Diari di Cineclub

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mercoledì 7 luglio 2010

Un esempio di paranoia politica (Socialismo rivoluzionario)














UN ESEMPIO DI PARANOIA POLITICA  (Socialismo rivoluzionario)


Continua la serie di "schede" di psicopatologia politica, avviata a dicembre del 2008. La scheda attuale fa seguito a quella sul complottismo paranoide, inviata lo scorso mese di giugno, e ne fornisce un'esemplificazione pratica.

La lettera che qui riproduciamo è stata scritta come reazione al libro pubblicato prima dell'estate nella collana "Utopia rossa". Un libro di polemica storico-politica nei confronti del gruppo Socialismo rivoluzionario, il cui titolo è: DIETRO LA NON-POLITICA.... Sottotitolo: Quando il «socialismo rivoluzionario» vive di apparati, espulsioni e culto della personalità. A cura di Stefano Santarelli, con testi di Yurii Colombo, Miguel Martínez, Antonella Marazzi, Roberto Massari, Michele Nobile, Dario Renzi e altri. Massari editore, pagine 288, euro 12.

Qui presentiamo il comunicato (interno) che la segreteria nazionale di Socialismo rivoluzionario ha inviato ai propri iscritti fin da luglio, per metterli in guardia e invitarli a non comprare il libro in questione. Si tratta quindi di una documentazione molto utile per descrivere concretamente i tipici disturbi della personalità che animano in generale capi, capetti e apparati dei tanti micropartitini che vediamo nascere e morire su scala ormai industriale nel presente contesto politico italiano e non solo.

Essendo stato scritto dalla direzione di Sr appositamente per il proprio apparato periferico, il comunicato offre per l'appunto una preziosa testimonianza clinica, diretta e molto sincera, di una delle forme più comuni in cui può manifestarsi la psicopatologia politica di tipo complottistico e/o paranoide.

Prima di procedere alla lettura del materiale "clinico", tuttavia, suggerisco di leggere le seguenti brevi righe, tratte dalla ben più ampia definizione della Personalità paranoica presente nel 3° vol. del Dizionario di psicologia curato da Umberto Galimberti. Da notare come, nella loro schematicità, esse offrano comunque una griglia pressoché coincidente con i sintomi di disturbi paranoici che il lettore può facilmente evincere dal comunicato della direzione di Sr (ma anche dal comportamente “politico“ più generale del gruppo, quale è stato ricostruito con ampia documentazione nel libro di Santarelli). Galimberti si riferisce ovviamente alla dinamica psicopatologica del singolo, ma nulla impedisce di estendere le sue definizioni al collettivo che intorno al paranoico si costituisce (così aprendo, tuttavia, ulteriori dinamiche di cui ci occuperemo in altra occasione parlando, per es., del ricorso maniacale ai meccanismi della scissione organizzativa come comune strumento di fuga da situazioni psicopatologiche particolarmente dolorose o comunque insopportabili).

Citazioni da U. Galimberti (i grassetti sono nostri):


"Un tipo di personalità caratterizzata dalla tendenza pervasiva e immotivata, comparsa entro la prima età adulta e presente in una varietà di contesti, a interpretare le azioni delle persone come deliberatamente umilianti o minacciose (...). La personalità paranoica presenta tratti di diffidenza, sospettosità, riservatezza, timore dell'aggressività altrui, rigidità con impossibilità di mettere in discussione le proprie persuasioni e con ipersuscettibilità alle critiche, alta concezione di sé con ostinazione e intolleranza verso gli altri, e modalità fanatiche di vita (...). Tra le cause supposte alla base della personalità paranoica sono state indicate in ambito psicodinamico la struttura profondamente narcisistica che induce il paranoico a utilizzare abitualmente meccanismi di negazione e proiezione (...). I temi delilranti possono essere a sfondo persecutorio dove i persecutori sono individuati in gruppi ben precisi identificabili nella società o nei famigliari, di gelosia con ricerca minuziosa delle prove, di rivendicazione per torti presunti o realmente subìti, di avvelenamento che comporta una vigilanza assoluta su ogni cosa, di erotomania per la convinzione di essere segretamente amato da qualcuno solitamente importante, mistico-riformista con conseguente fondazione di sette o di movimenti politici religiosi (...). Questi temi deliranti sono caratterizzati da interpretazioni abnormi della realtà, sorrette da una consequenzialità molto rigorosa e da un'intensa partecipazione affettiva."

Infine, siamo costretti a cogliere l'occasione per fare alcune precisazioni sulle accuse ingiuste che il comunicato rivolge al curatore Stefano Santarelli.

1) La lettera personale scritta da Dario cui si accenna di seguito non è stata inclusa nel libro perché, non essendo mai stata resa pubblica in precedenza, non si sarebbe potuta riprodurre senza l'autorizzazione dell'interessato.

2) Gli interventi di responsabili di Sr inclusi nel libro erano già stati resi tutti pubblici sulla loro rivista (come viene riconosciuto anche nel comunicato, addirittura una riga dopo l'accusa di scorrettezza al riguardo). Il curatore, quindi, non ha violato alcuna norma editoriale nel ripubblicarli avvalendosi del "diritto di antologia" riconosciuto dal Codice.

3) Non è vero che in copertina si citino membri di Sr come autori o coautori del libro, perché l'unico autore che compare è il curatore Santarelli. Si può leggere qui all'inizio, invece, la dicitura con cui sono stati indicati, in altra parte della copertina, i nomi di chi nel libro compare con testi relativamente lunghi o significativi, come si usa normalmente per tutte le antologie. Nessuna confusione è possibile.

4) Affermare che il nome di Dario Renzi sia stato incluso in tale lista di nomi perché ciò aiuterebbe a "vendere il libro" è un ulteriore esempio di megalomania paranoide e culto del capo, senza alcun riscontro nella realtà del commercio librario italiano.

5) La riproduzione del comunicato è qui fedele all'originale, ma abbiamo indicato in grassetto tutte le espressioni di valenza puramente offensiva che abbondano nel testo (così come nei testi precedenti scritti da Sr in polemica con noi e già inclusi nel libro).


A voler sorridere, si dovrebbe dire che nell'utilizzo di questo linguaggio offensivo si riscontra una ben strana concezione dell'"umanesimo" e dell'amore per il prossimo cui la direzione politica e l'apparato di Sr dichiarano di ispirarsi. Ma in realtà anche queste oscillazioni così brusche dal generico sdilinquimento sentimentale all'improvvisa virulenza verbale sono ulteriori manifestazioni della sindrome psicopatologica qui descritta.

Roberto Massari

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Lettera de La Comune
dalla Segreteria nazionale ai compagni e alle compagne di Socialismo rivoluzionario (8 luglio 2009)


Nota informativa della Segreteria nazionale di Sr


COME RISPONDIAMO ALL'INIMICIZIA VERSO SR


1. Informiamo tutta Sr del fatto che è appena uscito un libro ignobile che ha come unica finalità portare un volgare attacco ad Sr ed alle sue persone secondo il tipico metodo borghese della calunnia e dell'insulto, della menzogna e della trivialità.

2. A questa operazione infame si sono dedicati componenti o collaboratori della Associazione politica Utopia rossa (R. Massari, A. Marazzi, M. Nobile, S. Santarelli, Y. Colombo, tali Miguel Martinez, Pietro Serpolla, E. Valls) ed è infatti pubblicato dalla loro editrice Erre emme edizioni. Il testo, che si intitola "Dietro la non-politica. Quando il 'Socialismo rivoluzionario' vive di apparati, espulsioni e culto della personalità" è una netta espressione dell'ossessione e dell'ostilità che tale Associazione cova nei confronti. Gli autori, miserabili desperados della politica resistenziale, in realtà descrivono il loro mondo intriso di tutte le peggiori categorie e logiche borghesi, perciò così furiosamente astiosi verso i rivoluzionari. In questo senso si qualifica come un'operazione banalmente reazionaria.

3. Come è noto, con tale Associazione abbiamo chiaramente ed unilateralmente interrotto ogni rapporto per la totale assenza di pronunciamenti di contenuto, la mancanza elementare di rispetto ed una palese inimiciza da parte loro nei nostri confronti. Prendemmo cioè atto (nella Dna del 28/29 marzo 2009) non solo che non poteva sussistere alcun rapporto con loro ma che si qualificavano come estranei ostili (si vedano i testi a tale proposito pubblicati in Utopia Socialista n. 20). Oggi, arrivando a scrivere e pubblicare un simile libro, confermano ed aggravano la loro postura nei nostri confronti: è una inedita (letteralmente) espressione di ostilità, di cui prendiamo atto e da cui traiamo alcune conseguenze.

4. Poiché non si tratta di una polemica politica con le nostre idee e posizioni, ma unicamente di una vergognosa sequenza di volgarità, menzogne ed offese, non intendiamo in alcun modo rispondere su tale terreno. La scelta già operata dopo la nostra rottura, di fronte ad altri loro scritti via-internet o per posta, si conferma e si ribadisce: rispondiamo con un glaciale silenzio al bieco gossip politico. Per noi sono sul serio altre le priorità.

5. Anche questa vicenda, in sé davvero poca cosa, sollecita comunque a riconoscere che Sr ha dei nemici, al di là della risibilità dell'attacco contro di noi e della palese esiguità ed inconsistenza di chi lo muove. Non sono certo questi i principali tantomeno i nostri più temibili nemici, basti pensare all'impegno persecutorio degli apparati repressivi statali contro un nostro dirigente come Antonio P. e quindi contro tutta Sr, ma ciò rimanda sempre di più a sapere attivamente chi siamo e che cosa suscitiamo: Sr, per il suo progetto e la sua natura, per la sua diversità e la sua crescita, così come attrae tanta amicizia provoca anche tanta inimicizia.

6. Noi non risponderemo in questo caso scendendo su un terreno così distante dal nostro: all'aggressività frustrata vuota di contenuti già espressa con tale libro o che eventualmente incontreremo risponderemo con fermezza, senza lasciare alcuno spazio. Difendere le nostre idee e le nostre persone è parte integrante della nostra costruzione fuori dal sistema, una riaffermazione della nostra diversità.

7. In questo quadro è comunque significativo che i curatori di questo libro hanno cercato di coinvolgere nella sua fattura nostri ex compagni e/o dirigenti che si sono rifiutati di farlo e si sono premurati di farcelo sapere. Chi ci attacca con tanta volgarità dimostra di non avere alcun progetto se non quello di aggregarsi nell'inimicizia e nell'invidia nei nostri confronti, ma non trova facilmente sponda tra chi è passato nelle nostre fila, anche quando ne sia uscito con divergenze forti.

8. Ci preme infine che i compagni/e di Sr siano al corrente delle seguenti avvertenze ed indicazioni: a) - Il libro reca in copertina fra i nomi degli autori quello di Renzi, e nel sommario ancora il nome di Dario e di Francesca Fabeni, Piero Neri, Vincenzo Sommella. E' un'operazione truffaldina, volta a presentare questi nostri dirigenti come se fossero co-autori/autrici del libro, ed è evidentemente un meschino escamotage per venderlo. Non è mai stata ovviamente data alcuna autorizzazione da parte nostra e ciò dice della totale disonestà dei curatori del libro. Gli scritti dei nostri dirigenti che compaiono in questo libro sono già stati pubblicati sulla rivista Utopia Socialista. Forniremo centralmente di una copia del libro ogni sede per tutti coloro che fossero interessati, ma diamo chiara indicazione di non acquistarlo: nemmeno un centesimo alla ben misera causa di questi squallidi nemici.

b) - Poiché nel libro viene pubblicata anche una delirante lettera personale che R. Massari e A. Marazzi inviarono alcuni mesi fa a Dario R., senza però significativamente pubblicarne la dura risposta, forniamo una copia della stessa, con l'autorizzazione di Dario, perché sia conosciuta da tutte/i compagni/e di Sr.


La Segreteria Nazionale di Socialismo Rivoluzionario



Firenze 8 luglio 2009




4 commenti:

  1. a me francamente il comunicato sembra lucido, nessuna traccia di patologia, ho letto il libro comunque, interessante ma se trattasse di qualunque movimento/partito più "politicista" vi sareste sicuramente già attirati parecchie querele...

    fabio

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  2. Caro Fabio,
    contrariamente a Dario Renzi io mi firmo sempre con il mio vero nome.
    L'organizzazione di cui stiamo parlando dispone di un apparato politico inferiore soltanto a quello della Federazione della Sinistra (Rif. Comunista-PdCI, ma certamente superiore a quello di tutte le altre organizzazioni della sinistra extraparlamentare.
    E' un pò difficile fare querele quando i fatti descritti sono veri e documentati.
    Cordialmente
    Stefano Santarelli

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  3. Salve, sto frequentando SR da circa 3 anni, e non è la mia prima esperienza politica. Pur condividendo vari aspetti della loro teoria non ne faccio parte perchè non condivido certe loro posizioni; anche io ho riscontrato delle caratteristiche nel gruppo che mi hanno infastidito per una certa ambiguità, ma l'impressione generale che mi resta da tutti questi reciproci veleni non è molto incoraggiante, da fuori, (ormai, purtroppo mi viene di parlarne dall'esterno) si ha l'impressione di una squallida eterna faida fra le varie componenti della sinistra "rivoluzionaria" che rappresentano concretamente di gran lunga il più grande impegno militante di tutti questi gruppi. Io alla Rivoluzione ci credevo, ma sono stanco ormai di essere strumentalizzato per guerre intestine, "autofinanziamenti" e arruolamenti squallidi che chi fa parte di questi gruppi è costretto a fare, come qualcuno un giorno fece con lui. Non sono un ingenuo qualunquista, non mi sono mai chiuso alla curiosità nel conoscere il marxismo, l'anarchismo, il situazionismo, il guevarismo, l'umanesimo socialista... ma credo che l'intento principale, in questo e in altri casi non sia affatto quello di cambiare il mondo quanto di ritagliarcisi un piccolo posto all'interno. Tutte queste esperienze hanno semplicemente ucciso i miei ideali sinceri e la migliore parte di me, e non credo di essere il solo caso del genere se la barbarie è già in atto queste formazioni non sembrano affatto una loro controparte, anzi...
    sconsolatamente, Franco

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  4. Si io gli to conosciuti forse il culto della personalità ce l'hanno.. davvero.Ricordo agli stage un Dario Renzi che non si faceva vedere mai da nessuno compariva solo per gli interventi i sala lo stesso faceva Sara Morace ed io di stage ne no visti parecchi.Era molto difficile dissentire perché ti rispondevano che non capivo,poi quanti soldi per finanziare la casa della cultura ora casa dal dono...

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