CGIL-CISL-UIL: 4 ORE DI SCIOPERO
di Sergio Bellavita
(Rete 28 Aprile-Opposizione Cgil)
I vertici di Cgil Cisl Uil hanno deciso i termini della mobilitazione sulla legge di stabilità del Governo Letta.
Sciopero di 4 ore a disposizione di iniziative territoriali più una serie di incontri con i gruppi parlamentari. Tutto bene quindi? Finalmente si è rotto il tappo della complicità con le politiche di massacro sociale dei governi dell'austerità? No, purtroppo.
Non è solo per l'estremo ritardo con cui si costruisce la mobilitazione o l'inadeguatezza delle 4 ore rispetto alla pesantezza della manovra economica. Le richieste di Cgil Cisl Uil di modifica alla legge di stabilità non mettono in discussione le compatibilità determinate dal rispetto del fiscal compact e dal rientro del debito imposto dall'Unione Europea. Senza la rottura di quelle compatibilità e di quei limiti nessuna politica di segno diverso può essere messa in campo. E questo è noto a tutte le organizzazioni sindacali. La stessa richiesta di riduzione del cuneo fiscale a favore dei lavoratori, in assenza di una contemporanea massiccia ripresa dell'intervento pubblico in economia e nel sociale, si risolverebbe con la progressiva liquidazione dello stato sociale. Forse non è un caso che Cgil Cisl Uil, attraverso la bilateralità, tentino di costruire il cosidetto welfare contrattuale a livello aziendale: sanità, malattia, previdenza, ammortizzatori sociali ecc ecc.
Per queste ragioni lo sciopero generale di novembre pare rappresentare più una forma di pressione per emendare la legge di stabilità che l'avvio di una vertenza del mondo del lavoro che davvero parli alla condizione delle classi popolari.
Ora più che mai, per la durezza dello scontro, è necessario invece ricostruire senso ed efficacia delle lotte. Non è più accettabile, come accaduto sulla cancellazione delle pensioni, che si organizzino mobilitazioni come puro atto testimoniale, come espressione di un dissenso che non mette in discussione il Governo, i suoi equilibri o peggio come forma di accompagnamento critico alle politiche del governo.
Le manifestazioni del 18 e del 19 ottobre sono state molto più di un disgelo, hanno dimostrato che esiste una vastissima disponibilità al conflitto, alla mobilitazione. Scioperare si può e si deve. La Cgil rompa davvero con ogni ambiguità, complicità e timore che negli ultimi anni hanno impedito una reale difesa del mondo del lavoro dagli attacchi dei governi e del padronato. Questo è un presupposto indispensabile per dare concretezza,efficacia e credibilità ai sacrifici che chiediamo ai lavoratori ed alle lavoratrici.
dal sito Sinistra Anticapitalista
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