CINEMA

martedì 15 febbraio 2011






COSI' FACEVANO ...

di Dino Erba








Come molti di voi sapranno, nella nostra città (e in molte altre) c'è un C.I.E. (Centro di Identificazione ed Espulsione).
Non finisci in uno di questi centri per qualcosa che hai fatto, ma per quello che sei. Sei clandestino, tanto basta. Sinistra somiglianza con i lager di una Germania non tanto democratica che, 70 anni fa, privava sistematicamente della cittadinanza ebrei e zingari, ne faceva parassiti indesiderati, e poi come tali li faceva morire.
Ora, i C.I.E. hanno questo nome relativamente da poco, da quando Maroni ha allungato la permanenza dei cosiddetti ospiti di questi centri da 2 a 6 mesi. Prima si chiamavano C.P.T, Centri di Permanenza Temporanea, ma all'interno c'erano gli stessi reclusi, sempre per la stessa ragione (la mancanza dei documenti in regola) e sempre con la stessa prospettiva: subire angherie dagli aguzzini (militari, forze dell'ordine al completo e crocerossini o comunque dipendenti di qualche organizzazione che si definisce così caritatevole da poter guadagnare sulla loro pelle) fino al rimpatrio nel paese dal quale erano fuggiti per guerre, povertà, mancanza di libertà e comunque nella speranza di una vita migliore. Ciò che molti non sanno, ciò che molti hanno dimenticato, è che tutta la sinistra ha votato a favore della legge Turco-Napolitano che ha istituito i Centri di Permanenza Temporanea, che ora si chiamano CIE.
Anche Rifondazione Comunista e i Verdi hanno contribuito alla costruzione di quei lager la cui esistenza oggi pare indignare coloro che ne facevano parte.
E per far ripartire il carrozzone di una sinistra ecologica in libertà, tentano di cavalcare le proteste (vedi Brescia) tingendo le loro sbiadite bandiere nel sangue di chi cerca di evadere dalle gabbie costruite da ecologisti e rifondaroli.
Ma chi erano i deputati di Rifondazione Comunista e dei Verdi in quel lontano 1997?
Eccoli.

VOTAZIONE NOMINALE DEL DDL n. 3240 - DISCIPLINA DELL’IMMIGRAZIONE E NORME SULLA CONDIZIONE DELLO STRANIERO (in relazione alla creazione dei CPT)

seduta del 19/11/1997 presieduta da VIOLANTE LUCIANO


RIFONDAZIONE COMUNISTA

BOGHETTA UGO - Favorevole

BONATO FRANCESCO - Favorevole

DE CESARIS WALTER - Favorevole

GIORDANO FRANCESCO - Favorevole

LENTI MARIA - Favorevole

MALENTACCHI GIORGIO - Favorevole

MANTOVANI RAMON - Favorevole

NARDINI MARIA CELESTE - Favorevole

PISAPIA GIULIANO - Favorevole

ROSSI EDO - Favorevole

VALPIANA TIZIANA - Favorevole

VENDOLA NICHI – Favorevole

VERDI

BOATO MARCO – Favorevole

CENTO PAOLO – Favorevole

DE BENETTI LINO – Favorevole

GALLETTI PAOLO – Favorevole

GARDIOL GIORGIO – Favorevole

LECCESE VITO – Favorevole

PROCACCI ANNAMARIA – Favorevole

SCALIA MASSIMO – Favorevole

TURRONI SAURO – Favorevole

Quelli che tra questi figuri non son stati inghiottiti dal loro nulla, si aggirano per i palcoscenici politici, con ruoli anche di primissimo piano, paladini di democrazia e moralità.
A voi, individuare chi. Un indizio: uno di loro potrebbe essere l'attuale governatore di regione che, purtroppo, ha sul suo territorio due C.I.E., uno a Brindisi e uno a Bari. Nell'ultima settimana, nel primo ci son stati diversi tentativi di fuga, nel secondo i reclusi hanno messo in atto uno sciopero della fame per lamentarsi delle condizioni disumane cui sono sottoposti e per attirare un po' di attenzione sulla loro disperazione.
E vi diamo questa notizia in anteprima. Non la troverete su nessuno dei tanti giornali che ogni giorno s'indignano per i pericoli che la nostra democratica Costituzione sta correndo, o per il fango e il discredito gettato da qualche losco personaggio sulla Repubblica Italiana, di cui ci accingiamo a festeggiare i 150 anni.
Ma il problema qual è?
Berlusconi o una democrazia che, prima e dopo di lui, prevede nel suo corpus giuridico un lager?
Lager che non è un’anomalia riformabile o umanizzabile, ma piuttosto una figura centrale, uno snodo fondamentale per lo sfruttamento, il controllo e la disciplina di cui, da sempre, i politici di destra e sinistra si son fatti carico.
Compito che continueranno se non verranno cacciati una volta per tutte.

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