TEX SULLE PISTE DI SE STESSO
di Teresio Spalla
Leggendo attentamente, e con un raro coinvolgimento, il "Texone" di Andreucci e Boselli ho concluso che....si tratta di un'ottima storia, ricca di avventura ma anche di approfondimenti psicologici di personaggi editi ed inediti.
Ci sono invenzioni originali e elaborazioni molto singolari di temi e situazioni naturalmente già viste in tante avventure western.
Ma, anche per questo, si legge tutto d'un fiato e si può ben dire che sia il disegnatore che l'autore abbiano dato fondo alle rispettive competenze per creare un clima di attesa, sul destino dei suoi compagni di questa vicenda e su Tex stesso, da spingere il lettore a voler sapere senza tregua dove e come si va a finire, creando sempre situazioni di tensione che rendono il percorso, dall'inizio alla fine, emozionante e coinvolgente, per concludersi con uno degli epiloghi più intelligenti e appassionati della pur lunghissima saga texiana.
L'unica nota di base che mi sento di accreditare agli autori è, coerentemente con la maggior pertinenza storica che ha caratterizato le edizioni di "Tex" negli ultimi venticinque anni, il non aver collocato questa ambientazione (che si svolge addirittura prima di quella che inizia con l'album n°1) nell'America, di per se pittoresca e inedita, degli anni Quaranta del XIX secolo, quando Tex è un fuorilegge che, considerato un pericoloso e abilissimo giovane bandito, presumibilmente non sa ancora quale sarà il suo futuro ed attende un segno del destino a conferma di quale sia il risultato della lotta tra tante diverse sensazioni che si agitano nel suo animo ancora acerbo.
Ma va precisato che la storia (dove comunque non compaiono, tranne le colt e i fucili automatici, altre armi fuori tempo come mitagliatrici, dinamite ecc. ) non si sarebbe prestata all'epoca delle armi ad avancarica poiché il suo lodevole dinamismo è creato proprio dai numerosi scontri armati - duelli, assedi, battaglie - dove la sveltezza di ciascuno e il baluginare delle esplosioni dei colpi sparati costituisce, una volta tanto, una componente essenziale della trama e non un semplice espediente per dare un pò di violenza in pasto al lettore più sanguinario.