CINEMA

domenica 1 agosto 2010

PEPPE FONTANA PRIGIONIERO DI STATO







Giuseppe Fontana (nato a Castelvetrano - Trapani - il 13 aprile 1957 - residente a Selinunte) è stato arrestato a settembre del 1994, processato e infine condannato con l'accusa di aver partecipato a un traffico di droga dagli Stati Uniti all'Italia, in concorso con più di dieci persone. Fontana si è sempre dichiarato innocente da tale accusa, ha sempre cercato di far riaprire il processo (visto che nel precedente era stata fatta scomparire una prova a suo favore e da allora sono emerse testimonianze che lo scagionerebbero), ma ha sempre anche lottato in difesa dei propri diritti e degli altri reclusi. E questo non gliel'anno mai perdonato, obblgandolo spesso a isolamenti punitivi o al trasferimento in carceri tristemente celebri, come quello di Cerinola.
Io divenni suo amico alla fine del 1999-inizio del 2000 proprio perché dovetti intervenire contro il direttore del carcere di Termini Imerese che si rifiutava di fargli recapitare i libri che Peppe chiedeva. Vincemmo nell'immediato, ma a Peppe gliela stanno facendo pagare ancora. Ora è in carcere a Palermo (via Bachelet).
E in carcere Fontana si è messo a leggere con passione e alla grande, politicizzandosi. Si dichiara anarchico, guevarista e rivoluzionario (è membro "attivo" della Fondazione Guevara e di Utopia rossa), partecipa per iscritto alle nostre e ad altre discussioni politiche, è d'accordo sull'adesione alla Quinta internazionale, fa opera di proselitismo.

Della condanna complessiva a 27 anni di carcere (sì, avete letto bene: 27 anni di carcere, un quasi ergastolo!), ne ha fatti fisicamente quasi 16, ma se si sommano l'indulto bertinottiano e altri sconti, ne avrebbe fatti in termini giudiziari circa 24. A questo punto, la semilibertà sarebbe moralmente obbligatoria, ma evidentemente coloro che lo hanno voluto condannare al carcere quasi a vita e lo hanno fatto perseguitare in questi anni, hanno paura che Peppe possa riacquistare l'agibilità politica. Di qui i trucchi con i quali ogni tot mesi gli fanno balenare prossima la semilibertà che puntualmente viene rifiutata all'ultimo momento con i pretesti più ridicoli. Cercano, ovviamente, di fargli perdere la testa, sperando in un esito tragico della vicenda.
In questi anni ho/abbiamo fatto (per es. insieme al Carmelo Viola di cui segue un testo) di tutto per far circolare notizie su di lui e anche sulla sua produzione teorica (ha scritto, per esempio, un bel libro autobiografico sul periodo trascorso a New York in cui denota buone potenzialità come scrittore), ma non siamo riusciti a sforare nemmeno il silenzio del Manifesto e di Liberazione. Figuratevi quello dei principali quotidiani.
Se tra chi legge queste righe c'è qualcuno che conosce dei giornalisti disposti a dargli/darci una mano, si metta in contatto con me. Posso spedire loro immediatamente il fascicolo con la vicenda processuale di Peppe.
A Selinunte c'è la famiglia di Peppe e in modo particolare il fratello Giancarlo che fa da tramite sul piano informativo. Tutto ciò che mi mandate gli viene recapitato. L'avvocato è Franco Messina.
Un'ultima annotazione: per quel che conosco Peppe (più di un decennio di amicizia, centinaia di lettere, due lunghe conversazioni telefoniche), so che fa sul serio. Se inizia uno sciopero della fame è capace di portarlo sino in fondo e del resto i suoi carcerieri a questo sono voluti arrivare. Se necessario, se la famiglia lo richiede, io sono disposto a partire per Selinunte anche nelle prossime ore, con la ferma intenzione di impedirgli di continuare. Non so se ho l'autorità morale sufficiente per riuscirci, ma so che da decenni rifletto sugli esiti tragici degli scioperi della fame quando fatti con determinazione rivoluzionaria: dai trotskisti a Vorkuta negli anni '30 fino a Bobby Sand e gli altri prigionieri irlandesi. Per non parlare di fatti ancor più recenti. Ebbene, l'idea di rivoluzione in cui credo è quella della vita e non della morte. Anche se è giusto rendere omaggio a chi con la propria morte ha voluto dare maggiore forza all'idea. In questo condivido il breve messaggio dall'Argentina che segue.
Aiutate, quindi, Peppe Fontana. Ormai il problema fondamentale è diventato rompere il silenzio stampa sulla sua allucinante vicenda giudiziaria. Tra i molti cui sto mandando questi materiali, chi ha accesso al Manifesto e a Liberazione, si faccia avanti, protesti e apra una breccia. Prima che sia troppo tardi.

Roberto Massari





Messaggio dall'Argentina:


Peppe caro, ti confesso una cosa che spesso faccio nel mio intimo – ed è la prima volta che lo dico a qualcuno – quando lo sguardo dolce-feroce-scanzonato del Che mi sorprende da qualche foto; “gli dico”: “dovevi proprio morire? hai idea di quanto abbiamo bisogno di te? se tu stesse ancora vivo, anche con i tuoi quasi 82 anni, questo cavolo di mondo sarebbe un po’ meno brutto… anzi, forse sarebbe semplicemente bello!”
Dall’Argentina attenderò fremente la notizia che la tua lotta hai deciso di continuarla non da una maglietta o dal nome di qualche centro sociale, ma vivo e incazzato come non mai!
Ti abbraccio forte. Hasta la victoria siempre!

Enzo (Valls)


Peppe Fontana dal carcere di Badu 'e Carros

Data: 18/06/2010



Ancora una volta parlo di me e della mia infinita tragedia per rendere meglio e chiara l’idea del grave stato di ingiustizia sociale in cui versa il nostro Paese, che senza accorgesene , forse anche colpa del linguaggio che, abusato inopportunamente, ha perso di quel significato necessario alla comunicazione, importante per l’attenzione degli uomini verso gli eventi (e gli incidenti) sociali, e sottovalutandone colpevolmente (irresponsabilmente) prodomi, è, davvero, diventato uno stato di polizia a regime Plutooligarchico, la cui (in)giustizia è, non a caso, al 176•mo posto dopo il Gabon, e condannata un centinaio di volte per gravi violazioni dei diritti dell’uomo, che con i codici penali dei Paesi civili e Democratici o meno, significa reato di tortura, discriminazione di razza, classe, e così via..., dalla corte, alta corte, di Strasburgo.
Io sono stato arrestato nel 1994, accusato in due diversi procedimenti per concorso esterno in associazione mafiosa e per traffico Internazionale di stupefacenti , in entrambi i (due) processi, Pentiti, F.B.I fatti, testimoni, e razionali-logici argomenti , hanno provato, inequivocabilmente, la mia assoluta innocenza difronte alle accuse contestatemi, dopo 8 (otto !) anni di processi illegali, in quanto privo della garanzia costituzionale alla giusta difesa e di un giusto processo, sono stato condannato per LIBERO CONVINCIMENTO dei giudici a 19+9 anni di carcere, totale 28 anni, divenuti irrevocabili qualche mese prima che il governo, confessando di avere celebrato processi ingiusti, varasse la riforma penale chiamata “Giusto Processo” la rivendicazione di una revisione con giusto processo dal carcere di Termini Imerese mi costò la deportazione nel Supercarcere di Carinola, capolinea per i condannati a fine pena mai, ove dopo quattro anni, grazie ad un corso scolastico alberghiero della durata di cinque anni potei essere trasferito al “Pagliarelli” di Palermo, ove per quasi cinque anni ebbi la possibilità di frequentare la scuola, stando vicino alla famiglia che abita a circa un’ora di macchina da Palermo (Selinunte), tutto filava liscio e il rapporto con l’amministrazione e la sorveglianza del “Pagliarelli” era abbastanza pacifico e di reciproco rispetto, dopo 15 anni di prigionia, grazie anche alla splendida solidarietà di tutti gli amici e i gruppi di sostegno che hanno saputo esprimere la loro empatia, facendo sentire la loro voce presso il Tribunale di Sorveglianza di Palermo, il magistrato di sorveglianza, la coraggiosa Dott.ssa Agnello, mi concesse il primo permesso premio di 48 ore, questo fu l’inizio di un sogno, usci altre volte in permesso, quattro volte con il doppio delle ore, la scuola alberghiera stava concludendosi e la possibilità di una pena alternativa dopo 16 anni di prigionia, per ARIA FRITTA , si faceva sempre più vicina; fino a quando non arriva una certa Francesca Vazzana, cacciata come direttrice dal carcere di Trapani, perfino dal corpo della polizia penitenziaria.
Al “ Pagliarelli”, a fare la Vice Direttrice responsabile del padiglione ove ero io detenuto.
Inizia a rigettare ogni mia legittima domanda, che ricorrendo alla direttrice vengono, invece, accettate; inquisiscono la direttrice e lei ne prende il posto come reggente temporanea, inizia a provocarmi rigettando ogni mia istanza (la rappresaglia è iniziata...); alcuni suoi fidati secondini anzi direi terzini e quartini, non perdono occasione per provocarmi in modo da infliggermi una sanzione disciplinare che fino a quel momento, per quasi cinque anni, non avevo avuto.

La Vazzana coglie l’occasione per vendicarsi, grazie ad un rapporto disciplinare di un quartino che pretendeva che io mi alzassi dal letto, mentre stavo male, per andare in infermeria ad AUTOSOTTOPORMI alla visita medica fiscale per giustificare una giornata (rarissima) di assenza scolastica ! ed infatti mi infligge, credibilmente , sanzione pesante che avrebbe compromesso lo sconto semestrale di 45 giorni e la fruizione di altri benefici, quali il permesso premio; non avendo come difendermi da coatta prepotenza, inizio uno sciopero della fame e della sete ad oltranza che sospeso ad un passo dal coma grazie al colloquio col magistrato di sorveglianza di Palermo, Dott. P. Cavarretta, al quale denuncio, giustificando l’estremo mio gesto, tutte le vessazioni subite dalla tenutaria del Kattiverio Pagliarelliano , ricevendo rassicurazioni circa la continuità de trattamento premiale, nonostante la sanzione disciplinare.
Ritorno a scuola e nel frattempo presento un reclamo avverso la sanzione disciplinare della direttrice del Feudo Pagliarelli alla magistratura di sorveglianza, indirizzato al magistrato che sovrintende la mia espiazione, Dott.ssa M. Agnello, mancano tre mesi agli esami di Stato, mentre mi preparo per sostenerli, inoltro domanda per andare in permesso a Pasqua , e il dirigente sanitario, Dott. Scalici, ordina un Chek Up clinico per sapere se il mio sciopero della fame/sete ha fatto danni ai reni e altrove, visti i valori sballatissimi di quei giorni vicino al coma.

La Direttrice Francesca Vazzana chiede il mio allontanamento punitivo dal “Pagliarelli” il 27 Marzo vengo impacchettato, ammanettato e dall’aeroporto di Catania volo per Cagliari, sempre in manette, anche sull’aereo, per concludere il viaggio nella nota Guantanamo d’Italia, Badù e Carros di Nuoro !
Un trasferimento che ha violato gravemente la legge n.230 d.p.r 30/ Giugno 2000 di cui all’art. 41 e 42, comm. 4 <
Le direzioni, quando il trasferimento di detenuti o internati che frequentano i corsi derivi da motivi di opportunità , acquisiscono in proposito il parere degli operatori dell’osservazione e trattamento e quello degli insegnanti, pareri che sono uniti alla proposta di trasferimento trasmessa agli organi competenti a decidere, se viene deciso il trasferimento, lo stesso è attuato, in quanto possibile, in un istituto che assicura alla persona trasferita la continuità didattica>>
In questo istituto non è possibile continuare la scuola e sostenere gli esami e invano invoco il diritto a sostenere gli esami di Stato.
Il magistrato di sorveglianza, Dott. Pietro Cavarretta, non tiene in considerazione la sanzione disciplinare della Tenutaria del Kattiverio Palermitano e mi concede tre giorni di permesso per Pasqua, ma me li comunica al “Pagliarelli” in quanto non sa che nel frattempo sono stato deportato in Sardegna.
La Direttrice non si è degnata, come la legge detta severamente, di informare il magistrato di sorveglianza del mio trasferimento punitivo, violando ancora una volta la legge, “Pagliarelli” trasmette la concessione del beneficio a questo carcere mandando in tilt l’addetto dell’ufficio matricola che mi vede arrivare da Palermo per punizione e ora mi deve scarcerare per 3 giorni per un permesso premio concesso dal magistrato di sorveglianza di Palermo ! sbotta <> Ah guardi non lo so neanche io ! vista la distanza dei tre giorni, ben due li brucio per il viaggio, da Pasqua la passo vicino i miei anziani genitori, che mi chiedono ripetutamente perché mi hanno allontanato, raccontando un po' di bugie per non turbarli.
Ritorno a Badù e Carros e inoltro un’altra domanda per andare in permesso per il 1 MAGGIO, attendo nel frattempo chiedo al Dirigente sanitario di Badù e Carros di farmi avere copia delle analisi cliniche effettuate a Palermo, prima di partire, mi risponde che non vi sono né le analisi né dieci anni della mia cartella clinica che “Pagliarelli” per la fretta di allontanarmi ha dimenticato a consegnare ai deportatori, la cartella clinica è arrivata, dopo innumerevoli solleciti, un paio di giorni fa, dopo tre mesi !
IL 15 APRILE DEL 2010 la Procura della Repubblica di Palermo emette un decreto di misura di prevenzione per l’applicazione della sorveglianza speciale di P.S. e patrimoniale della confisca dei beni ai sensi dell’art. 2 Ter, della legge n.575 del 1965.
Il Tribunale di Trapani IL 19 APRILE 2010 decide , in base ad un ragionamento assoluto, la confisca dei beni, accogliendo la proposta del procuratore di Palermo, in quattro giorni superando lo zelo della giustizia Svizzera e quella sommaria dei regimi dittatoriali si è fatto tutto....e poi dicono che la giustizia in Italia è ingolfata con milioni di procedimenti, che la burocrazia è lenta ecc. ecc.! non quando si tratta del sottoscritto o di qualsiasi altro cittadino da giustificare....
Dopo 16 anni e dopo avermi rivolto come un calzino e vivisezionato accuratamente, sono oggetto, senza alcunissima motivazione, di un secondo provvedimento di confisca di beni !
normalmente questi provvedimenti si fanno al momento dell’arresto e poi dopo averti sequestrato ciò che non puoi dimostrare e non essendo affiliato alla casta dei potenti che ti consente di riavere venti miliardi di lire e altri tesori dichiariamo semplicemente che sono frutto di risparmi, la cosa o meglio, la sciacalla persecuzione, finisce lì.
Ma non al sottoscritto, che dopo 16 anni di ossessionante persecuzione deve subire ancora un altro provvedimento di confisca !
La cosa veramente pazzesca è che mi confiscano per la seconda volta una casa già confiscata e comunque non più mia, in quanto la Vampira Banca che mi aveva prestato 50 milioni di lire ha messo una ipoteca sulla casa e se è fagocitata rivendendola con un atto giudiziario forzato ad un dottore, che ora se la trova confiscata dopo averla pagata alla Banca !
Ma agli inquisitori non gliene frega nulla, anche se i fatti sono chiari, anzi chiarissimi !
Insostanza i Vampiri sostengono che avendo avuto dal 1988 un reddito che non spiega come nel 1988 abbia acquistato per 35 milioni di lire la casa, per 7 milioni una macchina e per 10 milioni una quota societaria per diventare socio della mia famiglia nell’impresa di ristorazione, per un totale di 1 miliardo di euro ? certo che no !, non sono uno della casta dei tanti della cronaca di questi giorni che si vedono proprietari di case sul Colosseo o altrove, al cui acquisto , a loro insaputa, hanno contributi generosi, altruistici, compari....!,ma per una modesta totale somma di 52 milioni di lire, 2 milioni in più del prestito avuto dalla Banca Industriale di Partanna.
(Tp) che gli abilissimi finanzieri fanno finta di non sapere ! che io abbia dichiarato un reddito basso è verissimo, lo fanno tutti in questo paese ove il prelievo fiscale è un vero e proprio furto di sangue ai cittadini che sudano, lo fanno per primi tutti quelli che sono in Parlamento e negli alti scranni del potere finanziario che essendo ricchissimi non avrebbero bisogno di dichiarare bassi redditi !
basta vedere quanto ha dichiarato, vergognosamente, la Plutocratica Cupola che siede in Parlamento, non racconto frottole ! gli evasori fiscali che meritano attenuanti, sono i lavoratori, quelli che sudano per poter campare, il popolo lavoratore non è evasore fiscale ! gli evasori fiscali sono tutti gli affiliati e complici di questo Regime Mafionazimassoplutoteocratico !


Ritornando al sottoscritto e ai miei beni confiscati, so per certo che, pur essendo in grado di dimostrare, in qualche modo, che queste miserie non sono frutto di azioni illecite, come quelle che invece, da come ormai ogni giorno si evince dalle indagini, sono dei più che rappresentano il Governo e le Istituzioni, mi toccherà ancora una volta subire un’ingiustizia dalla cui arrogante prepotenza io non potrò difendermi, è così da quando nel lontano 1994 mi hanno fatto prigioniero- l’ordine è di eliminarmi in tutti i modi, questa è la verità! ma il trattamento Riedukattivo annichilente continua...
IL 26 APRILE 2010 si tiene l’udienza presso il tribunale di sorveglianza di Palermo per prendere in esame il mio reclamo avverso la sanzione disciplinare della tenutaria del Kattiverio di Palermo- il caso vuole che a discutere il mio reclamo non sia il magistrato di sorveglianza a cui sono assegnato e che mi segue (Dott.ssa Agnello ) né uno degli altri due magistrati che si sono più volte occupati di me e conoscono bene il mio caso (il Dott. Cavarretta e il Dott. Bellet), ma un magistrato che non mi ha mai visto in faccia e che essendo un fervente religioso e con “certe nostalgiche ideologiche”....l’esito del mio reclamo, di uno che si dichiara Prigioniero Di Stato e Libertario-Guevarista-Situazionista, non avrebbe potuto che essere respinto.
Ed infatti il reclamo è stato rigettato ! (il magistrato in questione è il Dott.Mazzamuto).
Ricorrerò avverso il rigetto in cassazione che mi farà attendere almeno otto mesi per la risposta e sarà, sicuramente, negativa, trattandosi di un ricorso fatto da un anonimo Pincopallino Plebeo- potrò poi ricorrere alla Corte Europea, attendere un tempo più lungo per la risposta per essere trattato allo stesso modo, così come vengono trattati tutti i Plebei da questa ingiustizia controllata dal potere Plutooligarchico.
Il 1 Maggio è passato e io non sono andato in permesso a casa; a fine Maggio chiedo lumi sulla situazione alla educatrice (Dott.ssa Arru) del Badù e Carros, la risposta è: qui a Nuoro essendo sotto un’altra
giurisdizione si ricomincia da capo, da zero ! tutto il percorso trattamentale e le relazioni di questi ultimi sedici anni, redatte da vari educatori psicologi, assistenti sociali e direttori, sono nulle ! il percorso trattamentale in atto da un anno che mi ha concesso cinque permessi premi, durante i quali, rispondendo appieno alle finalità della concessione del permesso premio, ho iniziato importanti relazioni sentimentali, familiari e socioculturali nonché lavorative, rispettando fiducia, orari, rientro volontario in carcere ecc. ecc.
E’ annullato e interrotto con conseguenze traumatiche devastanti per me e i miei cari.
E allora per riandare in permesso occorre una nuova sintesi comportamentale che l’educatrice non può fare prima di sei-sette mesi; dopo occorre il tempo per le relazioni delle assistenti sociali dell’ufficio V.E.P.E. Nuoro-Trapani-Nuoro; poi rioccorrono le informazioni della polizia; poi il magistrato fisserà, se trova posto nel calendario, il giorno in cui prendere in esame il tutto e tra un anno forse ribeneficiare del permesso premio e poter riscongelare quanto ho iniziato! così vanno le cose della giustizia in questo Paese....certo, se fossi uno della casta dei potenti, piuttosto che un Plebeo, basterebbe un po' di acne per allarmare la dea bendata e ottenere qualsiasi beneficio atto a portare le terga nella dorata dimora, fatta con il denaro rubato al popolo !
Il garante dei diritti dei detenuti, Dott. Carlo Murgia, è del mio stesso indignato parere : altra giurisdizione non significa altro Stato, altra giustizia e d’altronde la legge parla chiaro:<>.
bella continuità !! oggi è il 22 giugno e non ho ricevuto alcuna risposta alla mia domanda di permesso premio inoltrata al magistrato di sorveglianza di Nuoro.
Una qualsiasi risposta mi è comunque dovuta !

Forse non possono dirmi che la pretesa nuova sintesi comportamentale è in realtà una illegale Cazzata, e prendono tempo in attesa che qualcosa accada per poter sollevare il magistrato di sorveglianza dalla responsabilità di dare continuità ad un programma premiale iniziato dal suoi colleghi Palermitani, che qualche procuratore, con noti cognati mafiosi, immuni dall’attenzione della dea bendata e scontento di tutto ciò che di/su costui scrivo i, non condividere !?!
Vuoi vedere che è lo stesso che vuole confiscarmi anche gli spermatozoi per non consentire ai miei eredi di continuare a dire la verità ai suoi eredi e al mondo, su quanto onesto ed integerrimo fosse l’esimio rappresentante della cupola giustiziera !?!
Una risposta mi si deve ! immagino che attenderò tutti questi lunghi mesi e quando avrò soddisfatto questa illegale burocrazia e saranno costretti a decidere, sarò trasferito ad altro carcere, e quindi il problema sarà risolto Pilatescamente...
“Altra giurisdizione” , tutto azzerato, si ricomincia da capo ! Ah!

Ah! Ah! quanto e come mi diverte questo programma Riedukattivo....non posso certo dire che mi annoio !
Ciò che mi chiedo con ansiosa curiosità è: dove mi deporteranno dopo Badù e Carros, la Guantanamo Italiana !??! quale e come sarà il prossimo programma Riedukattivo ? si rassegneranno e mi pregheranno in ginocchio affinché io mi suicidi per vomitare pietà o sperano strafottersene dei rischi e mi suicideranno loro, nonostante il mio preavvertimento al Mondo intero che se mi trovano suicida si tratterà di omicidio di Stato, in quanto io non affatto intenzione di smettere di urlare, per i prossimi 50 anni, la mia innocenza e l’assassina colpevolezza di questo stato Sbirresco a regime Mafionazimassoplutoteocratico !?!

Quien Sabe!

A proposito di salute, è di un paio di giorni fa, l’ufficiosa notizia da parte del dirigente sanitario di questo Lager, che nella cartella clinica, arrivata dopo solleciti, con scandaloso ritardo, non vi sono le analisi cliniche effettuate a Palermo dopo lo sciopero della fame/ sete e prima di essere allontanato dalla Feudataria del Pagliarelli e Cancelli- come non ci sono ?!!? e dove sono finite !?! come mai non ci sono ??! si vuole forse occultare un ulteriore elemento di grave illegalità compiuto dalla allontanatrice dell’isola Pagliarelli ?
Cioè analisi cliniche che attestavano il mio destabilizzato stato di salute non deportabile in quel momento ?!? l’ospedale che effettua le analisi per conto del Kattiverio Pagliarelliano dovrà per forza avere una copia e comunque tracce delle mie analisi.
Vediamo un po' fin dove arriva la delinquente mano bonificatrice !
Tra un po' inizieranno gli esami e oggi 17 giugno 2010 per rivendicare questo diritto mi sono fatto accompagnare dalla “educatrice” dott.ssa Arru per ribadire la mia volontà nel sostenere gli esami e per chiederle di attivarsi, come il suo dovere impone, per farmeli sostenere, chiedendo la mia traduzione, giunti dietro la porta del suo elegante ufficio, la guardia che mi accompagna è entrato e subito dopo usciva, dicendomi che la Dottoressa non ha tempo perché ha gli operai che stanno sistemando la scrivania, l’ufficio ecc....

Gli esami possono attendere.... l’estetica e il confort dell’ufficio della signora educatrice no !
Non so come finirà questa storia, so di certo che niente e nessuno potrà costringermi a rinnegare le mie idee, a rinunciare alla mia sconfinata libertà interiore, ai miei sogni, a calpestare il sacrificio dei miei cari, a dissacrare tutte le mie lotte, a suicidare il mio spirito, ad abbrutirmi trasformandomi in strumento criminale utile alla bicefala delinquenza che sta in Parlamento!

Potranno continuare a trattarmi come un Kriminale assassino Pluriergastolano, potranno arrivare ad uccidere ciò che di me è fatto di materia, ma non avranno mai la mia anima !
Le mie idee resteranno immortali più vive che mai ad impollinare il tempo e la storia ! i giustizieri potranno continuare in nome dell’insovrano popolo ad eliminare tutti coloro che sono scomodi, i disobbedienti e il dissenso, e sentirsi (im)potenti e trionfanti, ma rimarranno eternamente degli omuncoli perdenti !
Ciò che scrivo è destinato alla coscienza del popolo, a tutti voi che mi leggete, in onore di tutte le vittime di Stato e della giustizia vera, quella senza la quale i diritti della nostra persona e la nostra libertà subiscono condizioni repressive che non consentono l’esercizio della sovranità popolare, affinché tacendo e subendo non siate complici dell’ingiustizia di uno Stato criminale, perché è in nome vostro, nostro, del popolo sovrano che si commettono ingiustizie e crimini dentro e fuori le prigioni.
Come è in nome vostro la mia infinita persecuzione e tortura e probabilmente prossima eliminazione fisica.

Il Prigioniero Di Stato
Peppe Fontana

Badù e Carros Nuoro 18/06/2010



Tratto dal blog di "Utopia Rossa"

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