Diari di Cineclub

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Rivista Cinematografica online e gratuita

mercoledì 27 settembre 2017

LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI di Stefano Santarelli






LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI
di Stefano Santarelli



“Chi l'avrebbe detto stamattina quando
mi sono alzato che avrei ucciso un uomo,
io che non ho mai ammazzato nemmeno una mosca?”




Vi sono opere cinematografiche che costituiscono dei veri e propri affreschi artistici e storici, ebbene le “Quattro giornate di Napoli” (1962) diretto da Nanni Loy su soggetto di Vasco Pratolini, Massimo Franciosa, Carlo Bernari, Pasquale Festa Campanile e lo stesso Loy, è indiscutibilmente una di queste opere.
Nanni Loy, un regista dichiaratamente di sinistra e autore di film di denuncia sociale ancora attuali basti ricordare il celebre “Detenuto in attesa di giudizio” (1971), con questo film, che costituisce indiscutibilmente il suo capolavoro, ricostruisce fedelmente l'eroica insurrezione del popolo napoletano contro un esercito perfettamente organizzato come quello nazista.

domenica 24 settembre 2017

LISTONE GUAZZABUGLIO O ALTERNATIVA DI CLASSE? di Franco Turigliatto







LISTONE GUAZZABUGLIO O ALTERNATIVA DI CLASSE?
di Franco Turigliatto



Tutto il dibattito politico appare ormai proteso verso lo scontro elettorale della prossima primavera con le tre forze maggiori, Pd, Partiti delle destre e M5S a sgomitare tra loro per arrivare nelle migliori condizioni, sviluppando una vergognosa campagna reazionaria sulla pelle dei migranti e attivando la divisione dei lavoratori. Sono tre forze del tutto interne alle logiche del sistema capitalista che si candidano a gestire il liberismo e gli affari della borghesia, come più volte abbiamo avuto modo di raccontare.

A sinistra si sta delineando, a partire dalla “grande coalizione” realizzata in Sicilia (vedi link con dichiarazione) non una reale progetto alternativo, radicale nei soggetti che lo dovrebbe comporre e nei contenuti programmatici, ma un informe aggregato (a cui ancora una volta Rifondazione si è subordinata) egemonizzato da forze che hanno gestito in prima persona le politiche borghesi dell’austerità: un disastro che se si materializzasse anche su scala nazionale priverebbe del tutto la classe lavoratrice di un minimo strumento di riferimento di classe, antiliberista e anticapitalista.

giovedì 21 settembre 2017

PATATRAC RYANAIR, UNA BUONA NOTIZIA di Giorgio Cremaschi





PATATRAC RYANAIR, UNA BUONA NOTIZIA
di Giorgio Cremaschi



È iniziata la crisi del low cost? C’è solo da sperarlo. La RyanAir ha lasciato a terra centinaia di migliaia di passeggeri con la motivazione ufficiale che piloti e personale di volo sono in arretrato di ferie e ora devono farle. Secondo molti commenti questa è una piccola parte della verità, ma già di per sé essa è indice di una situazione gravissima. Per bloccare in forma cosi ampia le attività della compagnia irlandese è necessario che le ferie tra il suo personale siano praticamente sconosciute, cioè che si facciano volare gli aerei con equipaggi che non hanno riposato a sufficienza.

Immaginatevi cosa vuol dire questo per il loro rischio e quello dei passeggeri. Se RyanAir ha fermato i voli vuol dire che la condizione del personale era al limite del consentito dai regolamenti internazionali. Cioè che la RyanAir non ha organici sufficienti per far fare ai propri dipendenti riposi e ferie quando essi siano previsti e che quindi accumula ritardi alla fine insostenibili.

REFERENDUM, MADRID ATTACCA BARCELLONA. INDIGNAZIONE DI MASSA di Checchino Antonini




REFERENDUM, MADRID ATTACCA BARCELLONA. 
INDIGNAZIONE DI MASSA
di Checchino Antonini



Catalogna, 14 arresti, occupazioni di edifici pubblici da parte della guardia civil e sequestro di materiali per il referendum. Decine di migliaia in strada contro la repressione



Catalogna: la situazione precipita. Arresti, occupazioni di edifici pubblici da parte della guardia civil e sequestro di schede e materiali per il referendum. Intanto in serata si apprende che la polizia dello Stato spagno ha anche occultato le informazioni sul terrorismo ai Mossos d’Esquadra, la polizia catalana.

Migliaia di cittadini sono scesi in strada denunciando le azioni dello Stato. Di tutte le età. Di tutte le posizioni. Si sono concentrati lì dov’era la presenza della Guardia Civil. Lo hanno fatto pacificamente nonostante la tensione. Lanciando garofani nell’aria. Sorridendo. Mostrando le schede elettorali incriminate. Gridando “voteremo, voteremo!”. Una massiccia insurrezione di disobbedienza attiva che difficilmente avrà un punto di ritorno. Le grida di disobbedienza e la richiesta di uno sciopero generale risuonano ora nelle strade di Barcellona e nei comuni di Catalogna. Chi è in piazza trova molti volti familiari. E una grande maggioranza non è indipendentista. Non prima di questo 20 settembre. «L’aria che si respira è di rottura totale», scrive un attore catalano, Marc Almodóvar su El Salto. «Quando parlo di rottura, intendo per esempio il modo in cui la Guardia Civile è stata accolta. Le auto della polizia militare sono state verniciate irrimediabilmente, piene di adesivi e ornate di bandiere… Se uno si aspetta una rivoluzione pura, naturalmente non lo è. Ma il martello dello Stato spagnolo sembra aver appena risvegliato la gente addormentata». Noleggiate tre navi da crociera per ospitare la polizia spedita a reprimere i catalani. Poliziotti dannosi anche come i turisti. A Barcellona è attiva anche una campagna #stopcruceros come quella No Grandi Navi di Venezia.

lunedì 18 settembre 2017

CAMINO REAL di Teresio Spalla





CAMINO REAL
di Teresio Spalla


La storia di padre Iunipero Sierra, massacratore di indiani, beatificato da un papa e canonizzato da un altro


C’era una volta un cinema western che, insieme ai fumetti e a una letteratura sia tradotta che italiana, propagava anche qui da noi l’idea di un Ovest americano in cui la pace tra bianchi e indiani fosse, se non conclusa positivamente con il “lieto fino programmatico”, almeno rimandata alla prossima storia.
Ciò avvenne in un’epoca lontana – collocabile tra gli anni della guerra e la fine degli anni Sessanta – in cui si stabilizzò l’idea che mostrare i pellerossa come implacabili nemici e selvaggi sanguinari aveva perso di senso logico, artistico e commerciale.

Non è vero, come si è scritto per anni, che tutto nacque con il grande successo di “L’amante indiana” (1950) dove i bianchi erano cattivi e nemici della pace o buoni e favorevoli alla pace con gli apache buoni e pacifici o atti alla guerra senza tregua. Film che narrano con amara pietà il destino del “vanishing american” ne furono realizzati anche ai tempi del muto.
A mio parere l’idea di uno sguardo mite e rispettoso, quando non esaltante e nettamente pacifista, nacque nello spirito degli anni di Roosevelt in cui i pellerossa (che avevano acquistato il diritto di cittadinanza e di voto nel 1924 e avevano valorosamente combattuto nella guerra mondiale) furono ben accolti anche nella narrativa popolare e specialmente in quella che raffigurava l’America coloniale ai suoi primordi, quando la possibilità di una convivenza pacifica era ancora veramente possibile.

domenica 17 settembre 2017

IN SICILIA, C’E’ SINISTRA E SINISTRA… di Fabio Cannizzaro




IN SICILIA, C’E’ SINISTRA E SINISTRA…
di Fabio Cannizzaro






La deriva che la situazione politica a sinistra va assumendo merita, scevra da furberie, tatticismi e ricollocamenti tattici, una riflessione politica cui come socialisti di sinistra non ci sottraiamo.
Tutti conoscono, avendola espressa pubblicamente e tempestivamente, la nostra posizione in merito alla proposta di coalizione elettorale con il “ticket” Claudio Fava e Ottavio Navarra.
Eravamo e restiamo schiettamente contrari non agli uomini ma alla logica politica che la candidatura Fava ( la figura, infatti, del vicepresidente in pectore è solo una “forzatura” mediatica) esprime e sintetizza.
Del resto avendo partecipato al processo dall’inizio, fino a giungere alla riunione di Enna, ben conoscevamo e conosciamo quali furono i termini della riflessione almeno fino a quando scesero in campo MDP e SI.

Non aggiungerò né ripeterò, pertanto, qui i motivi, tutti politici, del nostro NO all’alleanza “favista”.

lunedì 11 settembre 2017

L' "ARMA" DELLO STUPRO di Marina Zenobio






L' "ARMA" DELLO STUPRO
di Marina Zenobio



Non è la prima volta che l’Arma dei Carabinieri è coinvolta in casi di stupro. Prima di Firenze ci fu l’abuso nella caserma del Quadraro,a Roma



L’ordinaria narrazione tossica, come in altre occasioni, questa volta si abbatte sulle due donne americane che hanno denunciato di essere state stuprate da due carabinieri, ora indagati, a Firenze. In fondo in fondo anche loro, come le tutte le altre, in qualche modo “se la sono cercata”. “Avevano bevuto”, “avevano fumato”, “non hanno urlato” addirittura il “Secolo XIX” ha riportato la bufala che “hanno inscenato il tutto per riscuotere i soldi dell’assicurazione”. Abbiamo così scoperto che comunque molte donne negli Stati Uniti si assicurano contro lo stupro, tant’è frequente.
E’ vero, lo hanno ammesso, erano state in discoteca, avevano bevuto, fumato per questo il loro racconto potrà essere un po’ confuso. “Il giornale”, in uno strenuo tentativo di difendere l’Arma, ha addirittura insinuato che “Innanzitutto bisognerebbe capire se i carabinieri siano davvero tali; quanto le due avessero bevuto; se qualche millantatore non si sia presentato ai loro occhi ingannandole”.

GLI ARTIGLI DELL’AQUILA di Teresio Spalla






GLI ARTIGLI DELL’AQUILA
di Teresio Spalla


Questo numero dell’Almanacco contiene due articoli sulla condizione contemporanea degli indiani d’America.
Il primo, risalente al 1986, fu pubblicato su “Filmcronache”. Il secondo, scritto nel 2011, in occasione dell’avvenimento di cui si parla, rimase inedito.
Li pubblico insieme solo ora, continuativi l’uno all’altro per evidenti motivi, riveduti e aggiornati ma nemmeno tanto, poiché, in questo 2016, è accaduto qualcosa di cui si parla nell’epilogo, altrettanto inedito.
Tutti e tre i testi, riuniti insieme, saranno editi dalla rivista “Scenario”.

Il motivo di questo assemblaggio, che sarà comprensibilissimo a chi lo leggerà, è che, da quando mi dedicai, per la prima volta, non alla vicenda storica ricostruita al cinema e nella letteratura dei pellerossa, ma all’esplorazione antropologica della loro autentica esistenza contemporanea, sono, apparentemente, cambiate molte cose.
Ma, dal punto di vista della rinascita culturale e sociale, nel momento in cui scrivo, marzo 2016, non è sostanzialmente cambiato niente per gli ex indomiti cavalieri della prateria del nord ovest come a tutte le nazioni indiane dalla frontiera canadese al confine messicano degli Stati Uniti.

domenica 10 settembre 2017

SINISTRA CLASSE RIVOLUZIONE DI FRONTE ALLE ELEZIONI di Alessandro Giardiello





SINISTRA CLASSE RIVOLUZIONE 
DI FRONTE ALLE ELEZIONI
di Alessandro Giardiello


I parlamentari di Mdp che insieme a Pisapia ambiscono a guidare la sinistra nel nostro paese, nei pochi mesi dalla nascita del loro movimento sono riusciti a votare insieme al Pd provvedimenti come:

– il decreto Minniti, che abolisce due gradi di giudizio per una categoria di donne e di uomini evidentemente considerata inferiore come i migranti.

– la reintroduzione dei voucher, uscendo dall’aula del Senato e favorendone l’approvazione.

– 17 miliardi di euro regalati alle banche venete.

Tuttavia secondo il Manifesto l’unità a sinistra è un bene prezioso da tutelare. E noi che pensavamo che il bene da tutelare fossero le condizioni di vita e i diritti delle classi subalterne, demoliti da decenni di politiche di austerità, con la partecipazione attiva dell’intero campo della sinistra riformista (Rifondazione Comunista in primis).

venerdì 8 settembre 2017

LEONARDO DA VINCI ARTISTA, INTELLETTUALE E RIVOLUZIONARIO di Alan Woods





LEONARDO DA VINCI ARTISTA, INTELLETTUALE E RIVOLUZIONARIO
di Alan Woods




“Gli ostacoli non mi fermano.
Ogni ostacolo si sottomette alla rigida determinazione.
Chi guarda fisso verso le stelle non cambia idea.”
(Leonardo da Vinci, 1452-1519)





Il Rinascimento

Ci sono periodi della storia umana che rappresentano punti di svolta fondamentali. Tali periodi sono caratterizzati da grandi trasformazioni sociali, politiche e culturali. Idee, abitudini e tradizioni che sono state accettate in modo indiscusso per secoli o addirittura millenni vengono improvvisamente messe in discussione. La società stessa si trova in uno stato di fermento che colpisce anche le menti degli uomini e delle donne. Un tale periodo di sconvolgimenti sociali si riflette necessariamente in profondi cambiamenti nella religione, nella filosofia e nell’arte.

Il XVI secolo vide il culmine dell’espansione del potere della borghesia in uno dei periodi più straordinari della storia umana. Conosciuto in Germania come Riforma, in Italia e Francia come Rinascimento, diede luogo a una straordinaria fioritura di cultura, arte e scienza. Ancora oggi le produzioni artistiche di questo periodo, unico nella storia, rimangono senza eguali. Ha fissato uno standard con cui si misurano le realizzazioni artistiche di tutta la storia successiva.

giovedì 7 settembre 2017

USA - COREA DEL NORD, CHI MINACCIA CHI? di Steve Leigh e Alan Maass







USA - COREA DEL NORD, CHI MINACCIA CHI?
di Steve Leigh e Alan Maass


Il primo passo per opporsi alla minaccia di guerra crescente in Corea è denunciare l’ipocrisia dei signori della guerra di Washington.



L’impensabile possibilità di una guerra nucleare è di nuovo alla ribalta dopo che funzionari del governo hanno reagito con stridule minacce alle affermazioni del governo nordcoreano di aver testato la sua più potente bomba nucleare.

Questa non è che la più recente escalation nel gioco del coniglio nucleare, con provocazioni calcolate da ogni parte – anche se, a giudicare dai media mainstream, la Corea del Nord di Kim Jung-Un sarebbe l’unica a rischiare di condurre il mondo sull’orlo di un incubo. Falso. Il test nordcoreano di quella che viene definita una bomba all’idrogeno più distruttiva, insieme al lancio di missili apparentemente capaci di portare una testata nucleare, è giunto nel giro di alcuni giorni dalle esercitazioni militati su vasta scala condotte da Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud.

mercoledì 6 settembre 2017

LA LEGGE DEL PERDONO E LA LEGGE DELLA PIETA' di Teresio Spalla

 


LA LEGGE DEL PERDONO E LA LEGGE DELLA PIETA'
di Teresio Spalla


"Riina non deve morire in carcere ?" E altre osservazioni su come sia difficile per alcuni e facile per altri perdonare in Italia


 
Il testo di questo numero del mio Almanacco è un’elaborazione - completata il 2 agosto - di quanto già scritto tra il 5 e il 6 giugno quando giunse la notizia che il capomafia Salvatore Riina - forse il più pericoloso boss della mafia e colpevole di numerosi e gravissimi crimini, sulla persona e contro lo Stato, sui quali non tutto è stato ancora abbondantemente chiarito - per cause di salute era stato trasferito all’ospedale di Parma dove, pur sottoposto a rigorosa sorveglianza, può ricevere, oltre alle cure per le sue malattie, parenti e pacchi dono, vettovaglie e visite.

All’elaborazione si aggiunge però, oggi, una riflessione sulla “legge del perdono” che nell’Italia repubblicana ha una lunga tradizione che risale all’amnistia concessa ai fascisti fin dal ’46, alla tolleranza prima dell’esistenza “legittima” di un partito dichiaratamente neofascista e quindi della Lega, una formazione nata esplicitamente razzista ed oggi divenuta il nazifasciorazzismo del ventunesimo secolo.
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