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martedì 4 dicembre 2012

GLI OSPEDALI VALDESI DEL PIEMONTE




GLI OSPEDALI VALDESI DEL PIEMONTE
di Eugenio Bernardini
Moderatore della Tavola Valdese



Nel 2004 una legge della Regione Piemonte sancì il passaggio definitivo e irrevocabile degli ospedali valdesi di Torino, Torre E Pellice e Pomaretto dall’amministrazione valdese a quella regionale. L’art. 1 di questa legge (L. R. 11/2004) dichiara:

"La Regione Piemonte, considerato l'alto valore sociale dell'attività svolta, garantisce il mantenimento dei livelli di prestazione erogati dai presidi ospedalieri della Commissione Istituti Ospitalieri Valdesi, (CIOV)".

Gli stessi concetti e impegni furono ribaditi dalla Giunta regionale in due successivi protocolli d’intesa con la Tavola Valdese in applicazione dell’art. 5, comma 1 della L.R. 11/2004: il "Protocollo d’intesa per la salvaguardia della specificità e identità dei presidi sanitari valdesi" (20 aprile 2005) e un "Atto integrativo" (2 luglio 2007) del protocollo medesimo che istituiva una Commissione Consultiva per il presidio ospedaliero di Torino.Questa Commissione – che prevede il pieno e diretto  coinvolgimento della Tavola Valdese – dovrebbe esprimere "parere obbligatorio  sugli atti di programmazione e organizzazione" relativi al medesimo. In realtà, però, da alcuni anni non è più stata convocata.

La legge, dunque, riconosceva a questi tre Istituti un carattere particolare sia per la loro storia e identità – espressione di oltre 150 anni di impegno sociosanitario della Chiesa valdese – sia per la cultura sanitaria che vi si è espressa, sempre attenta alla professionalità medica ma anche alla dignità della persona umana. Anche per questo hanno continuato a mantenere la denominazione "valdese".
Ora tutto ciò sembra destinato a finire o a ridursi a realtà irrilevante per il servizio sanitario pubblico, che è stato lo scopo della nostra missione per decenni e il motivo per cui, invece di tenerci questi Istituti trasformandoli in cliniche private, abbiamo deciso di cederli alla Regione per continuare la vocazione di sempre a favore di chi soffre e ha bisogno di cure e sostegno a prescindere dalle proprie capacità economiche.
Il 16 novembre ho scritto ho scritto ho scritto al Presidente della Repubblica perché ci aiuti a difendere questo presidio di sanità per tutti insieme a chi, in questi anni, ha continuato a sostenerci e incoraggiarci.
Siamo convinti che, per questi Istituti e per un sistema sanitario pubblico degno di questo nome, ci sia ancora un futuro.

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1 dicembre 2012

dal sito  http://www.chiesavaldese.org/index.php


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