Diari di Cineclub

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Rivista Cinematografica online e gratuita

domenica 31 marzo 2013

DALTON TRUMBO: UN COMUNISTA AD HOLLYWOOD di Stefano Santarelli








DALTON TRUMBO: UN COMUNISTA AD HOLLYWOOD
di Stefano Santarelli



La prima guerra mondiale cominciò come una festa d’estate, tutte gonne al vento e spalline dorate.
Milioni e milioni di persone sventolavano i fazzoletti dal marciapiede mentre le piumate altezze imperiali, le serenità, i feldmarescialli e altri idioti del genere sfilavano per le strade delle principali città d’Europa alla testa dei loro scintillanti battaglioni.
Era un momento generoso, il momento delle vanterie, delle bande, delle poesie, delle canzoni, delle innocenti preghiere. L’agosto palpitava e ansimava per le notti prenunziali dei giovani nobili ufficiali e delle ragazze che avrebbero lasciato per sempre dietro di sé. Un reggimento delle Highlands alla sua prima battaglia marciò fin sulla cima della collina al seguito di quaranta suonatori di piva in gonnella che trombettavano a più non posso … contro le mitragliatrici.
Nove milioni di cadaveri si contarono alla fine quando le bande si zittirono e le serenità cominciarono a scappare, mentre il lamento delle cornamuse non sarebbe stato più lo stesso. Fu una guerra romantica, l’ultima del suo genere; e probabilmente l’ultimo romanzo americano sull’argomento fu proprio questo, E Johnny prese il fucile, prima che avesse inizio quella storia totalmente diversa che si chiama seconda guerra mondiale.”

venerdì 29 marzo 2013

PROFICUE AMBIVALENZE DEL GRILLISMO di Nicola Casale e Raffaele Sciortino




PROFICUE AMBIVALENZE DEL GRILLISMO
di Nicola Casale e Raffaele Sciortino


Le elezioni di febbraio hanno sconvolto il quadro politico italiano. Le politiche rigoriste di Monti, appoggiato dalla Chiesa, hanno subito una sonora bocciatura. Si conferma che la borghesia che conta non è in grado di proporre un suo partito, mancandole sia il personale credibile che la capacità di costruire consenso (bisognerà tornarci su, se è vero che non è dato solo italiano).

Vittoria simile a una disfatta per Pd-Sel che si proponevano di continuare Monti con qualche pennellata di “attenzione” al lavoro. Credibilità decrescente per Berlusconi con la sua proposta di fare come se debito e crisi non fossero un problema per i ceti sociali di riferimento. Ridimensionamento secco per la Lega. Batosta senza attenuanti per la “sinistra alternativa”, di cui l’elettorato ha giustamente sancito la perfetta inutilità. Unico vincitore il M5S. Una vittoria che spariglia le carte, non a caso vista con grande preoccupazione dall’establishment politico nazionale ed europeo. Assai meno preoccupato quello Usa che intravede la possibilità di un maggiore incasinamento dell’Europa quale concorrente monetario nonché l’emergere di altri segnali favorevoli (di cui più innanzi).

lunedì 25 marzo 2013

LA CUOCA E LENIN di Franco Piperno



LA CUOCA E LENIN
di Franco Piperno

L'incontro-scontro tra centri sociali e 5 Stelle



Alcune delle idee-forza del movimento M5S hanno ascendenze lontane. Si avverte, per chi eserciti l’arte della memoria, l’eco della parole d’ordine comuni ai movimenti degli anni 70. Il reddito di cittadinanza; la democrazia diretta; l’esercizio spesso inconsapevole di una certa potenza destituente; il rifiuto del lavoro salariato perché aliena e l’attrazione per l’attività scelta liberamente perché realizza; la critica beffarda al sistema dei partiti; un sentimento di estraneità ostile verso l’ideologia lavorista e progressista, per quella illusione di conseguire la felicità cercando d’arricchirsi in fretta; e così via.

sabato 23 marzo 2013

IPAZIA: STORIA DELLA PRIMA SCIENZIATA VITTIMA DEL FONDAMENTALISMO RELIGIOSO di Margherita Hack





IPAZIA: STORIA DELLA PRIMA SCIENZIATA VITTIMA DEL FONDAMENTALISMO RELIGIOSO
di Margherita Hack



In questo romanzo storico si ricostruisce l’ambiente e l’epoca in cui ha vissuto la prima donna scienziata la cui vita ed opere ci sono state tramandate da numerose testimonianze. Gli autori hanno fatto ricorso a una ricchissima bibliografia, che permette di far emergere dalla lontananza di 16 secoli questa figura di giovane donna in tutti i suoi aspetti umani, privati e pubblici, la sua vita quotidiana, i suoi dialoghi con la gente comune, con i suoi allievi, con gli scienziati.
Ipazia era nata ad Alessandria d’Egitto intorno al 370 d.C., figlia del matematico Teone. Fu barbaramente assassinata nel marzo del 415, vittima del fondamentalismo religioso che vedeva in lei una nemica del cristianesimo, forse per la sua amicizia con il prefetto romano Oreste che era nemico politico di Cirillo, vescovo di Alessandria.
Malgrado l’amicizia con Sinesio, vescovo di Tolemaide, che seguiva le sue lezioni, i fondamentalisti temevano che la sua filosofia neoplatonica e la sua libertà di pensiero avessero un’influenza pagana sulla comunità cristiana di Alessandria.

giovedì 21 marzo 2013

SAPPIAMO COSA MANGIAMO? di Esther Vivas




SAPPIAMO COSA MANGIAMO?
di Esther Vivas



Se una volta ci vendevano carne di gatto per coniglio, oggi ci vendono carne di cavallo per carne di marzo. Sapere che cosa mangiamo è diventata una cosa sempre più difficile. Il recente scandalo alimentare scatenato dalla scoperta di carne di cavallo in prodotto nei quali vi sarebbe dovuto esserci carne di manzo non fa che mettere ulteriormente in evidenza questa difficoltà. Cannelloni “La Cocinera”; hamburger di Eroski; ravioli e tortellini di carne Buitoni, polpette della Ikea non sono che alcuni dei prodotti che sono stati ritirati dal mercato. A conferma che noi tutti non abbiamo nessuna idea di quello che mangiamo.

lunedì 18 marzo 2013

E' RIFORMABILE LA CHIESA? di Antonio Moscato




E' RIFORMABILE LA CHIESA?
di Antonio Moscato



Lasciamo passare l’ondata emotiva per l’elezione di un papa argentino, e sospendiamo per un po’ la polemica sulle corresponsabilità di Jorge Mario Bergoglio con i crimini della dittatura militare. Certo non è convincente la difesa fatta da padre Lombardi, che parla di “presunto silenzio”, esattamente come si è fatto per decenni a proposito dell’atteggiamento di Pio XII durante il genocidio degli ebrei, dei rom, dei comunisti, dei serbi, a cui per giunta collaboravano zelantemente in varie parti d’Europa anche molti religiosi, da mons. Tiso in Slovacchia al francescano Miroslav Filipović-Majstorović che diresse il campo di Jasenovac in Croazia al servizio di Ante Pavelić e con la benedizione di mons. Stepinac…

SE IL M5S SI SPACCA LE CONSEGUENZE LE TRAGGANO GRILLO E CASALEGGIO di Fabrizio Tringali




SE IL M5S SI SPACCA LE CONSEGUENZE LE TRAGGANO GRILLO E CASALEGGIO
di Fabrizio Tringali

Scrivevo lo scorso 26 febbraio, all'indomani delle elezioni politiche che hanno sancito la mancanza di una chiara maggioranza di centrosinistra al Senato: "cercheranno di imbarcare il M5S. Non tutto, ovviamente, ma proveranno a spaccarlo e a tirar dentro 20 senatori a sostegno di un governo pro-euro supino di fronte ai diktat di Bruxelles e Francoforte."

domenica 17 marzo 2013

IL PAPA ARGENTINO: RETORICA E PROBLEMI REALI di Antonio Moscato




IL PAPA ARGENTINO: RETORICA E PROBLEMI REALI
di Antonio Moscato


Del papa argentino riparleremo con maggior distacco e qualche verifica concreta quando sarà passata questa fase, in cui siamo sommersi da un’orgia di pseudoinformazione e commenti esaltati. E quando si vedranno i probabili effetti negativi di questa elezione in America Latina. Ovviamente prima di tutto in Argentina, dove Bergoglio è stato tenace oppositore dei Kirchner, e dove l’esaltazione nazionalistica per un concittadino che ha avuto successo sarà usata sicuramente da chi vuol chiudere l’esperienza moderatamente “progressista” di questo decennio. Ricordiamo che in Argentina, ben prima di Maradona, perfino il giovane Ernesto Guevara scriveva ai genitori “Dio è argentino”, per annunciare scherzosamente che non era morto nello sbarco del Granma. Adesso lo ripetono in tanti e si aspettano da questa elezione chissà che conseguenze positive per il paese.

sabato 16 marzo 2013

HABEMUS PAPAM: SÌ, PERÒ… di Pier Francesco Zarcone




HABEMUS PAPAM: SÌ, PERÒ… 
di Pier Francesco Zarcone


La prudenza non è mai troppa, quando le cose non sono chiare

La saggezza dei nostri vecchi ammoniva a non considerare oro tutto quel che riluce, e questo vale anche per la scelta dell’attuale capo della Chiesa cattolica, considerata sia nelle sue eventuali finalità strategiche sia riguardo alla persona chiamata a sostituire Ratzinger. A prescindere dal fatto che le masse cattoliche avrebbero osannato chiunque fosse stato eletto al pontificato, si deve riconoscere che formalmente l’Arcivescovo di Buenos Aires si presenta bene e certo meglio di tanti suoi colleghi italiani: stile di vita più che spartano, consolidata fama di “Vescovo dei poveri”, modi semplici e accattivanti, affabilità, spiragli di apertura alla mai realizzata collegialità episcopale, suggestione indotta dal nome da lui assunto, provenienza geografica dal Sud del mondo ecc. ecc.

Quest’ultima caratteristica può sembrare la più frivola, quanto meno per il modo in cui la presentano e la condiscono i mass-media nostrani. In questo senso ha ragione Luis Spúlveda che in un commento a caldo comparso nella rete web ha ironizzato sull’entusiasmo immotivato per il fatto di essere di lingua castigliana il nuovo Papa, come se ciò bastasse a far sì che il dimenticato messaggio di giustizia del Nazareno si imponga su tutte le bocche della terra. Tuttavia, come diremo meglio appresso, la provenienza del nuovo Papa rivela una valenza maggiore e diversa da quella su cui tanti giornalisti e tuttologi si stanno “parlando addosso”.

venerdì 15 marzo 2013

MARO' LIBERI TRA FURBATE, FARSE E RICATTI di Giuliana Sgrena




MARO' LIBERI TRA FURBATE, FARSE E RICATTI
di Giuliana Sgrena


I marò liberati in cambio dei documenti sulle tangenti Finmeccanica? Lo confermerebbero indiscrezioni e coincidenze.


Una furbata all'italiana o una farsa?
C'è un accordo Roma-New Delhi per la liberazione dei due marò in cambio di documenti sulle tangenti Finmeccanica?
Sta di fatto che l'annuncio del ministro Terzi che i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone sarebbero rimasti in Italia contravvenendo alla promessa di rientro in India, è stato fatto lo stesso giorno in cui la procura di Busto Arsizio ha trasmesso a New Delhi i documenti sull'inchiesta Finmeccanica, da tempo richiesti.

giovedì 14 marzo 2013

Associazione Dhuumcatu - COMUNICATO STAMPA




COMUNICATO STAMPA

L'Associazione Dhuumcatu vi invita alla conferenza stampa dove viene discussa l’attuale situazione del Bangladesh, Voi sapete bene che nell’ultimo mese sono morti 200 manifestanti e 11 Poliziotti con movimenti di piazza che hanno dato vita a disordini.

La politica del Bangladesh ha strumentalizzato questa situazione a sfavore della convivenza pacifica delle varie minoranze religiose perciò la comunità Islamica del Bangladesh convoca questa conferenza stampa dove condanniamo qualsiasi azione estrema e qualsiasi tipo di attacco verso qualsiasi religione o attacco tra le varie religioni stesse .
 L’Associazione Dhuumcatu vi invita a partecipare e a diffondere che gli imam delle moschee dichiarano dovere degli islamici difendere tutte le minoranze religiose nonché invitiamo il Governo del Bangladesh a individuare queste persone colpevoli (che stanno dando parere contro l'Islam o di altra religione o chi ha distrutto casa di Induisti) per poterli portare davanti alla giustizia.


Conferenza Stampa

Ore 15.30

Venerdì 15-03-2013

Piazza della Marranella 2

Roma

Cell: 3398127020 / 064465152


martedì 12 marzo 2013

HUGO CHÁVEZ È MORTO: LA LOTTA PER IL SOCIALISMO È VIVA!





HUGO CHÁVEZ È MORTO: 
LA LOTTA PER IL SOCIALISMO È VIVA!

Dichiarazione della Tendenza Marxista Internazionale


Hugo Chávez non c’è più.
La causa della libertà, del socialismo e dell’umanità ha perso un coraggioso sostenitore. È morto martedì 5 marzo alle 4.25 del pomeriggio (secondo l’ora locale). Ha dato la notizia il Vicepresidente Maduro. Il Presidente aveva solo 58 anni, ed era in carica da 14. Ha combattuto il cancro negli ultimi due anni, ma la notizia della sua morte è stata comunque uno shock.
Non appena la morte del Presidente è stata resa nota, il popolo venezuelano ha cominciato a riunirsi nelle piazze intitolate a Bolivar nel centro delle città grandi e piccole in tutto il Venezuela. Molti raccontano di persone scoppiate in lacrime o improvvisamente ammutolite per strada. Folle di persone sconvolte si sono radunate fuori dall’ospedale militare di Caracas dove Chávez è morto. Questa espressione di dolore si è presto tramutata in una manifestazione di massa di sfida. Come nelle molte occasioni in cui la rivoluzione è stata minacciata, la popolazione si è riversata nelle strade di Caracas.
La ragione di questa manifestazione di sostegno ed emozione non è difficile da comprendere. Agli occhi delle masse Chávez rappresenta la rivoluzione, il loro risveglio alla vita politica, le battaglie compiute nell’ultimo decennio, la sensazione che per la prima volta erano i lavoratori e i poveri al potere. Rappresenta colui che ha opposto resistenza all’imperialismo e all’oligarchia.

IL "GRILLISMO" SPIEGATO ... AI GRILLINI di Enrico Pellegrini



IL "GRILLISMO" SPIEGATO ... AI GRILLINI
ANALISI DI UN "MOVIMENTO" REAZIONARIO
di Enrico Pellegrini*



Il “Movimento Cinque Stelle” rappresenta uno dei fenomeni a rilevanza di massa degli ultimi anni. Presentato come un insieme di legittime aspirazioni derivanti dalla conseguenza del “marciume” della politica, esso si configura come un’assolutà novità nel panorama politico italiano e come un effettivo strumento “liberatore” dai corrotti, dagli schiavi del sistema, dai ladri di stato, dal malaffare vagamente inteso ecc. La professionalità e la grande capacità artistico-comunicativa di Beppe Grillo agiscono da propulsore fondamentale e da catalizzatore mediatico per tutta una serie di istanze a cui ,dal palco, il comico genovese trova (apparentemente) sempre risposte e soluzioni adeguate (“via tutti!”). Il seguito di massa del suo “Tsunami-Tour” è un dato di fatto e coglie ,nel contempo, un elemento ineludibile: la totale assenza dei suoi eventuali interlocutori politici data la scelta di questi di non misurarsi sul suo stesso terreno (eccezion fatta per il centrosinistra a Milano).

Beppe Grillo è, dunque, il “Movimento Cinque Stelle” ma nulla di quanto si affermi e si pensi sulla natura continuamente dichiarata di libera e aperta discussione al suo interno esiste realmente. Le contraddizioni di un “movimento” che nasce e si sviluppa “libero” sono evidenti e si tramutano anche nel farraginoso programma ultrapopulista che dovrebbe rappresentare una carta d’identità precisa visti i consensi potenzialmente ricevibili in termini elettorali ma che non va oltre un serio “cimitero di buone intenzioni” dove trova posto tutto ed il contrario di tutto e dove questo “tutto” manca anche dell’approfondimento di temi sociali legati al disastro storico dell’oggi.
Alcuni punti essenziali su quanto detto.

lunedì 11 marzo 2013

UNA MODESTA PROPOSTA AI MILITANTI E AI DIRIGENTI DI RIFONDAZIONE COMUNISTA di Marino Badiale



UNA MODESTA PROPOSTA AI MILITANTI E AI DIRIGENTI DI RIFONDAZIONE COMUNISTA
di Marino Badiale

Una modesta proposta ai militanti e ai dirigenti di Rifondazione Comunista
Abbiamo già scritto un  commento rapido  sui risultati elettorali della lista “Rivoluzione civile”, cioè sull'ultimo tentativo dei rientrare in Parlamento da parte della “sinistra radicale” (alla quale si era aggiunta l'IdV). Vogliamo adesso tentare una riflessione più approfondita, che speriamo possa essere utile a tutte le persone che continuano a riconoscersi nella storia e nelle sigle della “sinistra radicale” (ci riferiamo qui essenzialmente a Rifondazione Comunista). La tesi che intendiamo sostenere è che in questa storia c'è un errore di fondo, che ha prodotto fin dall'inizio significative storture rispetto alle importanti e condivisibili istanze a cui la nascita di Rifondazione voleva dare espressione politca.

domenica 10 marzo 2013

I TENTATIVI DI INTEGRAZIONE NEL POSTCHAVISMO di Guillermo Almeyra



UNASUR, MERCOSUR, ALBA: 
I TENTATIVI DI INTEGRAZIONE NEL POSTCHAVISMO
di Guillermo Almeyra



Hugo Chávez era di gran lunga – compresi i suoi errori e i suoi limiti, non meno grandi della sua figura storica – la guida più radicale e decisa dei governi cosiddetti “progressisti” dell’America Latina e di tutti i politici di questo settore nel continente.

Era in grado di evolvere, di sentire l’influenza popolare, di rispondere alle avversità combattendo con tenacia e, pur sorreggendosi su un apparato – nello specifico, l’esercito – non ne dipendeva, né nel portare avanti la politica che si proponeva, né per fare politica. In un continente di caudillos, ed essendo lui stesso un caudillo che tutto misurava in rapporto alla propria persona e considerava l’organizzazione dei lavoratori come sua emanazione (per questo affermava: “I sindacati sono controrivoluzionari”), non era soltanto questo.

sabato 9 marzo 2013

CUI PRODEST GRILLO? di Lucio Garofalo



CUI PRODEST GRILLO?
di Lucio Garofalo 

Se non erro, Beppe Grillo ha dichiarato:
Ho incanalato tutta la rabbia in questo movimento. Dovrebbero ringraziarci uno ad uno: se noi falliamo l’Italia sarà guidata dalla violenza nelle strade”. Inoltre, mette in guardia: se il suo movimento fallirà ”questo accadrà”. Finalmente un po’ di verità dal comico genovese, il quale rende noto:

1) che ha incanalato tutta la rabbia dei proletari in modo che questa potesse essere controllata (da chi?) poiché l’alternativa era la violenza nelle strade (la violenza di chi?);
2) che dovrebbero ringraziarlo e ringraziarli uno ad uno (riferito ovviamente agli elettori e supporter grillini; ma chi dovrebbe essere grato a Grillo e al Movimento 5 Stelle?);
3) che lui rappresenta l’ultima risorsa (ma per chi?) altrimenti accadrà “l’irreparabile”.

venerdì 8 marzo 2013

IL SIGNIFICATO RIMOSSO DELL'8 MARZO di Lucio Garofalo





IL SIGNIFICATO RIMOSSO DELL'8 MARZO
di Lucio Garofalo


Come ogni anno il giorno dell’8 marzo si ripete stancamente la festa della donna, che ripropone liturgie e modalità rituali e gestuali di segno edonistico commerciale, frutto di un processo di svuotamento, di rimozione o travisamento del valore più autentico dell’idea originaria, del senso più antico e profondo di una festa laica come l’8 marzo.
Il valore storico di una ricorrenza, laica o religiosa che sia, se non è stato definitivamente azzerato o frainteso, rappresenta semplicemente la cornice esteriore, banalizzata e volgarizzata, mentre ciò che conta è il primato della merce, la prassi standardizzata che annienta e svilisce ogni capacità di giudizio critico, alienando l’esistenza delle persone.
Nella società consumista tali ricorrenze costituiscono una serie interminabile di consuetudini esclusivamente commerciali, prive di ogni valore se non quello effimero e pletorico riferito alla più stolta e volgare mercificazione e all’estrazione del plusvalore privato.
Si tratta di una sequenza monotona e reiterata di cerimonie ridotte a gesti ripetitivi, consunti e abitudinari che sanciscono la supremazia del mercato e della logica del profitto, l’affermazione del cretinismo di massa, rituali che si ripetono con l’acquisto di regali, la consumazione del pranzo o del cenone, l’alienazione del ballo e dello sballo. E’ il trionfo del conformismo di massa, dell’intorpidimento delle coscienze all’insegna della sfrenatezza e della frivolezza assoluta, nell’esaltazione del disimpegno e del riflusso nella sfera egoistica, in una dimensione futile e meschina dell’individualismo borghese.

mercoledì 6 marzo 2013

NOTE POST-ELETTORALI di Piero Maestri



NOTE POST-ELETTORALI
di Piero Maestri

Le elezioni politiche del 23/24 febbraio rappresentano un vero e proprio terremoto del quadro politico e istituzionale, come probabilmente non è mai avvenuto, nemmeno dopo «tangentopoli» e la ricollocazione dei tradizionali partiti (democristiani, socialisti, comunisti).
Tre sono i dati incontrovertibili di queste elezioni:

martedì 5 marzo 2013

QUALI SONO LE CAUSE DELLA SCONFITTA DI RIVOLUZIONE CIVILE? di Andrea Ricci



QUALI SONO LE CAUSE DELLA SCONFITTA DI RIVOLUZIONE CIVILE?
di Andrea Ricci

1) La linea politica ondivaga rispetto al rapporto con il centrosinistra. Fino a qualche ora prima del voto, autorevoli esponenti di Rc hanno caldeggiato l’ipotesi di un’alleanza col Centro-Sinistra se le elezioni non avessero dato una maggioranza definita. In tal modo Rivoluzione civile è apparsa tutta interna al vecchio sistema politico ormai allo sfascio. In più, in molte realtà locali le forze aderenti a Rc sono dentro alleanze politiche e di governo col Centro-Sinistra. Una linea di alleanze articolate a livello nazionale e territoriale non è più proponibile di fronte all’esplosione della crisi politica.

domenica 3 marzo 2013

SOTTO LA TOGA NIENTE di Guido Viale




SOTTO LA TOGA NIENTE
di Guido Viale 


Il flop di Rivoluzione civile non era scontato, ma largamente prevedibile. Quella lista era stata promossa da tre ex pm che portavano in dote uno, una sacrosanta polemica con il presidente della Repubblica e un'inchiesta contrastata sulla trattativa Stato-mafia, ma che era solo all'inizio, o era stata interrotta precocemente (mancava sicuramente, in quell'indagine, lo scambio tra l'arresto di Riina e la «messa in salvo» del suo archivio, consegnato indenne a Provenzano e il ruolo in tutto ciò del procuratore Caselli, oggi grande fustigatore dei NoTav); l'altro portava in dote una strepitosa vittoria alle comunali di Napoli, che però comincia a far acqua di fronte ai lasciti catastrofici delle precedenti amministrazioni (è la stessa situazione in cui si trova Pizzarotti: non si possono affrontare a livello locale burocrazia, patto di stabilità, debiti pregressi, banche e altro ancora, senza mobilitazioni di respiro nazionale); quanto al terzo, ecco una lunga militanza a favore del massacro dei manifestanti del G8 di Genova, del Tav Torino-Lione, della legge obiettivo, della Tem e delle altre autostrade lombarde, di una serie di malversazioni nei finanziamenti pubblici al suo partito e l'elezione di tre parlamentari (De Gregorio, Scilipoti e Razzi), raccattati tra la feccia del paese per regalarli a Berlusconi.

sabato 2 marzo 2013

PD: FINALE DI PARTITO di Giulio Calella




PD: FINALE DI PARTITO
di Giulio Calella


"Con questa classe dirigente non vinceremo mai"... slogan che attraversa la storia degli ultimi 70 anni del gruppo dirigente del Pci, Pds, Ds, Pd. Che adesso rischia di finire la propria storia.




“Con questa classe dirigente non vinceremo mai”. Nanni Moretti l’aveva detto qualche anno fa, ma se ne è dimenticato proprio alla vigilia del voto.
Ma a guardar bene, “non vincere mai” non è una caratteristica specifica dei soli Bersani e D’Alema, fa parte di una storia. La storia del grande Partito comunista italiano, i cui dirigenti in effetti non hanno mai brillato per coraggio e audacia politica.

venerdì 1 marzo 2013

I GRILLI ALLA PROVA di Dino Erba, Lucio Garofalo, Michele Castaldo



I GRILLI ALLA PROVA
DI FRONTE A UN GOVERNISSIMO, COME CONCILIARE LA PIAZZA CON IL PARLAMENTO?
di Dino Erba


Solo i coglioni si stupiscono per il successo del Movimento 5 Stelle. Come in altri tempi, si stupirono per il successo della Lega. Lasciamoli al loro stupore. Chi ha un minimo di sensibilità politica o meglio di contatto con la realtà del Bel Paese non si stupisce. Cerca di capire.
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