Diari di Cineclub

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giovedì 7 ottobre 2010



    Tiziano Bagarolo
        (1956-2010)


Riproduciamo qui l'articolo apparso sul sito del Partito comunista dei lavoratori, di cui Tiziano era militante.





Nato 54 anni fa in una famiglia proletaria della provincia di Pordenone, Tiziano si accostò giovanissimo al marxismo rivoluzionario, aderendo in Friuli alla gruppo locale dei Gruppi Comunisti Rivoluzionari (GCR), l’allora sezione Italiana del Segretariato Unificato della Quarta Internazionale. Fin da allora sviluppò, con altri compagni, posizioni critiche rispetto all’adattamento dei GCR alle forze centriste e movimentiste allora imperanti nell’estrema sinistra. Dopo la crisi di tale sinistre con il 1977, che si riverberò sui GCR, Tiziano fu uno dei protagonisti della loro ricostruzione come Lega Comunista Rivoluzionaria. Si trasferì allora a Milano, diventando funzionario dell’organizzazione, componente del suo Ufficio Politico e, per un periodo abbastanza lungo, direttore del suo giornale quindicinale Bandiera Rossa. Gli impegni di funzionario gli impedirono di completare gli studi universitari classici alla statale di Milano, in cui pure eccelleva. Terminato l’impegno gravoso e sottopagato di funzionario, pur restando dirigente nazionale della LCR, Tiziano trovò lavoro come istitutore presso il Convitto Longoni di Milano, struttura pubblica di insegnamento con annesso collegio. A questo suo lavoro dedicò, per circa 25 anni, tanta parte del suo impegno, in un rapporto umano ed educativo profondo con i suoi allievi.
Nell’attività politica Tiziano fu sempre sia un militante che un teorico, che passava dal volantinaggio mattutino davanti ad una fabbrica ad un saggio di analisi dell’AntiDhuring di Engels o dalla vendita del giornale di partito in una manifestazione ad una disamina delle più recenti teorie sull’evoluzione o sull’ambiente. Su questo tema particolare divenne un profondissimo teorico marxista, certo il migliore in Italia (e non solo), sapendo sempre combinare interesse a e attenzione alle novità analitiche e scientifiche e fermezza del metodo e del progetto marxista.
Questo si può vedere nel volume “Marxismo ed ecologia”, pubblicato dalle Nuove Edizioni Internazionali negli anni ’80, che pur nel suo grande significato non rappresenta che una piccola parte del contributo di Tiziano. Contributo che si esprimeva anche su una importante e raffinata rivista storico-teorica, indipendente nel quadro della sinistra, intitolata “GIANO” di cui egli fu a lungo componente del comitato di redazione.
La sua coerenza di marxista rivoluzionari trotskista lo spinse, di fronte al processo della nascita di Rifondazione Comunista, ad unirsi al nucleo della precedente Lega Operaia Rivoluzionaria (confluita nella LCR nel 1984 e da allora sua minoranza di sinistra) ed ad altri pochi compagni, per difendere la prospettiva di un ingresso in tale partito riformista di sinistra, finalizzato alla costruzione nel tempo, per rottura organizzativa da tale forza, di un vero partito operaio marxista rivoluzionario; ciò in contrasto con la maggioranza della LCR (diventata nel frattempo Associazione Quarta Internazionale- AQI), che concepiva il futuro della sua azione in termini di pressione politica sui dirigenti riformisti apparentemente più radicali, sperando in una evoluzione sostanzialmente spontanea del PRC.
Furono quindi gli anni prima della Tendenza Leninista dell’AQI, poi, con la separazione da quest’ultima, della rivista Proposta e dei/lle compagni/e organizzati intorno ad essa, infine dell’Associazione Marxista Rivoluzionaria (AMR).
Di Proposta Tiziano fu al contempo direttore politico, redattore capo e grafico, utilizzando anche su questo terreno le sue peculiari capacità.
Dell’AMR Tiziano fu, per quasi tutto il suo percorso, componente della segreteria nazionale, contribuendo in maniera significativa alla elaborazione della sua linea politica, che certo portò ad alcuni significativi successi (basti pensare che quando il PCL nacque, nonostante alcune traversie finali dell’AMR, aveva più di 10 volte il numero di militanti del nucleo iniziale raccoltosi, in rottura con l’AQI, intorno alla rivista Proposta).
Su Proposta Tiziano Bagarolo scrisse moltissimi articoli di grande valore politico e teorico. Ci permettiamo di ricordarne solo tre. Una analisi storica dell’esperienza dell’”Unidad Popular” di Allende in Cile e della sua tragica sconfitta nei primi anni ’70 e, collegato ad esso, una storia del MIR, la principale organizzazione, centrista, dell’estrema sinistra cilena in quegli anni (i due testi sono stati recentemente ripubblicati in opuscolo dalla nostra sezione di Firenze) e un saggio sulla questione ecologica nella rivoluzione russa, eccezionale nella informazione e nell’analisi di una pagina nascosta della storia, cioè la battaglia ambientalista di Lenin e dei bolscevichi al potere (distrutta dal successivo falso efficentismo dello stalinismo).
La nascita del PCL fu il coronamento della battaglia politica pluridecennale di Tiziano. E anche se aveva scelto di avere un ruolo leggermente meno prominente che negli anni di Proposta o dell’AMR, Tiziano ne restava sempre uno dei principali dirigenti, come componente della sua direzione nazionale ed animatore di tante battaglie particolari , ma centrali, come, ultimamente, quella dei referendum in difesa del carattere pubblico dell’acqua.
Né mancò mai a Tiziano l’aspetto dell’impegno non solo internazionalista, ma anche internazionale.
Così negli anni ’90 fu delegato alle conferenze internazionali della Opposizione Trotskista Internazionale (OTI) cui l’AMR aderiva; e, al momento della confluenza politico-organizzativa che diede vita al Coordinamento per la Rifondazione della Quarta Internazionale (CRQI), Tiziano fu uno dei delegati al suo congresso costitutivo, svoltosi a Buenos Aires nel 2004.
Moltissimo altro ci sarebbe da dire su Tiziano. Ci limitiamo ad aggiungere solo che le capacità e la correttezza di Tiziano gli hanno procurato il rispetto e la sima non solo di tutti i/le militanti e gli/le iscritti/e al PCL, ma dei compagni e compagne di tutta la variegata sinistra che lo ha conosciuto.
Da atei militanti, come era ovviamente Tiziano, sappiamo che la morte rappresenta un punto finale e che non vi è nulla per qualsiasi essere umano oltre ad essa.
Oggi noi siamo a lutto per quello che abbiamo perso, come persone e come partito, con la scomparso del compagno Tiziano Bagarolo. Su alcuni terreni sarà assolutamente insostituibile.
Noi inchiniamo le nostre bandiere a lutto, ne preserveremo la memoria e l’importante contributo al marxismo, e saremo fedeli al metodo politico, di fermezza sui principi e flessibilità nella tattica per realizzare le condizioni della rivoluzione socialista, che Tiziano ha contribuito a dare al nostro partito.


Comitato Esecutivo del Partito Comunista dei Lavoratori

7/10/2010

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