Diari di Cineclub

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Rivista Cinematografica online e gratuita

mercoledì 21 giugno 2017

TEX SULLE PISTE DI SE STESSO di Teresio Spalla




TEX SULLE PISTE DI SE STESSO 
di Teresio Spalla


Leggendo attentamente, e con un raro coinvolgimento, il "Texone" di Andreucci e Boselli ho concluso che....si tratta di un'ottima storia, ricca di avventura ma anche di approfondimenti psicologici di personaggi editi ed inediti.
Ci sono invenzioni originali e elaborazioni molto singolari di temi e situazioni naturalmente già viste in tante avventure western.
Ma, anche per questo, si legge tutto d'un fiato e si può ben dire che sia il disegnatore che l'autore abbiano dato fondo alle rispettive competenze per creare un clima di attesa, sul destino dei suoi compagni di questa vicenda e su Tex stesso, da spingere il lettore a voler sapere senza tregua dove e come si va a finire, creando sempre situazioni di tensione che rendono il percorso, dall'inizio alla fine, emozionante e coinvolgente, per concludersi con uno degli epiloghi più intelligenti e appassionati della pur lunghissima saga texiana.

L'unica nota di base che mi sento di accreditare agli autori è, coerentemente con la maggior pertinenza storica che ha caratterizato le edizioni di "Tex" negli ultimi venticinque anni, il non aver collocato questa ambientazione (che si svolge addirittura prima di quella che inizia con l'album n°1) nell'America, di per se pittoresca e inedita, degli anni Quaranta del XIX secolo, quando Tex è un fuorilegge che, considerato un pericoloso e abilissimo giovane bandito, presumibilmente non sa ancora quale sarà il suo futuro ed attende un segno del destino a conferma di quale sia il risultato della lotta tra tante diverse sensazioni che si agitano nel suo animo ancora acerbo.
Ma va precisato che la storia (dove comunque non compaiono, tranne le colt e i fucili automatici, altre armi fuori tempo come mitagliatrici, dinamite ecc. ) non si sarebbe prestata all'epoca delle armi ad avancarica poiché il suo lodevole dinamismo è creato proprio dai numerosi scontri armati - duelli, assedi, battaglie - dove la sveltezza di ciascuno e il baluginare delle esplosioni dei colpi sparati costituisce, una volta tanto, una componente essenziale della trama e non un semplice espediente per dare un pò di violenza in pasto al lettore più sanguinario.

domenica 18 giugno 2017

LA RIVOLUZIONE RUSSA E I SAMURAI di Claudio Taccioli




LA RIVOLUZIONE RUSSA E I SAMURAI
di Claudio Taccioli



Il più bel film sulla rivoluzione russa dell’ottobre ’17 è “I SETTE SAMURAI” (Shichinin no Samurai – 1954).
Akira Kurosawa colloca la storia fra il 1587 e l’anno successivo; l’Era Sengoku del suo Giappone.
Un posto, in quell’epoca, frequentato dai Samurai.
Una casta di intellettuali, esperta nelle arti Zen; come l’arte della scrittura (shodo) e quella del the (cha no yu). A differenza, però, delle altre, esperta nelle arti marziali.
Il samurai viene, infatti, chiamato Bushi: “l’uomo che ha la capacità di mantenere la pace, con la forza militare o letteraria”.

La storia raccontata dal film, è quella dei contadini e dei piccoli artigiani di uno sperduto villaggio giapponese.
A ogni nuova stagione, ricevono la visita di una banda armata (40 banditi) che li obbliga a consegnare il frutto del lavoro.
Sempre più disperati, gli abitanti del villaggio decidono di assoldare dei Samurai che li possano difendere.
Nessuno, però, li vuole aiutare perché non c’è né gloria né ricchezza per l’impresa da affrontare.
Sono disperati e quasi rassegnati al fallimento, quando vedono un Samurai che, pur di aiutare un bambino maltrattato, si rade a zero per fingersi un monaco. Fa, cioè, una cosa assolutamente straordinaria e fuori dal comune per un Samurai: rinuncia al vanto e all’orgoglio dei lunghi capelli. Curati fino all’eccesso da ogni Samurai, come simbolo di appartenenza e segno di bellezza personale.
Kambei Shimada, il Samurai che aiuta il bambino, accetta di aiutarli e ne raccoglie intorno a se altri (cinque) e un giovane contadino che si rappresenta come tale. Sette combattenti, in tutto!
I Samurai organizzano la resistenza e insegnano ai contadini, per quanto riescono, le regole del comattimento: “Chi difende tutti difende se stesso, chi pensa solo a se stesso si distrugge”.
La lotta contro i banditi è dura e senza tregua. I contadini partecipano direttamente, come e con quel che possono, agli scontri cruenti.
Dopo tre giorni di corpo a corpo sanguinosi, in cui cadono 4 Samurai e diversi contadini, i banditi vengono letteralmente annientati.
La sera si festeggia e i Samurai liberano, dopo, il villaggio della loro presenza. Lo restituiscono alla libertà, senza chiedere nulla oltre a quanto promesso.
“Noi Samurai siamo come il vento che passa veloce sulla terra, ma la terra rimane e appartiene ai contadini”.

giovedì 8 giugno 2017

I NODI DELLA CRISI ITALIANA E LA SINISTRA ALTERNATIVA [2/2] di Franco Turigliatto





I NODI DELLA CRISI ITALIANA E LA SINISTRA ALTERNATIVA  [2/2]
di Franco Turigliatto


I nodi politici e sociali della crisi italiana richiamati nella prima parte di questo articolo chiamano in causa gli orientamenti e l’operato delle forze della sinistra radicale, caratterizzata da una grande frammentazione e frustrata da una serie di difficoltà ed insuccessi elettorali.

Precisiamo subito che sono causa delle sue difficoltà sia elementi oggettivi, le pesanti sconfitte subite dalla classe lavoratrice, sia elementi soggettivi collegati alle scelte politiche di cui la vicenda più significativa è stata quella del PRC, che aveva rappresentano agli inizi del secolo un riferimento alternativo per larghi strati popolari.

martedì 6 giugno 2017

LA SORPRESA CORBYN IRROMPE NELLA CAMPAGNA ELETTORALE di Roberto Sarti




LA SORPRESA CORBYN IRROMPE NELLA CAMPAGNA ELETTORALE
di Roberto Sarti



Quando, il 18 aprile scorso, il primo ministro Theresa May ha annunciato che in Gran Bretagna si sarebbero tenute elezioni anticipate giovedì 8 giugno, credeva di aver compiuto la mossa dell’anno. I conservatori avevano bisogno di una maggioranza solida con la quale affrontare la trattativa sulla Brexit con la Unione europea, e tutti i sondaggi confermavano un distacco del Partito laburista dai Tories di oltre venti punti.

Nel giro di poche settimane, tutto è cambiato. Mentre scriviamo, a pochi giorni dalle elezioni, il Partito laburista potrebbe vincere.

sabato 3 giugno 2017

I NODI DELLA CRISI ITALIANA E LA SINISTRA ALTERNATIVA[1/2] di Franco Turigliatto




I NODI DELLA CRISI ITALIANA E LA SINISTRA ALTERNATIVA[1/2]
di Franco Turigliatto



Nell’ultima settimana di maggio molti nodi economici e politici della crisi italiana hanno conosciuto una forte accelerazione chiamando il movimento delle lavoratrici e dei lavoratori e la sinistra di alternativa ad affrontarli in una ottica coerentemente anticapitalista.

L’Ilva e la crisi occupazionale

Il primo è costituito dalla vicenda della vendita dell’Ilva dove i progetti delle diverse cordate che si contendono l’acquisto della grande azienda siderurgica prevedono migliaia e migliaia di licenziamenti senza per altro che ci sia una seria proposta di risanamento ambientale di quel territorio. I lavoratori dell’Ilva sono tornati a scioperare rifiutando un futuro senza lavoro e le incerte e perdenti elemosine degli ammortizzatori sociali. L’Ilva fa seguito alla crisi Alitalia e alle innumerevoli ristrutturazioni di tante piccole e medie aziende che mostrano tutta la drammaticità della situazione occupazionale nel nostro paese, rappresentata anche dagli ultimi dati dell’Istat. Il tasso di disoccupazione è stabile intorno all’11,1% (ma crescono gli inattivi, che non cercano più un lavoro), quello dei giovani è 34%; l’unica occupazione che cresce un poco è quella precaria (il 67% dei nuovi occupati), coinvolgendo soprattutto, per effetto della riforma Fornero, gli over 50 anni e solo parzialmente i lavoratori tra i 15 e 34 anni, mentre la fascia che tendenzialmente dovrebbe essere la più produttiva (34-49 anni) subisce un vistoso crollo (-122.000 occupati). Renzi continua a vantare i successi del Jobs Act, ma l’unica certezza sono i 18 miliardi regalati alle aziende in tre anni con il contratto a tutele crescenti. Con la fine degli sgravi contributivi sono crollate drasticamente le nuove assunzioni.
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