syriza è del 20% e più a favore di quest'ultima. Interrogato sul rischio maggiore rappresentato da una possibile vittoria di Syriza, un ex ministro del PASOK (Movimento socialista panellenico) ha risposto: sono le attese e le speranze che la Coalizione della Sinistra Radicale susciterà nella popolazione. E in effetti è davvero questa la loro più grande paura e, per noi, è proprio in questo che sta la nostra più grande speranza. In questi ultimi giorni si sono diffuse voci circa l’intenzione dei lavoratori licenziati da ERT [1] di rioccupare la sede televisiva la sera stessa della vittoria elettorale di SYRIZA. Vi è in questo, in una forma particolare, l’indicazione che i disoccupati, i lavoratori, i pensionati hanno la ferma speranza che SYRIZA possa mettere fine alle politiche di austerità.



Come si è svolta la campagna elettorale di SYRIZA?

Lo slogan generale utilizzato dal SYRIZA in campagna elettorale è il seguente: "La speranza sta arrivando!" Tuttavia, la cosa più importante sono gli impegni concreti assunti da SYRIZA. L'aumento del salario minimo che dovrà passare dagli attuali 531 euro per i giovani che hanno meno di 25 e 586 euro per i vecchi a 751 euro per tutti; la reintroduzione di una tredicesima mensilità per i pensionati; la soppressione delle imposte dirette per coloro che dispongono di un reddito inferiore ai 12.000 euro annuali, provvedimento che porterà all'eliminazione di quella tassa fortemente iniqua denominata ENFIA. Si tratta di un’imposta basata sulle superfici immobiliari - che la casa sia occupata o no. Ora succede che molti greci abbiano in provincia una piccola casa di famiglia sottoposta a questa imposta e che non siano in grado di pagarla, in particolare coloro che dispongono di bassi redditi o che, e sono moltissimi, si trovano in disoccupazione. Si tratta di un’imposta introdotta e presentata come provvisoria, ma che è diventata permanente; la riduzione dell'IVA (tasso normale del 23%, tasso ridotto oscillante tra il 6% e il 13%), su alimenti e carburante. Ancora più importante: la reintroduzione dei contratti collettivi di lavoro cancellati dal governo di Antonis Samaras (ND) e Evangelos Venizelos (PASOK). La durata della campagna è molto breve, si tratta di circa 20 giorni. Questo dà un tono intenso di dibattiti politici ovunque essi si svolgano: sui luoghi di lavoro, nelle università, nei caffè, etc. Vi è un miscuglio di problemi che sono reali e di temi marginali messi in primo piano attraverso l'influenza dei media. Così, ad esempio, ci sono confronti con domande di questo tipo: SYRIZA sfiderà la Troika e il nuovo governo verrà strangolato come è accaduto a Cipro? Cosa farà SYRIZA sulla questione del debito? Dove si troveranno i soldi per garantire la sicurezza sociale? SYRIZA otterrà da sola la maggioranza parlamentare assoluta, cioè 151 seggi su 300? E, se non ci riuscirà, con chi collaborerà?

Le organizzazioni locali di SYRIZA e i loro militanti sono attivi da mattina a sera e organizzano delle carovane, delle assemblee sui luoghi di lavoro, degli incontri tutte le sere nei quartieri nelle principali città e paesi. In queste occasioni, vengono presentate le posizioni di SYRIZA che suscitano ampi e numerosi dibattiti politici. Contemporaneamente vi è stata una battaglia per la selezione dei candidati da presentare sulle liste di SYRIZA; alcune delle istanze direttive di SYRIZA hanno ostacolato la presentazione di candidati che si riconoscono nelle posizioni della Piattaforma di sinistra, cioè la componente di SYRIZA formata dalla Corrente di sinistra e dal Red Network. In altre parole, la possibilità di esprimere un voto a favore di un candidato o di un altro, esprimendo anche delle preferenze per una o l’altra delle correnti politiche e delle personalità che compongono la coalizione che forma SYRIZA. L'elezione di candidati legati alla Piattaforma di sinistra ha un certa importanza, poiché è necessario sostenere i militanti che partecipano e sostengono le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici e permettano di mantenere un forte orientamento di sinistra e solidamente radicale affinché, in futuro, il gruppo parlamentare SYRIZA sia in grado di avviare le necessarie battaglie su obiettivi concreti.



Antonis Ntavanellos e tu stesso avete indicato con quale insistenza la Piattaforma di sinistra sostenga che un governo di sinistra deve appoggiarsi sulle masse lavoratrici e sulla loro mobilitazione. Emergono elementi di questo orientamento durante la campagna?

In realtà, la Piattaforma di sinistra insiste su un punto centrale: il successo di un governo di sinistra dipenderà dalla mobilitazione dei lavoratori e del movimento popolare. Nonostante il calo di quella ondata sociale che si è manifestata tra il 2010 e il 2012, le lotte non sono mai cessate. Negli ultimi mesi, abbiamo ad esempio assistito alla lotta, durata nove mesi, delle donne delle pulizie del Ministero delle Finanze, che erano state licenziate; lo stesso è avvenuto con i lavoratori responsabili della sorveglianza nelle scuole; gli insegnanti e il personale amministrativo delle università. La battaglia contro la legge che ha messo "in riserva" – di fatto in uno statuto di pre-licenziamento – il 15% dei dipendenti del settore pubblico ha fatto sì che essa non venisse applicata. L'ultima giornata nazionale di mobilitazione ha avuto luogo il 24 novembre 2014. Sotto la pressione di queste lotte e del crescente malcontento sociale, il governo Venizelos Samaras era forzatamente destinato al fallimento.

Tuttavia, va affermato chiaramente che non affrontiamo le elezioni in un contesto di crescenti lotte sociali. Al contrario, regna un clima che può essere caratterizzato così: “la vittoria elettorale sconfiggerà le politiche di austerità”, è quello che la popolazione si aspetta. Grazie a questa rafforzata fiducia popolare e alla vittoria della sinistra si potrà – è quello che speriamo - aprire un nuovo ciclo di lotte che metterà sotto pressione il governo. Riuscire a mettere fine alla politica di austerità può incoraggiare un’ondata di radicalizzazione e dare al programma una dimensione transitoria e trasformar il governo di SYRIZA in un reale governo di sinistra che possa avviare una transizione verso una rottura. L'orientamento di SYRIZA deve poggiare sulle decisioni del Congresso SYRIZA, del 2013, che si è espresso a favore della nazionalizzazione delle banche, per mettere fine alle privatizzazioni, per instaurare un controllo pubblico - democratico e dei lavoratori – sulle maggiori imprese appartenenti allo Stato, quali la società elettrica, le telecomunicazioni, la lotteria nazionale, etc. Le dinamiche di questo orientamento possono portare ad un aperto conflitto con la cosiddetta "libertà" di circolazione del capitali così come si è affermato e viene difeso nell’ambito dell’Eurozona.



Vi è un sentimento di fiduciosa attesa sul fatto che SYRIZA otterrà una vittoria tale da permetterle di formare da sola un governo?

L'obiettivo di SYRIZA è di ottenere una maggioranza parlamentare di 151 deputati. Ma questo non dipenderà solo dalla conquista della posizione di primo partito (che dà un "bonus" di 50 deputati), né dalla sola percentuale di voti ottenuti. Secondo i sondaggi realizzati a partire dalle intenzioni di voto, la ripartizione dei seggi sarebbe la seguente: 144 per SYRIZA, 81 ND, 18 per KKE (Partito Comunista Greco), etc. Se SYRIZA otterrà una maggioranza assoluta dipenderà da due fattori. Il primo: SYRIZA riuscirà ad ottenere più del 35% dei voti? Il secondo: quanti voti otterranno i partiti che si presentano e quanti di questi non raggiungeranno il quorum del 3%? Ci auguriamo di raggiungere il 36% o un risultato assai vicino. Ma nessuno può dire con certezza se SYRIZA otterrà una maggioranza parlamentare.



Se a SYRIZA dovessero mancare dei seggi per raggiungere la maggioranza assoluta, cosa succederà secondo te? Il KKE sosterrà, seppur con una certa reticenza, un governo di SYRIZA? Se manterranno il loro attuale atteggiamento ultra-settario che cosa accadrà?

Uno dei principali argomenti delle élite dominanti e dei media è che SYRIZA non potrà contare su alcun alleato, nella misura in cui il KKE non solo rifiuta qualsiasi forma di cooperazione con SYRIZA, ma la attacca in maniera sistematica. Così, uno degli argomenti preferiti della propaganda borghese è che i piccoli partiti borghesi - To Potami (il Fiume, lanciato nel marzo 2014 da un giornalista TV, Stavros Theodorakis) e PASOK - dovrebbero rafforzarsi con un duplice obiettivo: da un lato, limitare l'indipendenza di SYRIZA e, dall’altro, obbligare SYRIZA a costituire un governo di coalizione con uno di loro, in modo da frenare gli "orientamenti estremi" di SYRIZA.
La realizzazione del programma SYRIZA dipenderà da un fattore chiave: la mobilitazione delle masse. I risultati delle elezioni determineranno una parte della natura del futuro governo. Ottenendo una maggioranza assoluta, si eviterà di essere ostaggio di alleati esterni alla sinistra. A questo si aggiunge lo sviluppo di lotte affinché SYRIZA sia costretta ad attuare il proprio programma.
È per questo motivo che gran parte dei membri di SYRIZA - e non solo coloro che sostengono la Piattaforma di sinistra che rappresenta tra il 35 e il 40% dei membri di SYRIZA – è sistematicamente favorevole ad una unità d'azione tra SYRIZA, il KKE e ANTARSYA (quest’ultimo fronte di una dozzina di organizzazioni che si definiscono anticapitaliste, accreditato dell’1,4% delle intenzioni di voto). Questa politica di fronte unico è l'unica via da seguire per una possibile vittoria dei lavoratori e delle forze popolari. E 'evidente a tutti che il giorno successivo alle elezioni la situazione politica non sarà più la stessa e forti pressioni si eserciteranno sul KKE e i suoi membri in caso di rifiuto di ogni collaborazione.
Se dovessimo essere confrontati con un risultato che comportasse una frazione parlamentare che non potesse disporre di una maggioranza parlamentare assoluta, si prospettano tre possibili scenari. Il primo: tentare di formare un governo di sinistra, sia con la partecipazione del KKE sia con il suo sostegno esterno (non voterebbe contro le decisioni del governo di SYRIZA). Il secondo: indire nuove elezioni legislative entro un mese. Il terzo: un’alleanza con uno o più partiti borghesi per formare un governo di unità nazionale, qualcosa di assolutamente inaccettabile non solo per tutti i membri della Piattaforma di Sinistra, ma anche per la maggior parte dei membri di SYRIZA.



Quali sono i principali dibattiti all'interno SYRIZA e nelle altre forze di sinistra?

Durante l'ultimo periodo, due temi hanno dominato le discussioni all'interno di SYRIZA. Il primo è quello delle alleanze. La Piattaforma di sinistra ha sempre messo in evidenza un criterio: le nostre alleanze devono essere fatte con i partiti e le organizzazioni radicate a sinistra, cioè il KKE e ANTARSYA. Il secondo riguarda la priorità da attribuire ai membri e alle istanze di partito (Ufficio politico, comitato centrale, congresso o conferenze nazionali) e non alla frazione parlamentare, anche di fronte ad un governo di sinistra. Purtroppo, il settarismo del KKE così come quello di ANTARSYA non gioca a favore della sinistra di SYRIZA. I compagni del KKE e ANTARSYA hanno come unico elemento di orientamento politico quello di speculare su una possibile integrazione di SYRIZA nel sistema, sottraendosi in questo modo ad una politica attiva di fronte unico in grado di modificare i rapporti di forza all’interno della sinistra. Si rifugiano in un puro propagandismo (e questo nel contesto di una situazione del tutto nuova impensabile ancora pochi anni fa) che rinvia ogni rottura con la politica di austerità e con il sistema ad un avvenire assai lontano e incerto.



La solidarietà, in particolare a livello europeo, ci sembra importante. Come la immagini?


Nelle ultime settimane abbiamo organizzato incontri internazionalisti con militanti di diversi paesi. Circolano inoltre alcuni appelli firmati da personalità a sostegno di SYRIZA. Tutto questo è molto positivo. È particolarmente importante mettere l’accento, dopo la vittoria di SYRIZA, su una concreta campagna di solidarietà, per aiutare a rompere il relativo isolamento della sinistra greca e di un governo SYRIZA da parte delle diverse istanze dell'Unione europea. Da parte nostra, speriamo che una vittoria di SYRIZA, che metta in atto una dinamica di lotta contro l'austerità e in discussione il pagamento del debito e degli antisociali vincoli di bilancio, possa stimolare un movimento simile in diversi paesi d'Europa. Per noi è chiaro che gli scontri politici fondamentali non hanno ancora avuto luogo. Si dovrà, se possibile, condurli tutti assieme.


Traduzione della redazione di Solidarietà del Cantone Ticino.





(1) ERT: Radio televisione nazionale, l'unica a poter disporre di un segnale su tutto il territorio nazionale - isole comprese. La catena radiotelevisiva è stata chiusa in modo autoritario da parte del governo Samaras nella primavera 2013. Le persone che vi lavoravano l’hanno occupata per più di un anno. Hanno organizzato dibattiti politici, concerti pubblici, letture di poesie, serate di canto, ecc. ERT era diventata un luogo di ritrovo popolare.



dal sito Movimento Operaio



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