BREVI CONSIDERAZIONI SULLA GIORNATA EUROSTOP DI IERI, SABATO 25 MARZO 2017
di Lorenzo Mortara
1 – In fondo chi dice che senza uscire dall’Unione Europea, non sia possibile cambiare in alcun modo le politiche così mal dette di austerità, cioè le consuete politiche di sfruttamento del Capitale, sta dicendo in termini marxisti che la sovrastruttura politica dell’Europa è molto più importante della sua struttura economica capitalistica. Il marxismo non è dogmatico come pensano i liberali, può anche ammettere un cambiamento delle sue leggi, ma essendo una scienza chiede almeno che si spieghi con precisione dove e quando sia avvenuto un simile ribaltamento di paradigma, cosa che i sovranisti nazionali di sinistra si guardano bene dallo spiegare. L’idea quindi che non sia possibile alcuna politica difensiva del proletariato all’interno dell’Unione Europea, è un semplice assioma, e come tale basta e avanza per catalogarlo tra gli errori d’impostazione che infiniti lutti hanno portato agli operai e che ancora ne porteranno se non verranno corretti. La struttura dell’Europa da 60 anni a questa parte, non è cambiata ed è il capitalismo. Se era possibile allora ottenere risultati parziali, è possibile anche adesso. Decide la lotta di classe, non quella istituzionale. In fondo i sovranisti non fanno che ribadire che bisogna partire dall’alto delle istituzioni borghesi anziché dal basso dello scontro proletario nelle fabbriche.