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venerdì 1 gennaio 2016

LA SCACCHIERA di John Brunner





LA SCACCHIERA di John Brunner
di Massimo Luciani



Il romanzo “La scacchiera” (“The Squares of the City”) di John Brunner è stato pubblicato per la prima volta nel 1965. In Italia è stato pubblicato da Mondadori nei nn. 512 e 799 di “Urania” e nel n. 155 di “Urania Collezione” nella traduzione di Hilja Brinis. Quest’ultima edizione anche disponibile in formato Kindle su Amazon Italia e Amazon UK e in formato ePub su IBS.

Boyd Haklyut si reca a Ciudad de Vados, la capitale di una nazione sudamericana, dove è stato assunto come esperto di urbanistica. La città ha visto una notevole crescita nel corso degli anni e ciò l’ha resa caotica. Haklyut è stato incaricato di trovare le soluzioni necessarie a migliorare il flusso del traffico cittadino.
Quando Haklyut arriva a Ciudad de Vados, si rende conto che ci sono molti più problemi di quanto si aspettasse. Sapeva che non avrebbe trovato una nazione esattamente democratica ma non pensava di finire in mezzo a uno scontro di potere. Compiere il suo lavoro diventa sempre più difficile mentre i contendenti si affrontano mossa dopo mossa.

La trama de “La scacchiera” è basata su una reale partita a scacchi giocata da Wilhelm Steinitz e Mikhail Chigorin all’Avana nel 1892. I personaggi rappresentano i vari pezzi e sono indicati alla fine del romanzo per chi volesse cercare di riconoscerli durante la lettura. L’importanza del gioco degli scacchi viene mostrata anche dalla sua presenza esplicita nella storia.

“La scacchiera” viene convenzionalmente considerato un romanzo di fantascienza del sottogenere sociologico ma già all’epoca in cui venne scritto vi apparteneva solo vagamente. Infatti, al di là della presenza di alcuni elementi come l’uso di messaggi subliminali, è più che altro un thriller con forti componenti sociali e politiche.
La trama del romanzo riproduce le mosse della partita di scacchi giocata da Wilhelm Steinitz e Mikhail Chigorin. Tuttavia, tra una mossa e l’altra John Brunner ci fornisce attraverso l’esperienza del protagonista Boyd Haklyut una serie di analisi della situazione di Ciudad de Vados.

Le opere più memorabili di John Brunner sono quelle incentrate sull’anticipazione di problemi la cui gravità si è manifestata negli anni successivi. “La scacchiera” fa parte di quel gruppo di opere affrontando temi sociali e politici che erano già molto caldi all’epoca ma anche altri che sono diventati sempre più importanti col passare del tempo.

Poco dopo il suo arrivo a Ciudad de Vados, Boyd Haklyut scopre che la situazione nella società locale non è molto stabile. Il presidente Vados utilizza la televisione come mezzo per controllare la popolazione. Ne “La scacchiera” messaggi subliminali vengono inseriti nei programmi per rafforzare il controllo ma si tratta di un problema che in generale è stato molto discusso negli ultimi decenni.

Una trama che rispecchia una partita di scacchi significa che ci sono momenti molto intensi in cui i contendenti fanno le loro mosse alternati con periodi di riflessione. Nel romanzo, questi corrispondono ai tentativi da parte di Boyd Haklyut di comprendere la situazione locale. Inizialmente, gli interessa solo fare il suo lavoro ma viene coinvolto nello scontro di potere perciò deve cercare di capire chi sono le persone che contano, cosa vogliono e le loro motivazioni.
Questo sviluppo della trama è un problema per il ritmo. I momenti che corrispondono alle mosse della partita sono di azione, generalmente violenta. Il resto della storia è costituito fondamentalmente da dialoghi tra Boyd Haklyut e altri personaggi e da sue riflessioni su ciò che ha scoperto.

La storia è raccontata in prima persona da Boyd Haklyut ma John Brunner riesce a dare un certo sviluppo ad altri personaggi tramite ciò che viene detto su di loro durante conversazioni con il protagonista. Alla fine, essi sono soprattutto dei pezzi nella partita di scacchi ma almeno per alcuni c’è un minimo di profondità.
A causa della struttura della storia, essa può risultare pesante per molti lettori. L’ho trovata molto interessante da un punto di vista intellettuale ma sinceramente poco appassionante. È il tipo di storia che secondo me va letta lentamente facendo attenzione ai particolari e ai temi analizzati.

Alla fine, “La scacchiera” è un romanzo decisamente particolare e può piacere innanzitutto agli appassionati di scacchi. È fortemente basato sulle idee perciò può essere apprezzato in particolare da chi è interessato a temi sociali e politici, a prescindere dal fatto che sia etichettato come fantascienza.


9 Dicembre 2015






dal sito NetMassimo Blog



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