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giovedì 6 ottobre 2011

CRISI DELL'EURO di Stefan Steinberg



CRISI DELL'EURO:
LE GRANDI POTENZE PIANIFICANO UN NUOVO PIANO DI SALVATAGGIO BANCARIO
di Stefan Steinberg

Come era successo tre anni fa dopo il crac di Wall Street – ma su scala ancora più ampia, questa volta - la ricchezza dell’élite finanziaria le cui attività speculative hanno innescato la crisi mondiale, sarà salvaguardata dal saccheggio del tesoro pubblico. Ciò sarà fatto anche se i governi intensificheranno i loro attacchi contro la classe operaia nel nome del “consolidamento fiscale”.
Per compensare nuove iniezioni finanziarie alle banche, saranno imposte misure di austerità ancora più brutali alla Grecia e ad altri paesi europei fortemente indebitati che sono già immersi nel crollo e nel degrado sociale e tagli sociali saranno estesi al resto dell’Europa e agli Stati Uniti.
Tale è il significato dei requisiti sorti alla riunione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) della scorsa settimana a Washington per “ricapitalizzare” le banche europee e aumentare la dotazione di 440 miliardi di euro del Fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF) per fargli sottoscrivere somme ancora maggiori che la Banca Centrale Europea (BCE) inietterà sui mercati finanziari.
Queste misure – promosse aggressivamente dagli Stati Uniti e dal FMI contro l’opposizione della Germania e di altri paesi nordici della zona euro – sono legate ad un programma di “ristrutturazione” del debito del governo greco attraverso uno sconto del 50% del valore dei titoli di stato. Le perdite massicce che dovranno sopportare le banche europee e americane in ragione di un tale “défault programmato” saranno recuperate con un nuovo piano di salvataggio promosso dall’EFSF e la BCE.
I funzionari tedeschi si sono pronunciati contro un tale programma di salvataggio su scala europea, il cui costo sarà principalmente sostenuto dalla Germania. Invece, Berlino sta progettando il proprio piano di salvataggio nazionale delle banche tedesche legato al défault dei pagamenti della Grecia.
Durante il weekend un gran numero di giornali americani e inglesi hanno parlato di un piano che hanno chiamato “big bang” e “shock and awe” (colpisci e stupisci) per risolvere la crisi del debito europeo. Le risorse disponibili nell’EFSF saranno alzate a 2000 miliardi di euro e verrà data carta bianca alla BCE per stampare euro e per i suoi acquisti di titoli di stato greci, irlandesi, portoghesi, spagnoli ed italiani.
Lunedì e martedì, in previsione di un nuovo piano di salvataggio delle banche e degli speculatori, i mercati borsistici negli Stati Uniti e in Europa sono schizzati alle stelle. Tre anni fa, la prima ondata di aiuti aveva permesso alle principali banche e società di accrescere considerevolmente i loro profitti nonostante livelli di disoccupazione negli Stati Uniti ed in Europa degni di una depressione. Il divario tra ricchi e poveri si è ampliato e la borghesia si serve della crisi per abbassare i salari e smantellare gli ultimi residui dello stato sociale.
L’ultimo rapporto sulla ricchezza mondiale pubblicato da Merrill Lynch e Capgemini ha rilevato che il patrimonio complessivo di circa 11 milioni di persone “al netto del valore” è aumentato del 17 percento nel 2009 e del 9,7 percento nel 2010, per un totale di 42,7 mila miliardi di dollari. Questa somma è di gran lunga maggiore dei deficit degli Stati Uniti e degli stati europei nel loro insieme, i cui abitanti sono piombati nella povertà a causa dei programmi di austerità.
In Germania, dove si è insistito per l’applicazione di una politica di austerità in Europa, la ricchezza privata è aumentata in totale di 350 miliardi di euro nel corso di questi ultimi 15 mesi – è esattamente l’ammontare esatto del debito greco. Il giornale tedesco Der Spiegel ha riferito recentemente che i conti correnti svizzeri dei multimilionari greci sono pari a 600 miliardi di euro – quasi il doppio del debito pubblico del paese.
La tensione tra gli Stati Uniti e la Germania si è intensificata prima del voto chiave questo giovedì per l’aumento della dotazione dell’EFSF. Lunedì il segretario del Tesoro americano, Timothy Geithner, aveva messo in guardia sul fatto che l’Europa non aveva più “molto tempo” e doveva “passare ai fatti”. Il Presidente Barack Obama si era lamentato del fatto che l’Europa “spaventa il mondo con la sua inazione”.
La risposta di Berlino non si è fatta attendere. Il ministro tedesco delle Finanze, Wolfgang Schäuble, ha dichiarato che il governo non aveva nessuna intenzione di allargare il suo impegno attuale verso l’EFSF. Il Cancelliere Angela Merkel, parlando alla federazione tedesca degli industriali ha dichiarato che la Germania si è opposta a nuove misure di stimolo o di aumento del debito.
A mano a mano che la crisi economica peggiora e l’Europa, dopo gli Stati Uniti, piomba nella recessione, i conflitti tra gli alleati transatlantici aumentano. Allo stesso tempo le rivalità in seno all’Unione Europea stessa si amplificano. Alcuni personaggi politici europei di alto rango che hanno senso della storia, hanno già sottolineato i pericoli risultanti da un collasso della zona euro.
In osservazioni fatte all’inizio di questo mese, il ministro polacco delle Finanze, Jaceck Rostowski, ha avvisato che un collasso del progetto europeo potrebbe portare ad una guerra in meno di un decennio. Rostowski ha detto ad alcuni giornalisti che la guerra sarebbe probabile “non nei mesi a venire, ma forse entro un periodo di dieci anni”.
Questo è lo scenario futuro che il capitalismo offre alle popolazioni mondiali: depressione, dittatura e guerra. La crisi attuale rappresenta il fallimento del sistema capitalistico mondiale. Questo deve essere sostituito da un nuovo sistema fondato sulla proprietà pubblica e sul controllo democratico delle forze produttive da parte dei lavoratori e su un’economia pianificata adatta ai bisogni della società e non ai profitti – vale a dire dal socialismo.
Ciò richiede una mobilitazione di massa rivoluzionaria della classe operaia europea, americana ed internazionale per rompere la morsa delle grandi banche e società e per stabilire dei governi di lavoratori.

Traduzione per Voci Dalla Strada di Ale Baldelli

dal sito http://www.wsws.org/it/

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