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giovedì 14 novembre 2019

SERVIVA MANUTENZIONE NON LO STUPIDO MOSE di Ferruccio Sansa








SERVIVA MANUTENZIONE NON LO STUPIDO MOSE


Tre volte sindaco. Il filosofo:"Io me li ricordo bene, destra e sinistra, Prodi e Berlusconi. Tutti ad applaudire."


di Ferruccio Sansa



“No, basta, ne ho le scatole piene di parlare di Venezia. È inutile. In questo Paese non ha senso predicare, non c’è nessuno che ti ascolta. Volevano tutti il loro Mose… io me li ricordo, destra e sinistra, Prodi e Berlusconi… tutti ad applaudire alle cerimonie… e poi i giornali e le tv a osannare. E adesso siamo ancora lì con questa rogna dell’acqua alta”.


Massimo Cacciari, lei è stato tre volte sindaco di Venezia. L’ultima fino al 2010. Ma il Mose non le è mai andato giù…

Basta, non si possono fare battaglie da solo. Io cerco di dimenticare… nella vita bisogna saper dimenticare.


Ma a volte bisogna anche ricordare.

Macché, non gliene frega niente a nessuno. Ma io me lo ricordo quando nel 2006 c’è stata la commissione e io sono stato l’unico a votare contro. L’unico. E ho preteso che fosse messo tutto a verbale, anche i dubbi dei pochi tecnici che non erano a libro paga del Consorzio Mose. E poi gli ho detto: auguri, spero che finiate nel 2013-2014 come avete promesso.


Battaglia finita?

Sì. Io non sono come i Cinque Stelline che se cambia amministrazione si cambia decisione. Ero contro il Mose, ho perso, ne ho preso atto. Almeno, mi sono detto, se proprio vogliono farselo speriamo che non caccino al vento miliardi di euro. Invece…


Miliardi sperperati e siamo sempre in alto mare.

Ora i nodi sono venuti al pettine. Pensi… hanno appena rinviato la prova al 2020 o al 2021, chi lo sa. E già ci sono problemi di manutenzione e guai alle giunture.


Sarà mai pronto questo benedetto Mose?

Nel frattempo le strutture sono rimaste in acqua decenni. E se non funziona il cerino resta in mano ai commissari.


Ma lei come lo avrebbe risolto il problema?

Serve fare manutenzione alla città, come era stato fatto dal 1966 al 1994. Come avevamo fatto noi negli anni ’90. Avevamo rialzato le fondamenta, si era lavorato sulle fogne. C’era una legge speciale, i fondi arrivavano presto e venivano spesi per Venezia. C’era anche un progetto per rialzare la basilica. La città era stata davvero risanata. Invece… da venticinque anni il Mose ha assorbito tutto, ogni euro è finito lì. Addio alla manutenzione, addio al restauro dei ponti. E tutti ad applaudire.


E adesso il disastro dell’acqua alta…

Parliamoci chiaro: è acqua alta, non è il Vesuvio che erutta. Non è un terremoto. Funziona così: l’onda prima arriva e poi se ne va. Certo, se dura cinque giorni allora mangia le strutture e incentiva l’esodo dei vecchi, perché vivere a Venezia è sempre più duro.


Venezia è morta?

Macché morta, è una città stupenda. Durerà secoli, molto più di me e di lei. È una grande grana e soprattutto si poteva evitare. Ma ormai io ho rinunciato, non ascolta nessuno.


E il sindaco Luigi Brugnaro come si è comportato? Ci ha parlato? 

Chi se ne frega di Brugnaro. Ma si figuri se ci parlo. La colpa stavolta non è sua, ma anche lui vuole il Mose… sempre questo Mose.


Cacciari, lei si è arreso?

In questa Italia i competenti non contano un cazzo, nessuno li ascolta. Anche al Governo ci voleva gente competente, ma uno come Carlo Cottarelli non lo vuole nessuno. Va bene, ascoltate i Cinque Stelle e la Lega, dai. Sono anni che diciamo che prima o poi una nave da crociera sfonderà piazza San Marco. E intanto quelle continuano ad andare. Un giorno ce le troveremo in basilica, vedrà.



da "il Fatto Quotidiano"


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