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lunedì 27 luglio 2015

L'AMMUTINAMENTO DEL CAINE di Stefano Santarelli





L'AMMUTINAMENTO DEL CAINE
di Stefano Santarelli



“Il comandante è un uomo solo e può essere facilmente frainteso”



L'ammutinamento del "Caine” (1954) rappresenta una interessante anomalia nella produzione hollywoodiana, infatti tratta un argomento estremamente scabroso per quegli anni dominati dalla propaganda e repressione maccartista. Infatti il soggetto del film è rappresentato dall'ammutinamento di una nave militare statunitense durante la 2° Guerra mondiale. Per la cronaca non è mai avvenuto un ammutinamento nella marina militare di questo paese.
Una trama quindi di fantasia anche se il tema è particolarmente scottante ed è una profonda riflessione sulla solitudine del comando e sul potere e sulle responsabilità che esso comporta.
Stanley Kramer il produttore del film, uomo coraggioso e socialmente impegnato si era sempre caratterizzato nell'affrontare questioni spinose, dalla guerra nucleare (L'ultima spiaggia) al razzismo (La parete di fango, Indovina chi viene a cena? ) fino all'amara allegoria del maccartismo (“Mezzogiorno di fuoco”), acquistò i diritti dell'omonimo romanzo di Herman Wouk quando non era ancora un best seller e le critiche erano molto contrastanti pagandolo 60.000 dollari. Una cifra in fondo modesta se si pensa che il film costò 2,3 milioni di dollari guadagnandone poi ben dodici. Il romanzo di Wouk successivamente si rivelò un successo tale da aggiudicarsi addirittura il Premio Pulitzer. Wouk curò anche una versione teatrale che riscosse un ottimo successo a Broadway basato sulla fase processuale della storia.
Inizialmente la Marina non voleva collaborare con un film basato su un ammutinamento in una nave militare addirittura in tempo di guerra. Lo stesso autore del romanzo, Wouk, che aveva prestato il servizio militare in marina, propose di restituire i soldi che aveva ricevuto per i diritti del film. Ma la dura opposizione di Kramer fece ritornare sui suoi passi Wouk.
Il film venne poi dedicato alla Marina degli USA che offrì la sua consulenza tecnica.
Kramer riuscì a mettere insieme un Cast veramente superbo offrendo la parte del Comandante Queeg ad Humphrey Bogart una grandissima star di quegli anni e mettendo nel Cast un altro Premio Oscar come Jose Ferrer, oltre a Van Johnson e Fred MacMurray. E proprio quest'ultimo attore, il futuro “Professore tra le nuvole”, interpreta un ruolo abbastanza insolito per lui: colui che si rivelerà come il vero responsabile dell'ammutinamento del “Caine”.
Un cast superbo nella migliore tradizione hollywoodiana che vede tra gli altri Lee Marvin, Claude Akins, Tom Tully (che ottenne la nomination come miglior attore non protagonista) e il grande caratterista Whit Bissell nella parte dello psichiatra e che ingiustamente non compare nei titoli di testa.
L'attore che appare più spesso nel film è Robert Francis, un giovane e promettente attore che morirà tragicamente in un incidente aereo un anno dopo questo film, il quale nella parte del giovane Keith ci introduce nella vita di questa nave.
La regia di Edward Dmytrik, vittima del maccartismo per la sua adesione al Partito comunista poi delatore, è perfetta nel fare di questo film un opera corale con personaggi a tutto tondo. Una caratteristica questa di molti suoi film (I giovani leoni, Ultima notte a Warlock).

La trama vede un giovane di ottima famiglia estremamente immaturo Willie Keith (Robert Francis) che viene assegnato con il grado di Guardiamarina nel dragamine “Caine” comandato dal Capitano
DeVriess (Tom Tully) il quale in modo più che giustificato non ha nessuna stima per il giovane Guardiamarina. Quando il Comandante DeVriess viene sostituito dal Capitano Philip Francis Queeg (Humphrey Bogart) profondamente provato da due anni di guerra nel Pacifico è un uomo ossessionato dai regolamenti e con una personalità chiaramente paranoide.
Il suo discorso di insediamento non viene gradito dai suoi ufficiali e la disciplina che vuole imporre sul “Caine” viene osteggiata da tutto l'equipaggio:

“Come vi dirà chiunque mi abbia conosciuto io vado avanti a base di regolamento (...) A bordo della mia nave 'eccellente' significa 'normale', 'normale' significa 'mediocre' e 'mediocre' è un aggettivo che non esiste. (…) Esistono quattro modi di fare tutte le cose: quello giusto, quello sbagliato, quello navale e quello mio. Ebbene, qui si farà a modo mio.”

Alcuni episodi aiutano a creare un clima di totale sfiducia nei confronti del nuovo comandante. Una sfiducia che viene cinicamente alimentata dal tenente Thomas Keefer (Fred MacMurray) uno scrittore nella vita privata che odia profondamente la mentalità militare.
Il Comandante Queeg consapevole della frattura che si è creata con i suoi ufficiali che si è aggravata dopo una operazione militare in cui è stato colto da un attacco di panico cerca disperatamente di ricucire questi rapporti chiedendo loro praticamente scusa, ma trova soltanto il gelo dei suoi ufficiali.
Il tenente Keefer in varie discussioni con il Tenente Maryk e il Guardiamarina Keith sostiene che Queeg è affetto da squilibri mentali e che per questo dovrebbe essere destituito dal comando.
E quando il “Caine” si trova ad affrontare un pericoloso tifone il suo primo ufficiale Steve Maryk (Van Johnson) sostenuto dal Guardiamarina Keith destituisce dal comando il Capitano Quegg che nel frattempo aveva perso il controllo.
Durante la conseguente Corte Marziale per ammutinamento soltanto la bravura del loro avvocato Barney Greenwald (Jose Ferrer) il quale riesce a fare crollare nel controinterrogatorio il debole Capitano Queeg salva dalla sicura condanna a morte Maryk e Keith. Alla sera durante i festeggiamenti degli ufficiali del “Caine” si presenta ubriaco l'avvocato Grenwald che rimprovera le loro responsabilità sulla loro vicenda :

- Greenwald: Sapete una cosa? Quando studiavo legge e il signor Keefer scriveva i suoi romanzi e lei Willie svolazzava sui campi di gioco di Princeton chi vegliava su questa grassa patria nostra, eh? Chi si fotteva sul mare? Il comandante Queeg, insieme a tanti altri, che non sono crollati solo perché erano un po' più forti. Non noi. Oh, no! Noi sapevamo troppo bene che in Marina non si diventa ricchi.
- Keith: Ma rimane il fatto che il comandante Queeg ha messo in pericolo la nave e l'equipaggio.
- Greenwald: Non è stato lui a metterla in pericolo, ma tutti voi. Siete veramente dei magnifici ufficiali.
- Painter: Ma era lui il comandante, no?
- Greenwald: Ha fatto bene a dirmelo, Painter, perché è proprio questo il punto. (...) Dite un po', dopo l'affare “macchia gialla” quando vi ha chiesto aiuto, voi l'avete mollato, vero?
- Maryk: Si, è così.
- Greenwald: Non vi era piaciuta la sua condotta di ufficiale, non meritava la vostra lealtà, eh? E voi l'avete deriso (...) Se gli aveste dato l'aiuto che vi chiedeva, credete che sarebbe successo ciò che è successo? (...)
- Keith: Ma allora siamo noi i colpevoli!
- Greenwald: Ah, lei sta imparando qualcosa, e cioè che non si collabora con un comandante perché ci è simpatico, si deve collaborare con lui per il solo fatto che è il comandante. (…) e rivolgendosi a Keefer Dovevate sentirlo testimoniare, lui non sapeva niente di niente. poverino (...) Il comandante Queeg era veramente ammalato, ma lei era in buona salute e non ci sono scuse alla sua viltà.
- Keefer: io non ho mai sostenuto di essere un coraggioso.
- Greenwald: Voglio fare un brindisi alla sua salute, signor Keefer (...). Maryk sarà sempre ricordato come un ribelle (...) All'unico e vero autore dell'ammutinamento del Caine. Alla salute, signor Keefer! ed in un impeto di rabbia Greenwald gli getta la coppa di champagne in faccia.
Buona parte dell'equipaggio del “Caine” viene poi riassegnato ad altre navi e il film termina con Willie Keith che ritrova il suo primo comandante, il Capitano DeVriess, che dimostrandogli la sua fiducia gli affida il comando della nave che salpa.


Il film fu un grande successo commerciale con ben sette nomination all'Oscar e deve molto alla superba interpretazione di Humphrey Bogart che ci offre forse la sua migliore performance degna dell'Oscar che andò invece a Marlon Brando per “Fronte del Porto”, d'altronde nel 1951 aveva vinto sullo stesso Brando (Un tram chiamato desiderio) con “La regina d'Africa”.
L'unica pecca del film è la parte romantica tra Robert Francis (Willie Keith) e May Wynn che appesantisce lo svolgimento del racconto.

Il film si differenzia dal romanzo per il finale che non termina con la Corte Marziale, ma prosegue nella battaglia di Okinawa dove il “Caine” comandato proprio da Keefer viene colpito da un aereo kamikaze. E mentre Keefer ferito ed in preda al panico si getta in acqua il “Caine” viene salvato dal suo primo ufficiale: il giovane Willie Keith.

L'ammutinamento del "Caine" non è soltanto un apologo sulla solitudine del comando e sul rapporto tra un comandante ed i suoi subordinati, ma resta anche uno dei migliori film mai girati sulla marina e sulla mentalità militare e non a caso il grande attore inglese Michael Caine (Maurice Joseph Micklewhite) prese il suo nome d'arte da questa nave immaginaria.




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