mercoledì 6 ottobre 2010
LA MORTE DI
CLAUDE LEFORT
Parigi, 5 ott. - (Adnkronos) - Il filosofo francese Claude Lefort, studioso conosciuto per la sua riflessione sulla nozione di totalitarismo e per essere stato uno dei pionieri della demistificazione dell'ideologia marxista, e' morto ieri a Parigi all'eta' di 86 anni. Lefort divenne marxista in gioventu' sotto l'influenza del suo maestro, il filosofo Maurice Merleau-Ponty, ma resto' critico verso l'Unione Sovietica, militando nel movimento trotskista internazionale.
Nel 1948 ruppe con il trotskismo e fondo' con il filosofo Cornelius Castoriadis il gruppo e la rivista ''Socialisme ou barbarie'' (il cui ultimo numero usci' nel 1965), che teorizzo' la demistificazione del marxismo, considerando l'Urss come un capitalismo di Stato e sostenendo i movimenti di dissenso antiburocratici nell'Europa dell'est, a partire dalla rivolta di Budapest nel 1956. Claude Lefort, uno dei maggiori filosofi francesi della politica, ha lasciato contributi fondamentali sul totalitarismo, a partire dai quali ha costruito una filosofia della democrazia come regime politico dove il potere e' ''un luogo vivo'', che non si finisce mai di costruire.
Professore alla Sorbona di Parigi e poi all'Universita' di Caen, Lefort ha ricoperto anche l'incarico di direttore di studi all'Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales. Tra i suoi libri figurano ''Saggi sul politico. Secoli XIX e XX secolo'' e ''Scrivere, alla prova del politico'', entrambi tradotti in italianmo da Il Ponte. Nella sua analisi del ''Socialismo o della barbarie'', Lefort ha sostenuto gia' negli anni Cinquanta che la burocrazia dei regimi comunisti dell'Europa orientale era una nuova classe sfruttatrice e il socialismo sovietico dove essere considerato una forma di capitalismo burocratico di Stato (una societa' assolutista governata dall'egocrate). Per Lefort, Karl Marx e' un classico che non puo' essere preso alla lettera.
dal blolg "Vento largo"
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