KARL MARX: L'UOMO, IL FILOSOFO, IL RIVOLUZIONARIO
di Alan Woods
Marx nacque duecento anni fa in Germania, in quella che all’epoca era parte della Prussia. Le province renane a cui apparteneva Treviri tuttavia erano per molti aspetti diverse dai territori prussiani più orientali, arretrati, semi-feudali e reazionari.
Annessi alla Francia durante le guerre napoleoniche, gli abitanti erano stati esposti a idee nuove come la libertà di stampa, i diritti costituzionali e la tolleranza religiosa. Benché la Renania fosse stata ricongiunta all’impero prussiano dal Congresso di Vienna tre anni prima della nascita di Marx, l’influenza di quelle idee lasciò effetti duraturi sul pensiero progressista dei settori più illuminati della società.
Karl Heinrich era uno dei nove figli della famiglia di Heinrich ed Henrietta Marx. Il padre di Marx era un avvocato con idee relativamente progressiste, che leggeva Kant e Voltaire e auspicava una riforma dello stato prussiano. La famiglia era piuttosto benestante: Marx non sperimentò mai povertà o privazioni durante la sua infanzia e la prima giovinezza, anche se ne avrebbe sofferto parecchio successivamente.
Entrambi i suoi genitori erano ebrei, ma nel 1816, all’età di 35 anni, il padre di Karl si convertì al cristianesimo, probabilmente in conseguenza della legge del 1815 che bandiva gli ebrei dall’alta società. È significativo che, sebbene la maggior parte delle persone a Treviri fosse cattolica, egli scelse la confessione luterana, dal momento che “equiparava il protestantesimo con la libertà intellettuale.” In ogni caso Heinrich Marx era tutt’altro che un rivoluzionario e sarebbe senza dubbio inorridito se avesse conosciuto il percorso futuro del suo amato figlio Karl.
Lasciata la scuola, Marx proseguì la sua formazione all’università, dove studiò legge e successivamente storia e filosofia. Mentre studiava a Berlino rimase affascinato dal grande filosofo Hegel. Comprendeva che, sotto una patina superficiale di idealismo, la dialettica di Hegel aveva profonde implicazioni rivoluzionarie. La filosofia dialettica avrebbe formato la base di tutto il suo successivo sviluppo ideologico.
Marx si unì alla tendenza nota come “sinistra hegeliana”, che traeva conclusioni radicali e ateistiche dalla filosofia hegeliana. Tuttavia si stancò ben presto del continuo giocare con le parole e dell’equilibrismo dialettico di questi radicali da accademia, che rapidamente degenerarono in nient’altro che un’associazione di dibattiti.
Marx era molto colpito dalle idee di Ludwig Feuerbach, il quale, partendo da una critica della religione, si era mosso nella direzione del materialismo. Ma criticava Feurbach per il suo totale rifiuto della dialettica hegeliana. Marx riuscì brillantemente a combinare il materialismo filosofico con la dialettica per creare una filosofia completamente diversa e rivoluzionaria.