Diari di Cineclub

Diari di Cineclub
Rivista Cinematografica online e gratuita

mercoledì 20 giugno 2018

GENOCIDIO DEGLI ZINGARI, IL DOVERE DELLA MEMORIA di Stefano Pasta





GENOCIDIO DEGLI ZINGARI, IL DOVERE DELLA MEMORIA
di Stefano Pasta


Mezzo milione di rom e sinti furono vittime dello sterminio nazista. Una classe del liceo scientifico Agnone, dove esisteva un campo di concentramento italiano, ha svolto un'inchiesta per non cancellare la memoria di quell'orrore



Quella sopra è una delle foto più note della follia nazifascista nei lager. Scattata nel 1941, ritrae Maria Bihari, una «zigeunerin» (zingara) di cinque anni. Conosciamo il volto di Maria – Miezi il nome con cui la chiamavano in famiglia – grazie ai cataloghi del Centro di Ricerca di Igiene Razziale del Ministero della salute nazista. Non sappiamo come sia morta, se gasata e cremata, o vittima degli esperimenti eugenetici.

Ad Auschwitz c’ era lo Zigeunerlager, la sezione per famiglie zingare composta da 32 baracche circondate da filo elettrico. Dobbiamo soprattutto ad alcuni testimoni ebrei, come Piero Terracina, il racconto della sua liquidazione totale, avvenuta la notte del 2 agosto 1944, quando i violini non suonarono più e, dopo grida disperate, le camere a gas zittirono quella zona del campo. Quante furono le vittime? Le stime variano, di solito si afferma siano almeno mezzo milione. Probabilmente è una sottostima, ma risulta impossibile conteggiare individui non segnalati all’ anagrafe e spesso uccisi per strada o nelle esecuzioni sommarie all’ Est. Ma la difficoltà a stabilire il numero delle vittime testimonia anche il disinteresse e l’ oblio: subito dopo la guerra, su questo genocidio, chiamato Porrajmos o Samudaripen, calò il silenzio.

martedì 12 giugno 2018

IL NUOVO DISORDINE MONDIALE DI USA, RUSSIA E CINA di Alberto Negri





IL NUOVO DISORDINE MONDIALE DI USA, RUSSIA E CINA 
di 
Alberto Negri


G7 in declino. Al tavolo che conta gli europei sono i camerieri. Intanto l'economia mondo, quella che fa veramente paura a Washington, si riunisce nella città costiera cinese di Qingdao




Il mondo si divide in due, magari pure in tre o quattro parti in competizione tra loro e la remota provincia italica, ambita solo da rifugiati e migranti, litiga per capire dove sta, spaventata di diventare la nuova Cuba del Mediterraneo. Ci manca solo la battuta di Tony Montana-Al Pacino in Scarface «Io un comunista lo ammazzo anche gratis» e poi le abbiamo sentite tutte in questi giorni di G-7 su Putin, la Nato e l’Italia.Sembrava, a leggere i nostri giornali dove milita una bella fetta di tremebondi ex comunisti, che fossimo in procinto di abbandonare l’Alleanza, chiudere la basi e sequestrare 120 testate nucleari agli americani: all'armi, il fantasma di Ghino di Tacco è tornato a Sigonella.

E invece a Trump il premier Conte, un devoto di padre Pio, piace così tanto da invitarlo subito alla Casa bianca: il nostro debuttante è stato l’unico ad abboccare al tweet di The Donald per far rientrare la Russia nel summit, espulsa dopo l’annessione della Crimea nel 2014. Invito che ha irritato gli altri partner europei ed è stato respinto al mittente da Mosca: «Siamo interessati ad altri formati».

sabato 9 giugno 2018

BLACK PANTHER di Stefano Santarelli




BLACK PANTHER
di Stefano Santarelli



Nella profonda crisi di idee che attanaglia il cinema hollywoodiano dove si assistono a rifacimenti francamente inutili e di cui non si sentiva la necessità di film più o meno celebri del passato, penso a pellicole come “Il grinta” o al recente “Papillon” dove due icone del cinema mondiale come Steve Mc Queen e Dustin Hoffman sono stati sostituiti da due attori non certamente alla loro altezza, spiccano le opere cinematografiche tratte dai fumetti specialmente da quelli della Marvel.
La Marvel rispetto alla rivale DC Comics ha il pregio di presentare personaggi molto più problematici e complessi dei vari Superman o Wonder Women e questo ha aiutato a creare film anche pregevoli basti pensare allo struggente e nostalgico “Capitan America: il soldato d'inverno” (2014) basato sulla sceneggiatura di Stephen McFeely e Christopher Markus che rispecchia fedelmente il lungo ciclo dei fumetti scritti da Ed Brubaker nel 2005/06 (Out of time – The lonesome death of Jack Monroe – The winter soldier).

Il recente “Black panther” è tra i film della Marvel sicuramente uno dei più originali.
T'Challa, il vero nome della Pantera Nera, esordisce nei fumetti nel lontano luglio del 1966 come comprimario nelle avventure dei “Fantastici quattro” e riflette la dura battaglia dei diritti civili per le persone di colore che dalla metà degli anni cinquanta in poi imperversarono negli Stati Uniti. Un movimento questo caratterizzato dalla non violenza e dalle marce pacifiche che culminarono nella celebre marcia di Washington del 28 agosto 1963 e nel memorabile discorso di Martin Luther King “I have a dream”.
Questo processo di emancipazione della comunità afroamericana aveva già prodotto capolavori artistici sia nel cinema che nella letteratura  basti ricordare soltanto l'opera di Harper Lee “Il buio oltre la siepe” (1960 - To kill a mockingbird) vincitrice del Premio Pulitzer e che due anni dopo venne portato sullo schermo con un film di enorme successo che ottenne ben tre Oscar su otto nomination.

lunedì 4 giugno 2018

IL GOVERNO DI DESTRA E' NATO: DURERA'? di Aldo Giannuli





IL GOVERNO DI DESTRA E' NATO: DURERA'?
di Aldo Giannuli



Dopo un travagliatissimo parto è nato il “governo del cambiamento” e ci chiediamo se e quanto durerà. Va da sé che c’è già una data entro la quale questa maggioranza “farà il tagliando”: maggio prossimo alle europee. E si richiedono due condizioni per passare l’esame: che la somma del due partiti registri una sostanziale tenuta e che nessuno dei due subisca una flessione superiore al 4-5%. Diversamente, si riaprirebbe la partita degli equilibri interni e questo potrebbe portare anche ad elezioni anticipate.

Ma, se c’è un termine massimo per la verifica, non è detto che questo sia anche il termine minimo: la maggioranza potrebbe anche durare molto meno e squagliarsi in pochissimo. Infatti, questo è un governo che nasce molto debole e non solo per la risicatissima maggioranza al Senato, ma anche per l’opposizione compatta delle èlites finanziarie, amministrative, istituzionali, mediatiche che non sarà affatto semplice vincere.
Print Friendly and PDFPrintPrint Friendly and PDFPDF