E ADESSO POVERA SINISTRA?
di Stefano Santarelli
Il primo dato estremamente preoccupante di queste elezioni europee viene dalla Francia dove per la prima volta i fascisti del Front National sono diventati il primo partito con il 25,1% mentre i gollisti dell’UMP si attestano al secondo posto con il 20,2%.
Il Partito Socialista è sceso al 14,3 % mentre i Verdi vanno al 9% ed il Front de Gauche ha preso il 6,4%. Insomma una sconfitta pesantissima per la sinistra francese da addebitare alla politica imperialista e razzista portata avanti dalla Presidenza socialista di Hollande che ha snaturato completamente la volontà progressista espressa due anni fa. Mentre i Verdi ed il FdG hanno invece mantenuto il loro bacino elettorale non riuscendo però a sfruttare la crisi del PS.
Una Francia che indiscutibilmente ha scelto una destra con caratteristiche razziste e xenofobe. E ciò costituisce un vero terremoto nel quadro politico di questa nazione.
Nel nostro paese assistiamo ad un terremoto completamente inverso. Il grande ed inaspettato successo del PD pone la sinistra ad un vero e proprio bivio storico. Infatti il 41% del PD che distanzia di più di 20 punti la principale forza di opposizione, il M5S, costituisce per il nostro paese un aspetto completamente inedito nella storia della Repubblica italiana.
Il M5S ha subito una perdita di ben 2,5 milioni di voti frutto anche e soprattutto di una violenta campagna mediatica e se è vero che non gode delle mie simpatie politiche va dato loro atto di essere attualmente l’unica vera opposizione in Parlamento al Governo Renzi tra l’altro impedendo con la loro presenza la nascita di consistenti forze fasciste come sta invece accadendo in altri paesi europei.
L’altro elemento da sottolineare è l’aumento dell’astensionismo che è arrivato al 42% dell’elettorato, che se sommato ai voti del M5S, alla lista Tsipras e alle altre liste di opposizione fanno vedere un paese dove la sfiducia nelle istituzioni repubblicane è ormai maggioritaria nella popolazione italiana.
Il Partito democratico, come ho già scritto varie volte, non può essere assolutamente definito un partito di sinistra anzi è una forza che risponde pienamente agli interessi della grande borghesia italiana. Basti solo ricordare che questo Governo sta continuando la vergognosa invasione militare in Afghanistan che costa vite umane oltre che risorse economiche che il nostro paese potrebbe indirizzare altrove. Non si può non ricordare la celebre invocazione di Sandro Pertini:
“ L'Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire.”
Le prime iniziative politiche e proposte compiute dal governo Renzi colpiscono i ceti più deboli della società: istituzionalizzazione del precariato, l’abolizione del Senato in favore di un fantomatico Senato delle Autonomie non elettivo, la presa in giro degli 80 € sulle buste paghe (per poi riprenderseli con gli interessi) immediatamente dopo, la volontà di non avere nessun confronto con il Sindacato confederale che in questi anni ha coperto gli attacchi contro il mondo del lavoro lo caratterizzano senza nessuna ombra di dubbio per un governo il cui scopo è quello di colpire i diritti dei lavoratori e dei giovani in particolare i quali non sono inseriti nel mercato del lavoro e che non avranno nel loro futuro la possibilità di potere percepire una pensione mentre gli anziani hanno visto invece allontanarsi i tempi di pensionamento.
Un governo che non ha nel suo programma nessuna intenzione di concedere la cittadinanza agli immigrati (termine improprio visto che molti di questi sono nati in Italia e frequentano le nostre scuole) un diritto che invece viene concesso a chi è nato per esempio in Australia o nei paesi del continente americano e che non hanno mai visto il nostro paese e magari non sanno parlare la nostra lingua.
Il Partito democratico è oggi più che mai il principale nemico dei lavoratori, dei giovani e dei ceti più deboli della società. E contro questo nemico è necessario che la sinistra superi tutte le sue divisioni. Un primo passo è stata la nascita della Lista Tsipras la quale nonostante tutte le sue contraddizioni ed il boicottaggio dei grandi mass media è riuscita, sia pure con difficoltà, a superare la soglia del 4% e ad avere quindi una sua rappresentanza nel Parlamento Europeo. Una rappresentanza che si unirà a forze come il Front de Gauche e Syriza. Una Syriza che in Grecia è diventata la prima forza politica con il 26,5%.
Ed è proprio questa formazione politica diretta da Alexis Tsipras che la sinistra italiana deve prendere come modello superando quindi tutti i personalismi, le auto proclamazioni ed i settarismi che finora l’hanno contraddistinta. Se la sinistra italiana non sarà in grado di compiere questa trasformazione per il nostro paese non vi sarà nessun futuro.
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