Diari di Cineclub

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mercoledì 26 gennaio 2011

LETTERE





CINICA CRUDELTÀ’ E VENDETTA DELL’INGIUSTIZIA DI UNO STATO DI DIRITTO

di Giuseppe Fontana







dal Carcere di Badu' e Carros

CINICA CRUDELTÀ’ E VENDETTA DELL’INGIUSTIZIA DI UNO STATO DI DIRITTO E DI DEMOCRATICA CIVILTÀ, "IL “BEL PAESE"....


Qui, nel Supercarcere “Badù e Carros” di Nuoro, vi sono ristretti due persone che ho scelto come esempi per spiegare il titolo di questo messaggio-denuncia affinché chi legge possa conoscere e comprendere meglio lo Status Quo della Giustizia Italiana, i suoi meccanismi e quei principi Democratici sanciti dalla carta Costituzionale che dovrebbero essere le fondamenta della nostra Repubblica e che, invece, vengono disattese con spudorata protervia da un ormai più che palese potere fuorilegge e, naturalmente, criminogeno.

1° Esempio: una anziana detenuta di anni 74, Grazia Marine di Orgosolo, da sette anni sconta una lunga pena per concorso in sequestro di persona di cui si dichiara innocente da sempre; innocenza che un tribunale italiano con dei giudizi italiani le aveva riconosciuto, salvo poi essere condannata da un altro tribunale italiano e da giudici italiani e sempre, entrambi, rappresentanti la stessa giustizia e lo stesso codice penale...
Che ha ragione in questa schizofrenica in-giustizia !?! occorrerebbe un giudice Alieno, come minimo da Marte, per una sentenza imparziale.
In questo Paese si può al massimo ricorrere alla Suprema Corte ma basta consultare un po' il codice penale o di procedura penale, per rendersi conto che anche lì è peggio del Bar Sport di Luigino a Gallarate.
Ogni sezione pensa ed interpreta le leggi come crede e diversamente dalle altre sezioni.
La Sezione 1° assolve , La 2° condanna, La 3° riassolve e così via, fino a ritrovarci il codice penale pieno di sentenze che smentiscono se stesse !
Fatto è che la Signora Grazia Marini è in cella da 7 anni ad espiare la sua lunga pena.
Ma perché si mette in prigione la gente !? Si mette in prigione la gente, intanto, perché sono pericolosi, altrimenti, se non pericolose, vi sono delle sensate forme di pena alternative, parimenti efficaci e meno costose per lo stato e le tasche dei cittadini.
Per Esempio: gli arresti domiciliari; e poi, per rieducare e reinserire nella società il condannato, a questo serve la pena.
Così detta la Costituzione: Art.27 "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato".
La Signora Marine ha 74 anni, è gravemente malata, con un rene, e poco funzionante, diabetica, si muove a fatica per un migliaio di altri problemi fisici, non sarebbe in grado neanche di schiacciare una mosca.
Perché la si tiene in cella a costi altissimi per i lavoratori, quando a questa età e nelle sue precarie condizioni di salute sarebbe sensato e giusto concederle gli arresti domiciliari, per altro in un Paesino facilmente controllabile !? in che cosa consiste il lungo poltrire di una donna anziana e malata in una costosa cella !?! nella rieducazione ???!!!
Dunque, l’unica cosa razionale che viene in mente, come risposta a tale trattamento, è la pena di morte, sadica, di una Giustizia vendicativa che si comporta con premeditata cinica crudeltà, peggio dei delinquenti che giudica e giustizia disumanamente, violando veementemente la Costituzione.
Purtroppo, la Signora Marine non è la Baronessa Vattelappesca né fa parte della casta degl’impunibili .
Dunque, può agonizzare e morire lentamente in una cella “rieducativa” dello Stato Democratico e di Diritto Italiano !

2° Esempio: Calogero Bellavia di anni, appena 21 (ne dimostra 16...) incensurato, è accusato di favoreggiamento personale, in quanto ha fatto da vivandiere ad un latitante; arrestato a Favara (AG) è stato spedito nel carcere di Piacenza e da Piacenza in questo Super carcere.
Questo ragazzino, è vero che ha sbagliato, e lui stesso lo ammette ed è pronto a beccarsi una punizione, ma non ha ucciso nessuno, non è un affiliato, non è pregiudicato ed è accusato di un reato non grave e tale da fargli girare le carceri d’Italia per finire in questo inferno di “Badù e Carros” insieme ai peggiori criminali (secondo il Ministero dell’ingiustizia ) d’Italia.
Perché questo ragazzino è stato spedito qui !? Perché lontanissimo dalla famiglia e non in un carcere più umanizzato, ove dovrebbe essere seguito da educatori psicologi e assistenti sociali, affinché questo ragazzino non venga contagiato dal crimine, non venga abbrutito ; non si deprima e non ingrossi il numero dei suicidi !
Perché il sistema penale e penitenziario si comporta così irresponsabilmente e spietatamente !?!

La risposta è scontata....alienazione e annichilimento ! Induzione alla devianza di Stato per avere una assicurata percentuale utile al regime criminogeno che con la devianza vi fa Business penitenziario e pretesto per leggi liberticide che impediscono alla società quelle garanzie Democratiche sancite dalla Costituzione che i signori dell’ingiustizia usano ormai come carta igienica !
E se non regge al trattamento d’imbarbarimento e si suicida, peggio per lui !
Tanto per gli addetti alla “rieducazione” si tratta di “fisiologica statistica”.....
E a proposito di statistica, ecco un po' di “numeri” del 2010: suicidi 75, tentati suicidi 1.134, atti di autolesionismo 5.603, aggressioni tra detenuti (a causa del sovraffollamento e del programma d’abbrutimento), 3.462- totale detenuti settantamila , capienza massima dei posti delle carceri d’Italia Quarantatremila....
Si tratta di “numeri”....come quelli abbattuti ogni giorno in Afghanistan e altrove da altri “numeri” alienati alla guerra per il bene e la Democrazia del Popolo in “rieducazione”....”numeri” per i quali si spende un minuto di cronaca per aggiornare la statistica o di ipocrita silenzio in onore dei “numeri” utili perduti....
Dietro questi “numeri” vi sono esseri umani individui, la cui tragedia familiare, intrisa di ingiustizia, povertà , odio, sofferenza, discriminazione, morte, fermenterà per decenni e secoli, generando altro odio e morte e degenerando milioni, miliardi, altri, di “numeri”...
“Numeri” lontani, come gli Afghani e come quelli rinchiusi come bestie nelle carceri di questo paese, tenuti chiusi e lontanissimi alla società; educata alla indifferenza irresponsabile che preferisce pagare, in silenzio, salute tasse, pur di non affrontare il problema, delegando ciecamente altri ad occuparsene, in qualche modo, con risultato di saltare in aria, da qualche parte, a causa dell’inkazzatura di un “numero”-kamikaze o di finire vittima di pallottole vaganti di folli “numeri” criminali usciti fuori dai centri di “rieducazione” italiani !
Le prigioni sono come i cessi dei locali pubblici, il loro stato riflette quello del loro locali...
Le cloacali carceri italiane riflettono la società, lo stato, il bel paese...!
La società ha il diritto dovere di pre-occuparsene con consapevole responsabile partecipazione.
Questo significa essere individui politici.....pertecipare !!
Spero che la signora marine e il piccolo calogero resistano e trovino uomini giusti.
Quei rari che controcorrente a questa ingiustizia, isolati ed esposti, in primis all’ostracismo dei propri colleghi, obbediscono alla costituzione e alla legge della propria coscienza e sottraggano queste ed altre persone all’assassina ingiustizia.
Ognuno di noi con il proprio comportamento, nel bene e nel male, determina lo status quo del nostro paese e del mondo...
Continuare a nascondere la “monnezza sotto terra” è un idiota suicidio di massa..
Raccoglieremo ciò che seminiamo...veleno !
Odio ! Morte !

Peppe Fontana
25 gennaio 2011

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