Diari di Cineclub

Diari di Cineclub
Rivista Cinematografica online e gratuita

sabato 29 settembre 2018

L'AREA DELLA RIVOLUZIONE NELL'ITALIA DEGLI ANNI SETTANTA di Diego Giachetti








L'AREA DELLA RIVOLUZIONE NELL'ITALIA DEGLI ANNI SETTANTA
di Diego Giachetti



Introduzione

Il biennio ‘68-69 liberò una nuova e potenziale domanda di partecipazione politica connotata però da una critica radicale degli istituti della politica tradizionale, in primo luogo partiti e sindacati. Si creò una situazione caratterizzata da diversi elementi contraddittori e conflittuali. Da un lato mai come allora si manifestò una discrepanza fra l’offerta politica e la domanda di centinaia, forse migliaia di quadri prodotti dal movimento, domanda alla quale corrispondeva: «una dissennata politica di chiusura “a riccio” da parte delle organizzazioni politiche istituzionali della sinistra […] Così mille e mille “piccoli Lenin” si trovarono chiuso ogni sbocco, sia politico che professionale. La FGCI, tradizionale serbatoio e luogo di promozione dei nuovi quadri del PCI, si trovò ridotta (letteralmente) ai figli dei dirigenti del PCI proprio negli anni della massima produzione di quadri giovanili da parte del movimento» (1). Non solo la sinistra istituzionale si chiuse a riccio nei confronti del movimento e delle sue istanze politiche, ma procedette all'emarginazione di quei quadri giovani simpatizzanti del movimento, all'espulsione di una serie di quadri giovanili comunisti in odore di trotskismo alla vigilia del ’68 e, infine, alla radiazione del gruppo che faceva capo alla rivista Il Manifesto. D’altro canto però quella domanda politica, proprio alla luce della critica profonda alla quale il movimento aveva sottoposto la politica stessa, difficilmente avrebbe potuto incanalarsi negli istituti partitici e sindacali tradizionali. Quella domanda politica provò quindi a soddisfarsi da sola costituendosi in nuove formazioni e gruppi politici. Un processo simile accadde nelle grandi fabbriche del nord rispetto ai sindacati tradizionali. Anche qui la pressione e le richieste rivendicative dei giovani operai comuni e meridionali, non trovando un’adeguata ricezione e risposta nei sindacati esistenti si risolsero nella costruzione di comitati autonomi, di assemblee operai-studenti costituendo il retroterra sociale dei gruppi extraparlamentari. La tendenza alla costruzione del partito, o meglio di una miriade di piccoli partiti, era quindi l’espressione di un fenomeno «di massa, sociale e, per di più spontanea […] gli ex studenti che negli anni ’70 costruirono i loro partitini lo fecero spinti da un profondo e spontaneo bisogno sociale» (2).

lunedì 10 settembre 2018

FATELO ANCHE IN ITALIA di Sahra Wagenknecht






SAHRA "LA ROSSA" A FASSINA: 
" FATELO ANCHE IN ITALIA"
di Sahra Wagenknecht 



Il messaggio spedito da Sahra Wagenknecht ai fondatori di Patria e costituzione, l’associazione dell’area sovranista “di sinistra” presentata da Fassina e D’Attorre
«Patria e Costituzione è il nome dell’associazione che avviamo oggi, 8 Settembre, nel 75esimo anniversario della rinascita della Patria», ha detto il deputato di Leu, Stefano Fassina, aprendo l’assemblea fondativa a Roma. «Un’associazione – ha aggiunto – di cultura e iniziativa politica, dalla parte del lavoro, per affrontare la domanda di comunità, di protezione sociale e culturale, per rideclinare il nesso tra sovranità democratica nazionale e Ue, per definire strumenti adeguati per lo Stato per intervenire nell’economia». «Un movimento senza legami o collateralismi ai partiti in campo, ma attivo nella discussione di tutti i soggetti democratici e coerenti con i principi costituzionali. Un progetto per la rinascita della sinistra di popolo», ha concluso Fassina. 
Ecco il messaggio spedito ai convenuti da Sahra Wagenknecht, capogruppo della Linke in Parlamento e leader di Aufstehen, “In Piedi”, piattaforma politica che dovrebbe costruire una specie di ponte nel centro-sinistra in Germania, per rafforzarlo e portarlo al governo. Obiettivo dichiarato: la parola fine all’era delle grandi coalizioni cavalcate dalla Merkel. Un’operazione in sintonia con Mélenchon e Corbyn.




Cari compagne e cari compagni,

Auguro alla vostra iniziativa dell’8 settembre un grande successo.
Noi pochi giorni fa in Germania abbiamo fondato il movimento di rinnovamento sociale e democratico: ‘Aufstehen”, Alzati!”. Già oltre 130mila persone si sono iscritte. Questo dimostra che c’è un desiderio diffuso per uno cambiamento fondamentale. Un desiderio per un cambiamento sociale e politico pacifico in Europa.

Combattiamo per una Germania europea in un’Europa unita delle democrazie sovrane. L’Unione europea dovrebbe essere uno spazio protettivo, non ulteriore catalizzatore di un mercato di globalizzazione radicale e erosione della democrazia.

Saremmo felici, se anche in Italia emergesse un movimento di raccolta della sinistra diffusa, un movimento che mette al centro dell’agenda politica la giustizia sociale e la pace. Ci sono maggioranze nella popolazione per una nuova politica: per il disarmo e la pace, per i salari più alti, pensioni migliori, tasse più eque e più sicurezza, per maggiori investimenti pubblici nell’istruzione e nelle infrastrutture.

Nei parlamenti, tuttavia, sembra molto diverso. In questo momento, la situazione è di grande pericolo. Si susseguono gli attacchi ai diritti politici, allo Stato sociale, ai rifugiati.
Quindi, dobbiamo finalmente avviare una politica per la maggioranza dei cittadini in ogni Paese europeo.
Sarebbe meraviglioso se ce ne fosse uno anche in Italia. Un movimento per un cambiamento sociale.

È ora di Alzarsi! Buona fortuna!

Saluti solidali

Dr. Sahra Wagenknecht

mercoledì 5 settembre 2018

SGOMBERI E TORTURA: SALVINI SFORNA LA CIRCOLARE PER LA GUERRA AI POVERI di Antonello Zecca e Checchino Antonini





SGOMBERI E TORTURA: 
SALVINI SFORNA LA CIRCOLARE PER LA GUERRA AI POVERI
di Antonello Zecca e Checchino Antonini




«La proprietà privata è sacra e sono troppi gli Italiani vittime di occupazioni da parte non di bisognosi, ma di furbi e violenti». L’odio di Salvini per i senza casa non è nuovo, pure Minniti non scherzava e ci aveva già provato, con il “decreto casa”, Maurizio Lupi, ministro con Renzi, uomo di Cl, feroce apparato affaristico clerico-liberista, più volte nominato nelle carte di indagini su grandi e piccole opere, oggi deputato Udc in procinto di transitare in Forza Italia. La prima cosa che salta agli occhi è, anche stavolta, la continuità nelle politiche repressive e antipopolari tra governi Pd e Gabinetto Salvini-Di Maio. Quel decreto era un pacchetto di sgravi e deregulation per i palazzinari condito, all'articolo 5, da una norma che voleva colpire i movimenti per il diritto all'abitare: “chiunque occupa abusivamente un immobile senza titolo non può chiedere la residenza né l’allacciamento a pubblici servizi in relazione all'immobile medesimo e gli atti emessi in violazione di tale divieto sono nulli a tutti gli effetti di legge”
La circolare del Viminale con data primo settembre è più esplicita nell'ordine di eseguire sgomberi tempestivi, senza nemmeno la finzione della ricerca di soluzione alternativa come avviene attualmente. In genere la soluzione è punitiva, separa i nuclei familiari e li colpevolizza per la condizione di povertà affidandoli a servizi sociali stremati da decenni di tagli, gestiti da sindaci che cercano consenso sulla guerra ai poverissimi, quasi sempre migranti o rom.

lunedì 3 settembre 2018

CORBYN: NAZIONALIZZARE I SOCIAL MEDIA di Ingrid Lunden







CORBYN: NAZIONALIZZARE I SOCIAL MEDIA
di Ingrid Lunden




Al posto di Facebook un social media pubblico. Come la Bbc. 
La proposta di Corbyn contro i “tech giants”




Il modo migliore per contrastare l’effetto di Facebook nei discorsi politici e di altro tipo? Considera un piano per creare un’alternativa finanziata con denaro pubblico. Questo è stato il suggerimento proposto da Jeremy Corbyn, leader del partito laburista nel Regno Unito, che ha proposto la creazione di una “British Digital Corporation” (BDC) che sarebbe una organizzazione sorella della BBC (British Broadcasting Corporation, finanziato pubblicamente ), e lavorerebbe sia come think-tank per condurre la politica e la tecnologia digitale, sia come sede di servizi no-profit per competere con quelli a scopo di lucro, in alternativa a Facebook.

“Una BDC potrebbe utilizzare tutte le nostre migliori menti, l’ultima tecnologia e le risorse pubbliche esistenti per fornire informazioni e intrattenimento come i rivali Netflix e Amazon, ma anche per sfruttare i dati per il bene pubblico”, ha detto Corbyn in un discorso durante il festival televisivo di Edimburgo. “Una BDC potrebbe sviluppare nuove tecnologie per il processo decisionale online e commissionare i programmi da parte del pubblico e persino una piattaforma di social media pubblica con reale privacy e controllo pubblico sui dati che rendono Facebook e altri così ricchi”.
Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF