venerdì 18 novembre 2011
CARA SINISTRA TI SCRIVO
CARA SINISTRA TI SCRIVO
di Matteo Pucciarelli
Cara sinistra ti scrivo così mi incazzo un po’
e siccome sei molto lontana più forte ti sgriderò.
Da quando non c’è più il Partito c’è una grossa novità,
il Muro è caduto ormai
eppure tutto ancora qui non va.
S’esce poco la sera ma se cade Berlusconi si fa festa
anche se Veltroni ci dice “dovevate restare alla finestra”,
e si sta senza votare per la speculazione internazionale,
e a quelli che hanno niente da obiettare
chissà se la dignità gli rimane.
Ma Mediaset ha detto che il nuovo anno
porterà una trasformazione
e Napolitano ci sta informando
sarà super coalizione e inciucio tutto il giorno,
ogni peones rimarrà sul seggiolone
anche i democristiani faranno ritorno.
Ci sarà macelleria sociale tutto l’anno,
anche i lobbisti ci danno lezioni
mentre i fascisti già lo fanno.
Ci liberalizzano anche le mutande ognuno come gli va,
forse Matusalemme andrà in pensione,
ma soltanto a una certa età,
e senza grandi disturbi la classe operaia sparirà,
quelli come Marchionne sono molto furbi
e si sono comprati i riformisti di ogni età.
Vedi cara sinistra cosa ti scrivo e ti dico
e come sono scontento
d’essere stato tuo tifoso in questo ventennio,
vedi, vedi, vedi, vedi,
vedi cara sinistra cosa ci hai fatto subire
per poter sopravvivere ancora,
eppure continuiamo a sperare.
E se Mario Monti passasse in un istante,
vedi sinistra mia
come diventa importante
che nei tuoi programmi ci sia anch’io.
Il governo che si sta insediando tra un anno passerà
ma tu non ti stai preparando… e questa non è una novità.
(Dedicata con affetto alla “sinistra” di governo)
Matteo Pucciarelli
(17 novembre 2011)
dal sito di Micromega
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bella....potrebbe essere dedicata a tutte le sinistre dedite al gioco autocastrante di chi è più comunista o di sinistra...mentre tutto intorno crollano non solo le certezze ma pure le coscenze e i frammenti di sinistra e comunisti sprecano forza, energia e intelligenza per gestire piccoli orticelli di egemonia ideologica mentre i proletari perdono identità e i necessari punti di rifferimento...nell'assenza totale di un cervello politico colettivo capace di analisi e strategia e il saper fare politica....
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