ALFANO, LETTA E NAPOLITANO...
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
di Luigi Vinci
Occorrerà modificare rapidamente la struttura dell’economia italiana, al fine di renderla coerente con gli orientamenti delle forze politiche dominanti. Piantagioni di banane dal Brennero a Pantelleria, per intanto. Anzi, occorrerà anche una riforma costituzionale.
Ben quattro fatti,in rapido ordine di tempo, suggeriscono che la si definisca “Repubblica bananiera italiana”: la vergognosa consegna della signora Alma Shalabayeva e della sua bimba di cinque anni all’autocrate ladro Nursultan Nazarbayev del Kazakstan; lo spione Usa della Cia Robert Lady rapitore in Italia dell’imam Abu Omar che, fermato a Panama su richiesta della magistratura italiana, torna a seguito di immediata successiva richiesta a Panama degli Stati Uniti a casa sua; le falsità narrate da Alfano sul caso Shalabayeva e prontamente smentite dai suoi più diretti collaboratori; l’endorsement (è bene abituarsi al linguaggio ufficiale delle repubbliche bananiere, notoriamente l’anglo-americano) fornito ad Alfano dal capo del governo Letta e dal presidente della Repubblica Napolitano.
Naturalmente il tutto è stato fatto da Letta, Napolitano, Pd a nome dell’occupazione giovanile, della ripresa economica, della nostra immagine nell’Europa, nel mondo e, perché no (altrimenti che repubblica bananiera saremmo?), presso i “mercati”.
Forse serietà politica e senso della dignità vorrebbe che si comincino a richiedere con molta energia tre cose, da parte dei democratici del nostro Paese: le dimissioni di questo governo; le dimissioni di Napolitano; elezioni anticipate. In vista di esse occorrerà tentare un raddrizzamento responsabile sia della sinistra moderata, in vena a oggi di suicidio, che di quella radicale, idem. Questo Paese sta andando verso la rovina su tutto, assolutamente su tutto, grazie a questo governo, a Napolitano, all’incapacità del Pd di darsi una regolata che lo sollevi dalla bega interna, dall’ossequio a Napolitano, dal liberismo di Letta, dall’irresponsabilità rispetto alle richieste del mondo del lavoro e della maggioranza del popolo italiano.