STORIA DI UNA OCCUPAZIONE
gruppo "sherkhan cerca casa"
Scegliere d'occupare è una scelta facile;difficile è scegliere di dormire per strada.
Occupare è anche,però,una decisione POLITICA;cioè quella di riprendersi una fetta di capitale che,in una delle sue tante forme,oggi,si palesa come rendita immobiliare.
Nasce su questi presupposti l'occupazione abitativa " Sher Khan",dedicata al compagno pakistano soprannominato,appunto, dai compagni di lotta Sher Khan che ha dedicato la sua vita alla causa degli sfruttati senza mai guardarne il colore della pelle o la bandiera nazionale.
La palazzina che ci siamo presi,abbandonata da vent'anni, è sita in via Giusti n 13 e si affaccia sulla proletaria,multietnica piazza Vittorio dando invece le spalle alla nuova borghesia di via Merulana,che insediandosi lentamente nel quartiere ha speculato sulle case popolari di chi lì, già ci abitava.
Undici nuclei familiari, una trentacinquina di persone di diverse nazionalità, hanno cominciato con noi questo percorso politico.
Per oltre tre settimane li abbiamo visti alzarsi presto la mattina per andare al lavoro,tornare stanchi e rimettersi a faticare con noi per rimettere in sesto lo stabile.Li abbiamo visti cucinare per tutti,spartirsi i compiti e... perchè no?Anche litigare.Ne abbiamo visto i bambini giocare nel giardinetto comune,li abbiamo visti scherzare fra loro tentando di trovare un linguaggio comune.Insomma li abbiamo visti mentre si riprendevano una routine che questo sistema non gli aveva mai dato.
E proprio quando la palazzina era quasi totalmente ristrutturata e stavamo inaugurando una saletta per adibirla ad attività utili al quartiere,ci piomba addosso una spiacevole quanto inaspettata sorpresa:un esiguo numero di fascisti aveva inscenato un'occupazione fittizia a pochi metri da noi,nata con l'unico intento di sollecitare i loro amici in divisa,servi fedeli del capitale e dunque anche del fascio littorio,a sgomberarci.
Lunedì 4 Novembre la sveglia ha un suono diverso:quello dell'ariete che cerca di sfondare la porta.Tonfi sordi ed immediatamente a seguire il fumo che si libra da svariati candellotti lacrimogeni sparati dentro le finestre di tutti i piani.Si resiste,orgogliosamente,disperatamente,si resite ;perchè LA CASA è DI CHI L'ABITA.
Sono seguite ore prima in caserma e poi alla scientifica.Il bilancio è duro 17 denunciati, due arrestati con processo per direttissima ed un cane,Papi,ucciso a calci.
Nonostante tutto, la forza non può piegare la necessità.Le famiglie,in primis,non hanno mollato e così dopo 2 settimane dallo sgombero,abbiamo ricominciato prendendoci uno stabile,di proprietà del demanio pubblico,in via Salaria.Appena,però, notificata l'occupazione dal primo vigilantes vi è stato subito un'ingente dispiego delle forze del disordine che ci ha costretto,nostro malgrado, ad abbandonare il posto.
Possiamo iniziare dunque a tirare delle conclusioni politiche generali
-la lotta per la casa, mirando all'esproprio di una delle forme in cui si esprime il capitale, sta facendo perdere le staffe alla borgesia e ,di conseguenza,allo Stato che ne è la sua espressione. Vediamo ad esempio il fenomeno dell'hausing sociale: un progetto per cui lo Stato venderebbe,ad alcuni imprenditori edili,beni appartenenti al demanio pubblico che poi a loro volta rivenderebbero,a prezzo calmierato, alle fasce più deboli. Tutto questo a patto della defiscalizzazione della casa(meno tasse da versare sul prelievo degli affitti e sulla compravendita degli immobili).Dunque... un triplo guadagno per la borghesia rampante: meno tasse,acquisto di beni del demanio a prezzo stracciato e loro successiva,sicura rivendita a prezzo calmierato,smaltimento delle rimanenze edili sfitte(anche queste possono essere ricomprese nei beni d'hausing sociale)......un doppio guadano per lo Stato : abbassamento del debito pubblico e finta politica di welfar sociale....nessun guadagno per il proletariato che sarà costretto a paghare per ciò che dovrebbe essere suo secondo natura.
-Lo Stato fà capire che le occupazioni a scopo abitativo non sono più gradite e devono in qualche modo ridimensionarsi.Per far ciò,inizia a colpire quelle che,o per ragioni di forza o per scelta politica o per inconsapevolezza,hanno le spalle meno coperte.5 gli sgomberi susseguiti nelle 3 settimane che vanno dal 4 al 20 Novembre:via Giusti,via Salaria,un'occupazione di senegalesi a Torre Vecchia,una di rifugiati politici in zona centocelle ed una alla comunità rom; oltre alle centinaia di sfratti che continuano a piovere su tanti proletari.
CONVINTI CHE LO STATO BORGHESE SI ABBATTE E NON SI CAMBIA:continueremo a lottare senza cedere nè alla carota della concertazione nè al bastone della repressione.
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