Diari di Cineclub

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lunedì 29 novembre 2010




HUGO CHAVEZ, 
LA QUINTA INTERNAZIONALE E L’OMBRA DI TROTSKY


di Nil Nikandrov



Parlando al congresso dei 55 partiti di sinistra e di centro a Caracas, nel novembre del 2009, Hugo Chavez ha presentato l’iniziativa per costituire la V Internazionale. La sua dichiarazione è stata ampiamente citata dai media e dai biografi del leader: il suo appello per la creazione della V Internazionale è stata udita in tutto il mondo, e la richiesta di unire tutti i partiti di sinistra e rivoluzionari, desiderosi di lottare per il socialismo del XXI secolo, è diventata veramente popolare nel crearsi di una crisi globale del capitalismo e della minaccia di una guerra totale. Chavez ha invitato i delegati ad unirsi alla sua iniziativa. e ha promesso di dedicare tutta la sua energia personale alla sua attuazione. Gli ascoltatori hanno salutato il discorso Chavez con un lungo applauso.
L’impegno di Caracas prodotto dal forum, non contiene alcuna menzione della V Internazionale. Il documento delinea il compito generale dell’unificazione degli sforzi per salvaguardare le conquiste sociali e la libertà dei popoli, contro l’offensiva capitalista, e rinfaccia agli Stati Uniti il suo comportamento sempre più aggressivo: “… nuove minacce si sviluppano sulla nostra regione e sul mondo intero, con la creazione e il rafforzamento delle basi militari nelle repubbliche sorelle di Colombia, Panama, Aruba, Curacao, Antille olandesi, così come l’aggressione contro il territorio ecuadoriano e le invasioni di Iraq e Afghanistan. Riteniamo che il sistema capitalistico mondiale stia attraversando una delle sue crisi più gravi, che l’ha scosso dalle fondamenta e porta con sé conseguenze che mettono a rischio la sopravvivenza dell’umanità. Allo stesso modo, il capitalismo e la logica del capitale, distruggono l’ambiente e la biodiversità, portando con sé le conseguenze dei cambiamenti climatici, del riscaldamento globale e della distruzione della vita“.
Come deciso dai partecipanti alla riunione, l’impegno di Caracas è “una guida rivoluzionaria per le sfide future dell’umanità“. Eppure, la proposta di Chavez relativa alla V Internazionale, sembra aprire orizzonti politici completamente nuovi. Oltre agli impegni, il forum ha approvato una decisione speciale, sulla V Internazionale come posto di comando supremo dei partiti socialisti e dei movimenti socialmente orientati, incaricato della missione di “armonizzare una strategia comune per la lotta contro l’imperialismo, il rovesciamento del capitalismo con il socialismo e la solidarietà a base dell’integrazione economica di nuovo tipo”. Le formulazioni possono apparire diluite, ma non trasmette un senso di allarme: la filosofia di fondo è che la rivoluzione venezuelana è avvenuta sotto gli attacchi lanciati da ogni parte dagli Stati Uniti, utilizzando i mezzi più sofisticati a disposizione di Washington. Per Washington, risolvere “il problema Chavez” con la forza non è mai stato fuori discussione. Questa è la spiegazione dietro il proliferare di basi militari USA intorno al Venezuela, e la corrente intensa attività cospirativa. Solo un movimento di massa potente, con basi d’appoggio in America Latina, Asia, Africa e, potenzialmente, l’Europa e gli Stati Uniti (dove Chavez può anche trovare sostenitori abbastanza influenti, soprattutto fra le minoranze nazionali) possono contribuire a neutralizzare i piani degli Stati Uniti.
Chavez ha implementato il suo piano per la V Internazionale ufficialmente alla cerimonia di apertura del Primo Congresso Straordinario del Psuv – Partito Socialista Unificato del Venezuela – che ha costituito un gruppo di lavoro per avviare i preparativi per il congresso che dovrebbe costituire la nuova alleanza internazionale. Il Psuv ha scelto di includere il supporto alla Internazionale nella sua Carta.
Gli impegni sono aperti a nuovi firmatari. L’iniziativa ha incontrata il supporto entusiasta in Nicaragua, dove il Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale (Fsln) al governo, sta aiutando il Venezuela nell’organizzazione del forum per costituire la V Internazionale. In Salvador, seri sforzi hanno contribuito alla realizzazione del piano da parte del Fronte di Liberazione Nazionale Farabundo Martí (Flnfm).
Cuba risponde all’iniziativa di Chavez con una misura di riserva. Il paese è troppo gravato da problemi legati alla riorganizzazione e alla modernizzazione della sua economia, per migliorare gli standard di vita della popolazione e per lottare contro le attività sovversive degli Stati Uniti. Senza dubbio, Cuba si schiera dalla parte di Chavez in ciò che riguarda la V Internazionale, ma il suo ruolo sarà più o meno implicito.
Non mancano i critici dell’Impegno di Caracas. I partiti social-democratici respingono l’idea di una internazionale anti-imperialista. Ad esempio, il Partito dei Lavoratori (il partito di Luiz Inácio Lula da Silva) brasiliano sostiene che il Forum di San Paolo e il Forum sociale mondiale, sono tutto ciò che è necessario per portare avanti la causa socialista e per organizzare proteste e manifestazioni. La verità, tuttavia, è che i forum hanno perso il filo ideologico e sono attualmente utilizzati per l’auto-espressione di varie organizzazioni marginali, ONG sponsorizzate dalla CIA, e gruppi di difesa dei diritti dei gay.
La decisione ha fatto eco specialmente alle attività esaurite dei gruppi trotskisti di tutto il mondo, che chiaramente sperano di vedere una qualche forma di continuità tra la V Internazionale di Chavez e la IV Internazionale di Trotsky. In realtà, a volte Chavez ha provocato tali aspettative descrivendo se stesso come un trotskista e un sostenitore della rivoluzione permanente, nel corso di dibattiti particolarmente accesi. Chavez ha tratto deliberamente dal lascito di Trotsky, per mettere insieme la carta e il programma del Psuv, le cui previsioni saranno sicuramente prese in considerazione quando la V Internazionale sarà formata.
È interessante notare che la leadership venezuelana ha scelto di sincronizzare il forum di sinistra a Caracas e le attività di commemorazione dedicate al 70° anniversario dell’assassinio di Trotsky. Il nipote di Trotsky, V. Volkov, direttore del Museo Trotsky in Messico, è stato invitato a Caracas, ha preso parte a varie conferenze e dibattiti, e ha generosamente dispensato consigli e raccomandazioni alla leadership del Psuv.
I gruppi, in precedenza marginali, trotskisti hanno zelantemente infiltrato il Psuv. Il loro livello di formazione ideologica supera di gran lunga quella della maggioranza dei quadri del Psuv. In passato, Chavez ha cercato di attirare l’adesione del Partito comunista Venezuelano al Psuv, ma ha incontrato una resistenza totale: i comunisti temevano di essere assorbiti dall’amorfo e abbastanza inefficiente Psuv, in cui un futuro potrebbe essere desolante.
I dubbi diffusi, riguardanti la quantità di realismo politico nelle file dei gruppi trotskisti, è del tutto giustificata. Tuttavia, le prospettive per connettersi con Chavez, è in grado di dimostrarne la rivitalizzazione e la trasformazione in soggetti attivi, sia nel Psuv che nella V Internazionale. Gli analisti politici sono consapevoli dell’amicizia tra Chavez e Alan Woods, che è un importate teorico trotskista e figura chiave della Tendenza Marxista Internazionale (1). Woods loda occasionalmente Chavez nei suoi scritti, ma il fatto di essere preso sul serio, è che per Woods la rivoluzione bolivariana è un elemento di quella globale, e quindi automaticamente merita il sostegno di tutti i gruppi trotskisti.
I comunisti sono preoccupati per la collaborazione sempre più stretta dei venezuelani e dei troskisti, ma al momento Chavez è scettico sul Partito Comunista del Venezuela. Quanto sopra può essere il motivo per cui il leader dei comunisti, Jerónimo Carrera, critichi l’idea della V Internazionale. Carrera ha respinto l’iniziativa di Chavez in un’intervista a El Nacional, un organo del campo degli avversari del leader venezuelano, che descrive Chavez come “un raro animale su tre zampe – una bolivariana, una cristiana e in parte una marxista” che manca del background teorico necessario per mettere il progetto in pratica, e “che cambia il suo pensiero e si lascia influenzare da letture frettolose o dalle persone che si avvicinano a lui“. Carrera ha detto che il Venezuela non è il centro del mondo, e la sua rivoluzione è un fenomeno di proporzioni relativamente modeste. Sconfessando le dichiarazione in una riunione plenaria del suo Comitato Centrale, non ha aiutato il Partito Comunista Venezuelano a ricostruire i rapporti con Chavez.
Il convegno che intende costituire la V Internazionale, avrebbe dovuto essere convocata lo scorso aprile, ma finì per essere rinviata sine die. Non ci sono commenti provenienti dal gruppo di lavoro incaricato della missione. Evidentemente, gravi difficoltà si sono incontrate e la situazione generale in Venezuela, dove le elezioni parlamentari (si sono svolte -NdT) il 26 settembre, si stanno facendo sentire. E’ naturale dato che, al momento, le massime priorità devono essere attribuite al mantenimento del controllo del Psuv sull’assemblea nazionale del Venezuela.

11/09/2010
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Note
(1) La sezione italiana della Tendenza marxista internazionale è FalceMartello corrente interna di Rifondazione comunista

Traduzione di Alessandro Lattanzio



dai siti:     http://sitoaurora.xoom.it/wordpress/?author=1

               http://www.strategic-culture.org/

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