Diari di Cineclub

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Rivista Cinematografica online e gratuita

mercoledì 31 luglio 2013

LA SEPARAZIONE DI SINISTRA CRITICA






LA SEPARAZIONE DI SINISTRA CRITICA


L'organizzazione in quanto tale non esiste più. Sul sito una lettera che spiega i motivi dello scioglimento e "i nuovi inizi" con due progetti diversi. Una prova delle difficoltà a sinistra, di cui si prende atto con onestà. Senza però proporre la ritirata


Non è un addio o una ritirata. La lettera con cui Sinistra Critica annuncia il proprio scioglimento si intitola “nuovi inizi”, per dare il senso della volontà di impegnarsi ancora. Ma l'organizzazione che è nata da una scissione di Rifondazione comunista nel 2007 e che poi ha partecipato alle elezioni politiche del 2008 con un dignitoso – per una piccola formazione di estrema sinistra – 0,5 per cento da oggi non esiste più. I motivi sono spiegati nel documento che campeggia sul sito nazionale, ora congelato, e che ora rinvia a due nuovi progetti, Sinistra anticapitalista e Solidarietà Internazionalista.

venerdì 26 luglio 2013

ALFANO, LETTA E NAPOLITANO... LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE di Luigi Vinci





ALFANO, LETTA E NAPOLITANO...
LE BUGIE HANNO LE GAMBE CORTE
di Luigi Vinci


Occorrerà modificare rapidamente la struttura dell’economia italiana, al fine di renderla coerente con gli orientamenti delle forze politiche dominanti. Piantagioni di banane dal Brennero a Pantelleria, per intanto. Anzi, occorrerà anche una riforma costituzionale.
Ben quattro fatti,in rapido ordine di tempo, suggeriscono che la si definisca “Repubblica bananiera italiana”: la vergognosa consegna della signora Alma Shalabayeva e della sua bimba di cinque anni all’autocrate ladro Nursultan Nazarbayev del Kazakstan; lo spione Usa della Cia Robert Lady rapitore in Italia dell’imam Abu Omar che, fermato a Panama su richiesta della magistratura italiana, torna a seguito di immediata successiva richiesta a Panama degli Stati Uniti a casa sua; le falsità narrate da Alfano sul caso Shalabayeva e prontamente smentite dai suoi più diretti collaboratori; l’endorsement (è bene abituarsi al linguaggio ufficiale delle repubbliche bananiere, notoriamente l’anglo-americano) fornito ad Alfano dal capo del governo Letta e dal presidente della Repubblica Napolitano.
Naturalmente il tutto è stato fatto da Letta, Napolitano, Pd a nome dell’occupazione giovanile, della ripresa economica, della nostra immagine nell’Europa, nel mondo e, perché no (altrimenti che repubblica bananiera saremmo?), presso i “mercati”.
Forse serietà politica e senso della dignità vorrebbe che si comincino a richiedere con molta energia tre cose, da parte dei democratici del nostro Paese: le dimissioni di questo governo; le dimissioni di Napolitano; elezioni anticipate. In vista di esse occorrerà tentare un raddrizzamento responsabile sia della sinistra moderata, in vena a oggi di suicidio, che di quella radicale, idem. Questo Paese sta andando verso la rovina su tutto, assolutamente su tutto, grazie a questo governo, a Napolitano, all’incapacità del Pd di darsi una regolata che lo sollevi dalla bega interna, dall’ossequio a Napolitano, dal liberismo di Letta, dall’irresponsabilità rispetto alle richieste del mondo del lavoro e della maggioranza del popolo italiano.

mercoledì 24 luglio 2013

UNITA' DELLA SINISTRA? FACCIAMO PRESTO!




UNITA' DELLA SINISTRA? FACCIAMO PRESTO!

L' appello di Bandiera Rossa



Si raspa tra le macerie, fin troppo meccanicamente a volte – quasi non ci importasse più della cosa che andiamo cercando, quasi fossimo mossi soltanto dall’abitudine, dall’istinto. Dalla paura di non saper fare altro.
Andando avanti così, però, non otterremo nulla, se non le parole di incoraggiamento dei pochi compagni a noi vicini, assieme ai rimproveri e le invettive di altri gruppetti identitari.
Eppure basta guardarsi attorno, leggere i titoli dei giornali per comprendere che attraversiamo un’epoca di cambiamenti spaventosi, in cui agiscono forze determinate a creare un nuovo modello di società a loro uso e consumo. Che si tratti di un mutamento in peggio è evidente; ma è l’enormità di questo mutamento, la sua tendenziale irrimediabilità che, malgrado l’abbondanza di indizi a disposizione, non riusciamo a cogliere, né pienamente a concepire. E allora capita di illudersi – capita anche a noi che, come attivisti, avremmo il dovere del realismo – che la marcia verso il nuovo modello sociale e produttivo possa naturalmente arrestarsi, che le contraddizioni interne al Capitalismo esploderanno al momento opportuno, che ci sia ancora tempo. E’ quest’ultima l’illusione più perniciosa, perché induce validi compagni a progettare strategie di medio-lungo termine, mentre bisogna trovare delle risposte qui e ora.

martedì 16 luglio 2013

IL PD INCORREGGIBILE, GRILLO SI CORREGGE di Antonio Moscato


 



IL PD INCORREGGIBILE, GRILLO SI CORREGGE
di Antonio Moscato


Spiegando le ragioni del rallentamento dei miei interventi sulle vicende politiche italiane, avevo accennato al mio disgusto per “la melma e il ridicolo in cui sprofondano sempre più le forze di maggioranza”, con effetti particolarmente penosi sul PD, che per giustificare l’assurda alleanza con chi aveva votato che Ruby era la nipote di Mubaraq, arriverà presto a votare analoghe buffonate. Magari dopo aver detto che votarle è inaccettabile…

Di esempi ce ne sono moltissimi, ma forse il caso esemplare è quello del rimpallarsi di responsabilità (e irresponsabilità) sull’ignobile consegna dei familiari di un oppositore politico al dittatore del Kazachistan. Un’operazione che si vorrebbe fatta misteriosamente “all’insaputa del governo”, mentre è spiegabilissima con la consuetudine che assicura l’impunità a chi rende bassi servizi ai potenti. C’è uno stretto legame tra l’affidamento di una minorenne a una sgualdrina su sollecitazione del premier, e la mobilitazione di tanti poliziotti in seguito ad analoghe sollecitazioni illegali. Mentre la Bonino guardava dall’altra parte… Ma non avrei nulla da scrivere, se non un po’ di considerazioni al margine su personaggi come Nursultan Nazarbayev, passato direttamente da segretario del PCUS e dal “marxismo-leninismo” al ruolo di capitalista cinico, e quindi, come Putin, logicamente amico di Berlusconi e dei suoi soci in affari. A proposito, il “temibile oppositore” veniva dallo stesso giro e aveva condiviso il potere con Nazarbayev per molti anni, prima di entrare in conflitto col “grande leader”.

martedì 9 luglio 2013

IL "NUOVO CORSO" DEL VATICANO di Lucio Garofalo




IL "NUOVO CORSO" DEL VATICANO
di Lucio Garofalo



Le cronache vaticane dimostrano che non era affatto assurdo pensare che le dimissioni di Ratzinger fossero riconducibili alle lotte intestine tra le opposte cordate (in primis l’Opus Dei) che dilaniano la curia romana sulla questione dello IOR, la banca vaticana.
Apparentemente questa sembra una piccola filiale di provincia, eppure il flusso di capitali che passano attraverso tale banca è immenso, si parla di movimenti finanziari dell’ordine di centinaia di miliardi di dollari. E’ tramite questo istituto che si compiono le operazioni più spericolate delle industrie belliche, i riciclaggi di fondi neri provenienti da ogni angolo del mondo, il traffico dei farmaci ecc. Il vantaggio offerto da questa minuscola banca consiste nel fatto che finora è stata totalmente inaccessibile e segreta, non avendo su di sé alcun organo di controllo internazionale, non essendo quotata in borsa ed avendo partnership solo con alcune banche svizzere ed alcuni paradisi fiscali.

FRATELLI MUSULMANI E POTERE: UNA DIFFICILE CONVIVENZA di Francesca La Bella





FRATELLI MUSULMANI E POTERE: UNA DIFFICILE CONVIVENZA
di Francesca La Bella




A fronte del mantenimento del modello assistenzialista, nel sistema islamista non è prevista una messa in discussione del potere economico e della divisione di classe.

 Ormai da molti anni i Fratelli Musulmani sono al centro delle analisi di coloro che si occupano di interpretare i cambiamenti in atto in Medio Oriente. Se per alcuni la Fratellanza è da considerare una realtà monolitica che si è innestata in tutti i Paesi del mondo arabo, per altri l'unica autentica espressione di questo movimento è il Partito di Libertà e Giustizia egiziano e le esperienze negli altri Paesi sono considerate poco più che estroflessioni di esso. Per quanto in entrambe le affermazioni ci sia un seme di verità, la realtà è ben più complessa.

lunedì 1 luglio 2013

IL DOCUMENTO ALTERNATIVO AL CONGRESSO CGIL



L'ASSEMBLEA DELLA RETE 28 APRILE DECIDE IL DOCUMENTO ALTERNATIVO AL CONGRESSO CGIL


L'assemblea nazionale della Rete28Aprile-Opposizione CGIL conferma la scelta di presentare un documento globalmente alternativo alle posizioni della segreteria confederale nel prossimo congresso. Rivolge un appello a tutti i militanti, delegati, lavoratrici e lavoratori che pur non aderendo all'area programmatica condividono la necessità di opporsi alla deriva della CGIL ed alle pesantissime condizioni imposte oggi a tutto il mondo del lavoro. Costruiamo assieme un percorso plurale unitario e partecipato per la battaglia congressuale che sia espressione del più vasto dissenso possibile nei confronti della maggioranza CGIL. Il congresso è un'occasione straordinaria per accrescere e rafforzare un'area interna di opposizione ma soprattutto per la scelta di fondo, costituente per la nostra esperienza, di essere parte del processo di costruzione di un nuovo antagonismo sociale, della necessaria discesa in campo di nuove generazioni di uomini e di donne che rompano la pace sociale imposta dalla scelta complice e corporativa di Cgil - Cisl -Uil ed apra una nuova stagione di conflitto.

Il nostro primo obiettivo, per queste ragioni, resta quello della rottura della passività e della stagnazione sociale per giungere ad un movimento generale di lotta contro le politiche di austerità e chi le sostiene; questo obiettivo comporta sia la iniziativa concreta sia la definizione della piattaforma. Questo obiettivo è in contrasto pratico e teorico con il regime di pace sociale governato dal sistema PD, dal governo e dalla alleanza corporativa di CGIL- CISL - UIL e Confindustria.
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