Diari di Cineclub

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sabato 9 giugno 2018

BLACK PANTHER di Stefano Santarelli




BLACK PANTHER
di Stefano Santarelli



Nella profonda crisi di idee che attanaglia il cinema hollywoodiano dove si assistono a rifacimenti francamente inutili e di cui non si sentiva la necessità di film più o meno celebri del passato, penso a pellicole come “Il grinta” o al recente “Papillon” dove due icone del cinema mondiale come Steve Mc Queen e Dustin Hoffman sono stati sostituiti da due attori non certamente alla loro altezza, spiccano le opere cinematografiche tratte dai fumetti specialmente da quelli della Marvel.
La Marvel rispetto alla rivale DC Comics ha il pregio di presentare personaggi molto più problematici e complessi dei vari Superman o Wonder Women e questo ha aiutato a creare film anche pregevoli basti pensare allo struggente e nostalgico “Capitan America: il soldato d'inverno” (2014) basato sulla sceneggiatura di Stephen McFeely e Christopher Markus che rispecchia fedelmente il lungo ciclo dei fumetti scritti da Ed Brubaker nel 2005/06 (Out of time – The lonesome death of Jack Monroe – The winter soldier).

Il recente “Black panther” è tra i film della Marvel sicuramente uno dei più originali.
T'Challa, il vero nome della Pantera Nera, esordisce nei fumetti nel lontano luglio del 1966 come comprimario nelle avventure dei “Fantastici quattro” e riflette la dura battaglia dei diritti civili per le persone di colore che dalla metà degli anni cinquanta in poi imperversarono negli Stati Uniti. Un movimento questo caratterizzato dalla non violenza e dalle marce pacifiche che culminarono nella celebre marcia di Washington del 28 agosto 1963 e nel memorabile discorso di Martin Luther King “I have a dream”.
Questo processo di emancipazione della comunità afroamericana aveva già prodotto capolavori artistici sia nel cinema che nella letteratura  basti ricordare soltanto l'opera di Harper Lee “Il buio oltre la siepe” (1960 - To kill a mockingbird) vincitrice del Premio Pulitzer e che due anni dopo venne portato sullo schermo con un film di enorme successo che ottenne ben tre Oscar su otto nomination.

In questo clima di profondo rinnovamento della società statunitense Stan Lee, il leggendario autore dei fumetti della Marvel, crea con la Pantera Nera il primo super eroe di colore.
Questo personaggio non dispone di super poteri, ma è un brillante scienziato oltre che essere anche il Re dell'immaginaria nazione centroafricana del Wakanda, un piccolo paese tecnologicamente avanzato grazie ai suoi pregiati giacimenti di “vibranio”, un minerale alieno dalle straordinarie potenzialità.
Alcuni mesi dopo l'uscita di questo fumetto il nome di Black Panther venne preso dagli attivisti dell'organizzazione rivoluzionaria afroamericana chiamata appunto “Black panther party” che costrinse Stan Lee a modificare il nome di questo personaggio in Black Leopard per evitare facili strumentalizzazioni politiche, solo alla fine degli anni '70 T'Challa può riprendere il suo soprannome originale.

Il film tratto da questi fumetti è veramente originale rispetto alle altre pellicole della Marvel sia perché il protagonista non è un bianco e sia anche perché è semplicemente un uomo  estremamente intelligente ma che non dispone di super poteri né tantomeno è una divinità come Thor.
E' un film estremamente godibile dove gli effetti speciali non sono fini a se stessi e nella sua modestia riflette quell'orgoglio “black” che oramai caratterizza una parte del cinema hollywoodiano premiato anche negli ultimi Oscar come avvenne nel 2017 con i bellissimi “Barriere” e “Moonlight”.

Da citare il protagonista Chadwick Boseman e Michael B. Jordan nella parte del rivale di T'Challa e il ritorno del Premio Oscar Forest Whitacker (L'ultimo Re di Scozia). Bellissimi i costumi e la scenografia come la musica che caratterizza questo film coraggiosamente e fieramente nero.




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1 commento:

  1. Bella recensione. Ho solo da obiettare che il film è fuori tempo massimo come istanze socio-politiche (solo per quelle è stato nominato). Il fumetto era specchio interessante dei suoi tempi.
    I bellissimi Barriere e Moonlight viaggiano su binari diversi. Specie Moonlight.

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