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sabato 8 dicembre 2012

I MORMONI: NASCITA DI UNA RELIGIONE di Stefano Santarelli



I MORMONI: NASCITA DI UNA RELIGIONE
di Stefano Santarelli


“Mi chiamo per nome, e mi disse che era un messaggero mandatomi
dalla presenza di Dio, e che il suo nome era Moroni; che Iddio aveva
un’opera da farmi compiere; e che il mio nome sarebbe stato
conosciuto in male e in bene fra tutte le nazioni, razze e lingue,
ossia che se ne sarebbe parlato bene o male fra tutti i popoli.”
           Testimonianza del Profeta Joseph Smith
                          dal Libro di Mormon





La mancata elezione di Mitt Romney alla più alta carica degli Stati Uniti ha avuto il merito di far risaltare al grande pubblico la sua appartenenza ad una comunità religiosa non cristiana poco nota nel nostro paese vale a dire quella dei Mormoni che costituisce la religione notevolmente maggioritaria in uno dei più importanti stati dell’Unione: l’Utah e che conta nel mondo più di 14 milioni di seguaci.
Gli Stati Uniti infatti si caratterizzano non solo per una profonda originalità politica che soltanto un’ingenuo, per non dire altro, come Veltroni poteva tentare di trasferire automaticamente in Italia con la nascita del Partito democratico il quale invece oggi costituisce una vera e propria anomalia nel mondo politico europeo, ma anche per un fermento religioso anch’esso estremamente originale e che ha prodotto, partendo dalle radici del protestantesimo calvinista, tutta una serie di confessioni le quali non possono per obiettività teologica ritenersi parte del cristianesimo: dai Mormoni ai Testimoni di Geova fino agli Avventisti del Settimo Giorno. Ma bisogna anche sottolineare che notevole parte di questo fermento religioso non ha soltanto radici cristiane come è il caso di tutti i movimenti New Age presenti principalmente in California per non parlare poi dei Musulmani Neri che ebbero tra i suoi leader uno dei più originali rivoluzionari del novecento: Malcom X.
In questo brevissimo articolo ci vogliamo soffermare soltanto sui Mormoni, o per meglio dire la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni che è la loro vera denominazione e sarebbe un grave errore confonderla con una delle numerose sette caratteristiche del mondo occidentale.
E bisogna ammettere che fra tutte le creazioni religiose nate negli Stati Uniti nessuna riesce ad eguagliare quella mormone per coraggio, vitalità e per messaggio profetico, una religione che come quella giudaica è riuscita a diventare un popolo.

Il fondatore di questa originale religione è Joseph Smith, un nome estremamente comune ma dietro il quale si nasconde il maggior genio religioso che questo continente abbia mai prodotto e che rappresenta con il suo messaggio profetico il vero ed autentico spirito americano.
Malgrado la sua mancanza di istruzione accademica questo originale autodidatta, nato nel 1805 nel Vermont da una famiglia di origine puritane come molte del New England, a soli 24 anni pubblica Il libro di Mormon (oggi pubblicato in più di 100 lingue) seguito negli altri suoi 14 anni di vita dal Libro della Dottrina e Alleanze, dalla Perla di Gran Prezzo che contiene al suo interno il Libro di Abramo i quali costituiscono i capisaldi di tutta la teologia mormone oltre ovviamente alla Bibbia.
A partire dai 15 anni il giovane Smith dichiara di avere ricevuto delle rivelazioni divine che lo portano pochi anni dopo ad affermare di avere ritrovato e tradotto un antico libro sepolto (Il libro di Mormon) datogli da un angelo chiamato Moroni e che era costituito da una serie di lastre d'oro incise che contenevano la storia di un popolo di origine ebraica discendente da Giuseppe, il Governatore d’Egitto figlio di Giacobbe, che sarebbe vissuto nel continente americano in epoca precolombiana (dal 600 a.C. al 400 d.C.).
Questa popolazione ebraica, in questa leggenda mormone, si divide tra i nefiti di pelle bianca ed i lamaniti di pelle nera (diretti progenitori degli Indiani) che diventeranno cristiani perché il Cristo risorto si rivela loro in America ripetendo praticamente il Discorso sulla Montagna (3 Nefi, cap.11-16). Per due secoli queste popolazioni rimarranno cristiane, ma alla fine i lamaniti massacreranno i nefiti per poi dimenticare il loro stesso retaggio e gli insegnamenti di Cristo.
La tradizione afferma che Joseph Smith dopo avere tradotto questo libro ridiede queste lastre d’oro all’angelo.

Il Libro di Mormon rappresenta certamente il cuore del mormonismo, ma non lo esaurisce completamente anzi la sua tendenza immaginifica viene maggiormente espressa dai suoi due libri successivi.
Il libro di Mormon viene pubblicato nel marzo del 1830 e subito dopo il giovane Smith si trasferisce da New York nell’Ohio per costruire una nuova comunità e una nuova città alla quale voleva dare il nome di Sion. Ma il nuovo messaggio religioso, la carismatica personalità profetica del suo fondatore, le idee contro la schiavitù, incontrano la dura ostilità delle autorità e delle comunità locali e nella cittadina di Hiram lo stesso Smith dopo un tentativo di linciaggio viene ricoperto di pece e impiumato dalla folla.
Inizia così un lungo pellegrinaggio di Smith e dei suoi seguaci che lo porteranno dal Canada al Missouri dove nel 1838-39 si svolge una vera e propria guerra contro i Mormoni che li costringe a migrare nell’Illinois . Qui Smith riesce a costruire una comunità composta da ben 30.000 seguaci e dove viene introdotto il matrimonio poligamo. Nel 27 giugno del 1844 Joseph Smith a soli 38 anni viene linciato da uomini della milizia nazionale insieme al fratello Hyrum dove verranno prelevati dalla prigione di Carhage nella quale erano detenuti a causa delle loro idee religiose.
La comunità mormone si troverà quindi costretta a lasciare l’Illinois per colonizzare lo Utah al termine di un leggendario esodo immortalato tra l’altro da un celebre film di John Ford, La carovana dei mormoni.
Questa cronologia di persecuzioni e di esodi modelleranno la comunità mormone in un vero e proprio popolo con una sua propria fisionomia ed una grande fiducia in se stessa caratterizzata da proprie leggi particolari come quella del poligamesimo che furono costretti in seguito ad abbandonare in cambio dell’ammissione dello Utah agli Stati dell’Unione avvenuta nel 1896.

L’aspetto più interessante dal punto di vista teologico di Smith e dei suoi successori è quello di credere in una rivelazione intesa come processo continuo. E questo è testimoniato dal loro concetto del battesimo fortemente ispirato a quello Battista che è riservato ai soli adulti e nel gennaio del 1841 partendo da un passo della Prima lettera ai Corinzi: “Altrimenti che faranno quelli che sono battezzati per i morti. Se i morti non risusciteranno affatto, perché dunque sono battezzati per loro?” (1Cor. 15:29) Smith riporta in vita un antico rituale del cristianesimo primitivo: quello del battesimo dei morti.
Poiché non vi è luogo al mondo ove lui possa giungere a restaurare ciò che a voi è andato perduto o che lui stesso vi ha tolto, persino la pienezza del sacerdozio.
Poiché non vi è fonte battesimale ove essi, i miei Santi, possano essere battezzati per coloro che sono morti.
(Libro delle Dottrine e delle Alleanze, 124:28-29)
Questo porta Smith alla concezione che il battesimo per i morti era lo strumento per convertire il cuore dei padri ai figli. E partendo dalla sua concezione giudaica della famiglia questo originale pensatore giunge ad elaborare una dottrina dove la salvezza individuale è strettamente legata allo sforzo di procurare la salvezza dei propri antenati, per quanto lontani nel tempo essi fossero.
E questo fa sì che oggi i Mormoni siano i migliori studiosi di genealogia ed i documenti della Società genealogica dello Utah contengono circa due miliardi di nomi dei morti i quali sono riposti sotto una montagna di granito al sicuro da terremoti o da un olocausto nucleare.
E con un grande dispendio di energie e denaro i mormoni procedono instancabilmente al battesimo dei morti, che siano antenati loro o di altri.

Il mormonismo, specialmente quello del XIX secolo ha nei suoi risvolti più profondi lo stesso rapporto che il cristianesimo delle origini aveva con il giudaismo e anzi si può addirittura affermare che in un certo senso Smith e i suoi apostoli ripristinarono il giudaismo anteriore che produsse il Pentateuco intuendo tra l’altro uno dei temi dominanti della storiografia ebraica: la religione precede e contemporaneamente produce il popolo eletto distinto dai propri vicini.

Per questo motivo il mormonismo costituisce una rivelazione a sé stante paragonabile in questo al giudaismo, al cristianesimo e all’islamismo. E per evitare equivoci nonostante che tra i suoi quattro libri sacri vi sia la Bibbia il mormonismo è una religione lontana dal cristianesimo come il cristianesimo lo è dall’Islam.

Oggi questa confessione costituisce indiscutibilmente uno dei pilastri del sistema politico-economico statunitense con il suo fermo patriottismo schierandosi apertamente a favore di tutti gli impegni bellici e distinguendosi nella lotta contro l’aborto, disponendo tra l’altro di un enorme potere finanziario e politico superiore di molto alla sua pur notevole forza numerica dei suoi membri. E non è quindi un caso che le presidenze repubblicane di Reagan e dei due Bush hanno sempre trovato in questa Chiesa un forte appoggio morale e finanziario.
E quindi in certo senso si può tranquillamente affermare che è la religione che forse meglio di tutte incarna il classico sogno americano e sarebbe perciò un tragico errore sottovalutare questa Chiesa che aumenta ad un tasso costante del sei per cento all’anno disponendo di un tasso di natalità superiore ad altri gruppi sociali americani e che inizia a fare proseliti anche nel nostro paese. D’altronde i Mormoni non hanno mai nascosto la loro volontà di convertire tutto il mondo e la loro forza è costituita anche dalla loro propria coerenza.


Bibliografia:

- H.Bloom – La religione americana – Garzanti -1994
e per una maggiore comprensione del mormonismo non si può prescindere dalla lettura dei suoi tre libri sacri (il quarto è la Bibbia)
- Il libro di Mormon
- Dottrina e Alleanze
- Perla di gran prezzo
i quali sono pubblicati dalla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni



17 novembre 2012

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