martedì 28 settembre 2010
UNA RICOSTRUZIONE STORICA DISONESTA
UNA RICOSTRUZIONE STORICA DISONESTA
di Stefano Santarelli
Il recente libro pubblicato da Socialismo rivoluzionario “Profilo storico di in impegno originale-cronologia dalla Lsr a Sr” (255 pag.) é un tentativo di risposta al testo che ho curato per la collana Utopia rossa “Dietro la non-politica” - (Massari editore).
Bisogna però sottolineare che “Dietro la non-politica” non viene assolutamente citato, cosa questa quanto meno originale visto che il testo di Sr nasce come risposta e come polemica proprio per questo libro.
Anche se il testo di Sr è rivolto più che altro ad una circolazione interna per gli aderenti e simpatizzanti di questa organizzazione non può non rispondere alle leggi della critica storiografica.
Veniamo perciò al testo.
E' scritto da 5 autori (Vincenzo Sommella-Piero Neri-Antonella Savio-Giulia Caruso-Renato Scarola) con una introduzione della Savio ed una mielosa intervista conclusiva a Dario Renzi, alias De Sanctis, che come al solito appare come “non rivista dall'autore”. Una strana caratteristica che già ho notato nelle sue interviste su “La Comune” e nel suo libro “Costruire fuori dal sistema”.
E' un testo dove le falsificazioni storiche e le omissioni regnano sovrane e nel corso di questo articolo, per ragioni di spazio, ne citerò soltanto alcune.
Prima di tutto nella bibliografia sono presenti solo i loro testi, la loro verità ufficiale, insomma in puro stile nordcoreano.
Non si cita nemmeno il testo di Yurii Colombo “Il trotskismo internazionale: il caso italiano” dove un intero capitolo era dedicato alla Lega socialista rivoluzionaria e che costituiva, prima della pubblicazione di “Dietro la non-politica” il primo ed unico serio studio su questa organizzazione.
Nel libro oltretutto manca l'indice dei nomi che costituisce in un libro di storia uno strumento di consultazione assolutamente indispensabile.
E visto che stiamo parlando di un opera “storica” non si può non segnalare un aspetto metodologico molto discutibile vale a dire proprio i nomi dei protagonisti.
Infatti nel testo alcuni personaggi appaiono con i loro veri nomi (Sara Morace, Carla Longobardo, ecc.) altri con i soliti pseudonimi (Dario Renzi, Piero Neri, ecc.) e altri con l'iniziale solo del cognome (Paolone D. per Paolo D'Aversa, Massimo V. per Massimo Verde, ecc.).
Il che ovviamente è scorretto dal punto di vista storiografico e non aiuta certamente il lettore nel comprendere bene di chi si sta parlando.
E' veniamo quindi ad alcune non-verità.
* Vincenzo Sommella afferma a pag.28 “... Paolone D. e Pino I. (…) lasceranno per motivi diversi, l'impegno con la Lsr” ora è vero che lo scomparso Paolo D'Aversa abbandonerà ben presto il progetto della Lsr –e conoscendolo non credo che avrebbe condiviso l’attuale percorso di Sr- ma Pino Iaria invece, come ho già scritto, venne espulso dopo un vergognoso processo inquisitorio (il caso Pino) e la sua fu la prima espulsione di un compagno dalla Lsr.
* Riguardo a tutto il primo capitolo in cui si parla della nascita della corrente di Dario De Sanctis e della sua separazione dalla Tmr/Fmr fondata da Massari e da alcuni compagni dell’attuale Utopia rossa avrei voluto lasciare la parola a Massari stesso che quella fase conosce in prima persona. Ma Massari mi ha detto che è praticamente impossibile una polemica con tutte le falsità o anche solo imprecisioni contenute in quel capitolo perché Vincenzo Sommella, pur essendo stato vicino a Dario in quell’epoca, non sa nulla di ciò che Dario faceva e diceva negli incontro con la Tmr, nell’incontro internazionale delle Terze tendenze a Francoforte, nelle riunioni della Tmr romana cui spesso partecipava. A qualsiasi obiezione Sommella potrebbe rispondere che lui non c’era e quindi non sapeva. E’ evidente, quindi, che Dario De Sanctis non ha voluto scrivere in prima persona la storia di quella separazione perché, proprio perché sa tutto, temeva d’essere smentito da Massari che invece la storia di quella rottura l’ha raccontata per iscritto più e più volte. E così continua il silenzio: De Sanctis non scrisse nulla all’epoca per spiegare la rottura con la Tmr e su quel tema continua a non scrivere oggi. Più in malafede di così non si potrebbe.
* Piero Neri continua imperterrito a sostenere che il 1982 è “l'anno della separazione della Lega dalla corrente di Moreno” per contraddirsi poche righe dopo e non vedo come poteva essere altrimenti visto che la Lsr è stata per tutti gli anni '80 la più importante, insieme a quella portoghese, sezione europea della Lil o Lit (Liga internacional de los trabajadores).
Un rapporto che con alti e bassi durerà fino al 1993 come sono stati costretti a riconoscere sia pure a malincuore. Anzi, come si afferma in questo testo, anche quando non sono più una sezione della Lit ci sarà una ripresa di rapporti, nel 1999 che non avrà però successo.
Ma il massimo della sua amnesia riguarda la crisi del 1983 -la più grave crisi di questa organizzazione- dove venne espulso un terzo del CC con la scomparsa della sezione napoletana e la scissione di quella milanese.
Infatti in nemmeno una paginetta liquida questa crisi parlando “di una fase specialmente difficile e critica che scuote la Lsr” peccato che Piero Neri non illumini il lettore in cosa consisteva questa fase difficile e critica. Parla di “precedenti divergenze circoscritte e dissapori (che) avevano portato alcuni dirigenti del Comitato centrale di Roma (Bernard Rossi, Linda Spadari, Giancarlo Sarti) a rompere con la Lsr”.
Piero Neri oltre a non ricordarsi i veri cognomi di questi compagni si è dimenticato di parlare dell'entrismo nel Psi, un aspetto questo che non poteva essere tralasciato in un testo storico e cosa più grave si è dimenticato che questi compagni, come anche Pino Iaria, non avevano rotto con la Lsr, ma ne erano stati espulsi e Bernard e Linda a causa dello loro scelta di sposarsi con rito religioso.
Lo so che sono cose di cui non si può essere fieri ed orgogliosi specialmente per chi oggi propugna la fratellanza universale. Ma purtroppo questi sono i fatti come avevo già illustrato nel mio libro riportando bollettini interni e verbali del CC che il prode Piero Neri non è in grado di smentire.
Il nostro eroe tra l'altro afferma che “erano stati espulsi per attitudini sleali (Antonio Riccardi); più tardi, caso unico nel suo genere, Gennaro Genta veniva espulso per compartamenti inaccettabili, sopratutto nei confronti delle compagne”.
Finalmente si riconosce che almeno due compagni sono stati espulsi in quel drammatico 1983, peccato che non dica di quali attitudini sleali si è macchiato Antonio Risi e dopo più di trenta anni gradirei conoscere di quali comportamenti inaccettabili nei confronti delle compagne si è macchiato il Prof. Gennaro Auletta.
Stop con le non-verità e affrontiamo alcune amnesie di cui soffre questo testo.
* Vincenzo Sommella a pag.27 “Nel dicembre 1973 il gruppo napoletano si costituisce come Gruppo rivoluzione permanente (…) Il congresso approva le Tesi internazionali e le Tesi Nazionali che esprimono una forte critica alle analisi della maggioranza della Quarta internazionale e una piena adesione al trotskismo ortodosso.” scordandosi di citare tra i compagni presenti l'invitato Roberto Massari e l'approvazione delle “Controtesi” elaborata dalla Tendenza marxista rivoluzionaria allora, di fronte a questa amnesia, siamo costretti a prendere come testimone non un personaggio qualunque, ma proprio il Profeta Dario Renzi (alias De Sanctis) “Massari partecipò da invitato alla conferenza che tenemmo nel dicembre del 1973, quando cambiammo nome costituendoci come Gruppo rivoluzione permanente (Grp) sulla base di un nostro testo organico ed adottando le “Controtesi” della Tendenza marxista rivoluzionaria (Tmr).
(D.Renzi -Fuga da New York- 17/3/2009 - UTOPIA SOCIALISTA n°20)
* Piero Neri riporta tutti i membri del Comitato centrale eletti nel 1° e 2° Congresso della Lsr, ma poi sorvola su quelli eletti nel 3° e 4°Congresso. Questa dimenticanza non è casuale poiché, per esempio tra gli eletti nel 3°Congresso non compare un importante dirigente come Vito Bisceglie, recentemente scomparso. Vito Bisceglie, futuro membro del CC della Fiom-Cgil, membro della Direzione Nazionale di Rifondazione comunista e poi tra i fondatori del Pcl è ovviamente una figura scomoda per i pretesi storici di Sr.
In “Dietro la non-politica” ho già spiegato le conseguenze nefaste dell'emarginazione del più importante dirigente operaio trotskista per il futuro del lavoro sindacale della Lsr/Sr.
* Viene totalmente dimenticata l'altra esperienza elettorale di Sr quando si presentò nel 1999 alle elezioni amministrative rubando il nome COBAS.
* Ma cerchiamo di andare a tempi più recenti dove le amnesie sono meno giustificate, Renato Scarola a pag.169 parlando del coordinamento StopRazzismo cita il Pdac, il Pdci, l'Unicobas, l'Ass.3 febbraio, ma si scorda di Utopia Rossa che insieme a queste organizzazione è stata tra i fondatori di StopRazzismo, pur avendo poi rifiutato di continuare a farne parte. Evidentemente una presenza scomoda e sgradita per Sr. Il testo di critica e di separazione è comunque leggibile nel volume da me curato e qui già ricordato.
* Con tutte queste amnesie non posso lamentarmi se il mio nome non compare mai: né per il passato della mia militanza nella Lsr, né per il presente come curatore di un libro critico - in fondo sono, come si è visto, in buona compagnia.
Ma certamente è inspiegabile che in un testo dedicato alla storia della Lsr/Sr venga omesso il lavoro negli ospedali romani dei primi anni '80 che viene invece ricordato anche nel già citato studio di Colombo: “La Lsr sperimenta un intervento sindacale e politico tra i lavoratori ospedalieri, settore notoriamente radicalizzato, e dove gli Autonomi dei Volsci hanno conosciuto una certa fortuna.”
Un lavoro che porta la Lsr ad intervenire in 4 Ospedali romani, con 9 militanti (nel libro ne avevo dimenticati 3, si invecchia...) e nell'elezioni del maggio del 1980 la Lsr a Roma si presenta con quattro lavoratori ospedalieri tra cui ovviamente io. Purtroppo questo intervento tra i lavoratori ospedalieri, come ho già scritto, non potè non risentire del caso dei compagni torinesi, in primis Vito Bisceglie.
Sul mio “piccolo” lavoro antirazzista rimando al mio testo.
Tra l'altro si dimentica che il V Congresso della Lsr mi tributò l'onore di aprirsi con la mia espulsione.
Ma lasciamo perdere queste numerose ed inspiegabili amnesie e vediamo le ambiguità presenti in questo testo. A pag. 56 si parla della pubblicazione del libro di Nahuel Moreno, “La dittatura rivoluzionaria del proletariato”, che tra l'altro è il primo libro pubblicato dalla Lsr/Sr.
Piero Neri sostiene che “Dario Renzi, pur sostenendo globalmente il testo di Moreno, propone nella riunione (internazionale della Frazione bolscevica) un emendamento sostanziale che precisa come l'aspetto sovietico (cioè la dimensione consiliare) della “dittatura rivoluzionaria” sia decisivo per il potere rivoluzionario; l'osservazione è assunta da Moreno e introdotta nel testo come si segnala nell'introduzione alla sua versione finale”.
In questo libro Moreno, ricordiamolo, difende l'eccidio di Kronstadt e la concezione vetero-leninista del partito. Un testo che è in piena antitesi con la pretesa svolta luxemburghista che caratterizza attualmente Sr. Dico pretesa perché Rosa Luxemburg viene trasformata da Sr in una innocua Madre Teresa di Calcutta e non nella grande comunista rivoluzionaria che fu veramente. (Sulla strumentalizzazione della Luxemburg rimando al testo di Michele Nobile “Giù le mani da Rosa Luxemburg!” presente in “Dietro la non-politica”).
Ma ritornando al libro di Moreno questo non è un testo obiettivamente emendabile: possibile che dopo trenta anni il Profeta Dario Renzi/De Sanctis, il quale difese e sponsorizzò questo testo, non abbia oggi l’onestà di dire che fece una scelta politica e teorica che non condivide più?
Sarebbe una cosa più dignitosa invece di fare arrampicare sugli specchi il povero Piero Neri.
Non entrerò su alcuni problemi prettamente politici tipo la manifestazione a San Giovanni dopo l'assassinio di Moro (che vide sfilare le bandiere del Pci, e della Dc ed in questo abbraccio di vera solidarietà nazionale le bandiere della Lsr facevano bella mostra) e a riguardo della quale ancora oggi Piero Neri non ha dubbi. Ma d'altronde è l’unico -insieme alla Lit- che sia convinto che la Brigata Simon Bolivar abbia diretto la rivoluzione nicaraguense.
Concludendo: Il metodo di questo libro non è riconducibile a nessuna seria impostazione storiografica, ma metodologicamente è simile alla storiografia stalinista che giungeva a cancellare l'immagine di Trotsky dalla foto dove stava insieme a Lenin, o che presentava i bolscevico-leninisti come spie naziste.
E' il metodo della falsificazione, della rimozione, della calunnia.
Prendo atto che non hanno risposto a nessuna delle contestazioni mosse nel ”Dietro la non-politica” e alla sfida che ho lanciato loro :“ Se il Renzi/De Sanctis o qualche suo “epigono” vogliono confutare la mia ricostruzione storica di quell'anno (1983) -che ritengo decisivo per creare le premesse di ciò che è diventato l'attuale Socialismo rivoluzionario- sono a loro completa disposizione con il mio archivio e tutti i materiali in mio possesso”. E che io rilancio con più forza di prima.
Le bugie, come insegna Collodi, hanno le gambe corte. Ed il fatto che Sr rifiuti un serio confronto politico-storiografico ne è una prova lampante. Infatti Sr con il suo testo ha dimostrato di non essere in grado di confutare, contestare, correggere il mio libro.
Se questo gruppo dirigente non avesse costruito una setta in questi decenni, se fosse stato un forza politica presente e vitale nella società italiana avrebbe, dopo trenta anni, fatto ammenda dei propri errori.
Ma il socialismo non è l'obiettivo del Profeta Dario Renzi/De Sanctis o di Piero Neri.
Il loro vero obiettivo sono le campagne di autofinanziamento con le lquali ottengono cifre veramente impressionanti. Nel libro vengono fornite le cifre raccolte anno per anno, dalle quali si ricavano le somme seguente: oltre 5 miliardi e 348 milioni di lire (2.762.000 di euro attuali, ma non di allora) dal 1990 al 2001. E 2.276.000 di euro dal 2002 al 2009. Per una somma totale tra il 1990 e il 2009 di 5.038.000 euro attuali, che si presume includa anche gli interessi e gli investimenti (indispensabili per una simile quantità di denaro liquido). Insomma, si tratta di una cifra che non rientra nelle possibilità materiali di nessuna organizzazione politica al mondo, di così modeste dimensioni e con un pubblico fondamentalmente giovanile o adolescenziale, per giunta in anni di grave crisi economica. Prima o poi si dovrà conoscere la spiegazione reale per un simile massiccio afflusso di denaro la cui entità è fornita dagli stessi autori del libro. Fino ad allora tutte le illazioni sono possibili, ivi compresa l’impressione che i soldi e solo i soldi siano il loro unico obiettivo, i quali hanno lo scopo di mantenere l’enorme apparato di funzionari che a sua volta organizza le raccolte annuali di fondi: appare quindi come un’impresa burocratico-finanziaria fine a se stessa.
Come ha sostenuto Miguel Martinez nel suo saggio pubblicato in “Dietro la non-politica”:
“ Socialismo rivoluzionario - (…) rientra perfettamente nel modello di setta-azienda diretta da un sommo Capo e gestita da funzionari - è uscito dall'ambito dell'estrema sinistra, producendo un marchio nuovo, l'Umanesimo socialista: Con tale logo non ha più bisogno di parlare di conflitti (di classe o non, poco importa).”
Una organizzazione quindi non più riconducibile a un gruppo politico, ma invece riconducibile a sette pseudoreligiose come Scientology.
Al lettore che volesse conoscere ed approfondire la vera storia di Sr e le sue prospettive politiche non resta che consultare proprio “Dietro la non-politica” (Massari Editore).
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Santarelli Stefano,
Socialismo Rivoluzionario
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Condivido in pieno Stefano, peccato che anche questo testo, oltre a non veder risposta alcuna, come il tuo libro, non vedrà nemmeno montare una specie di giro dell'oca che ne simulerà una come quella contenuta nel libro di SR(R?).
RispondiEliminaAggiungo per curiosità che della Savio ho letto un libro su Gramsci che alla fine mi è parso un libro su Renzi.
P.S. - Non credere che mi sia scordato che ti devo una risposta su cosa dobbiamo fare in cgil. ne parleremo magari in chat. Rossi saluti
Lorenzo
Dovete scrivere di più su questa realtà controversa. Io ho sprecato anni della mia vita per poter comprendere alcuni tratti inquietanti di questa organizzazione. Vorrei che tanti altri giovani e tante altre donne non vivessero ciò che ho visto e vissuto io sulla mia pelle credendo di poter cambiare le cose in meglio, per me e per gli altri.
RispondiEliminaDaria
Sono completamente d'accordo con te Daria. Sento ancora in me dei rimorsi poichè ho partecipato in prima persona alla fondazione di questa organizzazione. L'unica mia
RispondiEliminagiustificazione è che credevo di costruire un partito trotskista e non una setta pseudoreligiosa. Uscire o essere espulsi da Sr è una esperienza veramente traumatica, ti viene tolto il saluto, diventi un paria elementi a mio avviso caratteristici della setta. Stare dentro Sr, è una immersione "totalizzante".
Dopo aver pubblicato il mio libro siamo venuti conoscenza di tutta una serie di episodi credimi veramente nauseanti.
E quel libro è dedicato proprio alle giovani compagne/i che si avvicinano a questa organizzazione credendo in buona fede di dare un contributo alla costruzione del socialismo.
Ciao Stefano
Penso che i socialisti rivoluzionari (o meglio, seguaci del pensiero di D. renzi e succubbi delle sue elaborazioni ideologicamente e psicologicamente) abbiano molta difficoltà ad accettare il termine setta come una definzione propria ed adatta; ma bisogna non smettere di gridare che è esattamente di ciò che si tratta: una comunità chiusa e sottomessa. Ogni comunità ha forse bisogno di una figura, di una entità in cui credere, verso cui tendere: si tratta della capacità insita degli esser umana ad esercitare la trascendenza; e fin qui ci siamo... ma la cosa devastante nel caso del sr non riguarda tanto l'impianto strutturale e rigido ideologico ma la divinizzazione della figura del "maestro" e il potere che il loro più alto riferimento esercita in primo luogo sulle donne... il potere con cui egli penetra (anche per le sue capacità che gli sono concesse) nella mente delle persone, riempendo le loro lacune emotive con speranze e sogni incosnsistenti e incapaci di realizzarsi concretamente. Insomma voglio dire che non si tratta di una semplice setta post-moderna ma di una cosa ben più complessa che ha bisogno di uno studio a parte. Potrei solo proporre il titolo di questo presunto studio: Come conoscere la natura umana e interagire con essa ai fini dell'idea di un bene che viene presentata come universale ma che in realtà è (come sempre accade nella storia) il bene di alucuni e non tutti!..
RispondiEliminacon queste parole vi auguro una buona serata e vi ringrazio ancora per aver avuto coraggio di scrivere ciò che avete scritto. Un mio amico ha acquistato il vostro libro (dietro la non politica...) e ho avuto modo di leggerlo... è stato utilissimo e forse ha alleviato una parte della mia sofferenza... io non sono uscita e né espulsa da sr ma sono stata abbandonata (come tante altre che ho avuto modo di rincontrare dopo) nel momento in cui credevo con tutto il cuore a ciò che condividevo... concludo con una frase del mitico Roger waters nel suo "amused to death":
Moslem or Christians Mullah or Pope
Preacher or poet who was it wrote
Give any one species too much rope
And they'll fuck it up
Daria
grazie Stefano per il tuo/vostro libro, e per quanto continui a scrivere e a ragionare. Sarebbe facile demonizzare SR su questioni futili e contingenti, ma come qualcuno ha insegnato e Pino Ferraris ha sottolineato: Storiografia vs ideologia! quindi bene entrare nel merito, saperlo argomentare e spiegare. Sì, un'esperienza "traumatica" essere espulsi o uscire da SR. Esperienza umanamente molto bassa che li qualifica. Per ciò che mi riguarda, per aver partecipato a una azione non violenta e dimostrativa ma troppo "forte" per il "partito rivoluzionario", dopo più di 10 anni di militanza (e tanti milioni versati), sono stato processato e sospeso/espulso, poi mi chiesero di rientrare afforntando però tutto un percorso di espiazione burocratica e finanziaria. Ovviamente li mandai a quel paese, ma le modalità e l'unico contenuto che propongono (il danaro) sono indicativi dei loro scopi. Hai ragione, bisognerebbe indagare sui loro finanziamenti ma ti assicuro che tanta è la sottomissione psicologica che gente di SR ha fatto davvero di tutto per raccimolare denari per non far lavorare 15-20 "full-time". Oltre ciò sarebbe da capire sui soldi che non dichiarano... Alcune questioni sarebbero ancora da indagare:
RispondiElimina1. Ti risulta che l'oracolo Sara Morace (la trattano da oracolo) sia di origine americana? Se fosse si aprirebbe tutto un altro capitolo anche per ciò che riguarda i loro finanziamenti..
2. ricostruire tutte le scissioni che hanno vissuto dal 2000 a oggi, microscissioni in tutti i loro campi di intervento e in tutte le città (Torino, Milano, PAvia, Verona, Genova, Versilia, Verona, Bologna, Ferrara, Roma, Napoli, Firenze ecc)
3. Tale Giovanni P., futuro successore del Renzi, è tipo dubbio, tanto dubbio, a volte troppo ... (chiacchiera di altrui atti con persone sbagliate, che anche se non sono in divisa, sono sempre delle persone sbagliate e a certi livelli non è ammissibile "sbagliare")
con stima,
"Errico"
(perdona l'anonimato, ma con questi son personaggi anche pericolosi, ne so qualcosa...)